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Accade al Pronto Soccorso di Teramo

1 minuto

Martedì sera erano circa le otto quando sono entrata in pronto soccorso, a Teramo, per accompagnare mia figlia.
Siamo state subito dirottate in pediatria, ma nei pochi minuti che ho trascorso in accettazione non ho potuto fare a meno di notare un anziano in barella parcheggiato nell'angolo di fronte all'ingresso. Sarà lì momentaneamente, mi sono detta, lo staranno trasportando altrove.
Dopo un'ora e mezza, invece, nulla era cambiato; non so dire cosa fosse accaduto nel frattempo, il fatto certo è che lui era ancora lì e rantolava penosamente.
Non era quello che si definisce "un distinto signore anziano", ma un vecchietto dall'aspetto dimesso, gracile e con pochi denti, uno di quelli che mi porterei a casa per farmi raccontare dei suoi tempi davanti al camino acceso. Evidentemente nessuna corsia preferenziale per quelli come lui.
Sono rimasta nell'ingresso per circa quaranta minuti, in attesa che qualcuno decidesse di firmare la dimissione di mia figlia e nel frattempo nessuno si è avvicinato a lui, nessuno sembrava minimamente registrare la sua esistenza.
Sono andata via chiedendomi per quanto ancora sarebbe restato lì, esposto agli sguardi di chiunque ma senza il conforto di una presenza.
Ero sconcertata, triste, furibonda e lo sono ancora. Come si può avere così poco rispetto per la sofferenza, per la dignità della persona, per il diritto alla privacy?... Mentre come paradosso estremo sul pavimento dell'accettazione un adesivo indica il limite da non superare per non essere indiscreti...

Fabrizia Valente

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Commenti

Cara Fabrizia dalle altre notizie che leggo su questo blog l'unica privacy che interessa nella nostra, perchè la paghiamo noi, ASL è quella relativa ai nomi di chi percepisce, spero a ragione, denaro dalla stessa.
Purtroppo succede, ai vecchi, molto di piu' che ai giovani di essere parcheggiati e dimenticati. Per tanti motivi, perche' si ha sempre fretta,per insensibilita' o indifferenza ma soprattutto dipende dalle singole persone. Se un'infermiere, un operatore sanitario con il cuore avesse notato quello che hai notato tu nonostante fossi li' per un problema di tua figlia, a volte basta una persona per cambiare tutto. Non penso sia una questione di soldi in questo caso ma di umanita'.
Cara Fabrizia, il disagio di quel signore anziano e solo, come è regola ormai nell'ospedale Mazzini, è lo stesso che provano anche i malati più gravi, i malati terminali , quelli che magari vomitano o hanno frequenti episodi di incontinenza sia fecale che urinaria e che per questo motivo vivono una drammatica difficoltà relazionale. Lo provano perché ci sono sciagurate persone che ignorano, o per ignoranza o per ebbrezza o per obbedienza ai dictat di quale imbecille locale, il senso del rispetto e della dignità, evento quest'ultimo ben comprensibile visto che dignità non ne hanno. È così allora che ad esempio in oncologia ci sono malati a cui viene negato il diritto di morire senza dover condividere la morte con altri pazienti; è così allora che viene negata ai famigliari, quando ci sono, la piccola delicatezza di stare raccolti e piangere un proprio caro senza doversi esporre agli occhi di tutti. Ma figuriamoci se tutto questo può interessare i nostrani "burracisti"..... Stavolta pero' non e' una novità, non è una emergenza, non è dovuto alle ferie, non è una necessita' di accorpamento! È totale mancanza di rispetto e di umanità! Poi adesso abbiamo saputo che ci vuole perizia da piloti per far funzionare un ospedale, così al posto di Varrassi chiameremo un astemio Alonzo, perché qualcuno dovrebbe ricordarsi che sono aumentati ,da parte delle forze dell'ordine, i controlli su chi guida in stato di ebbrezza e pertanto a questo qualcuno sarebbe negata la guida di chicchessia....
...è questione che la cosa pubblica NON PUO' ESSERE GESTITA COME UN'AZIENDA PRIVATA. Fuori darra cosa pubblica questi pseudo manager/imprenditori. L'Italia intera ne è un esempio: nei primi anni 90' galleggiava....poi, con "l'impirenditore" (plurifallito-ammico di mafiosi), alla sua guida come uomo della provvidenza si arriva ai giorni nostri. Ovvero, l'Italia è un paese del terzo mondo in quanto a economia, libertà di stampa, gestione della cosa pubblica, infrastrutture, ecologia, giustizia, politica. E continuano, continuano ad affidare la cosa pubblica in mano a chi, se fosse davvero bravo a fare il suo lavoro, se ne fotterebbe. Invece adesso fotte noi tutti.
Qualche volta anche la stampa ufficiale da notizie. Il Centro di oggi: "Centro antidolore chiuso, scatta la censura a Varrassi La commissione del difensore civico regionale contro il manager della Asl TERAMO. La chiusura del centro antidolore di Teramo è diventato il caso-simbolo dei disagi subiti dai malati in estate. Il centro è stato chiuso dal 6 al 26 agosto e questo ha scatenato le proteste di alcuni pazienti che non si sono potuti sottoporre a terapie antalgiche. La protesta ha suscitato dure critiche nei confronti della Asl. Il difensore civico regionale, Nicola Sisti, il 21 agosto ha scritto una dura lettera al direttore generale Varrassi. E ha investito del caso la Commissione mista conciliativa, deputata alla tutela dei cittadini, prevista per tutte le aziende sanitarie (e presieduto dal difensore civico regionale). L’organismo si è insediato a Teramo il 5 settembre. E ha adottato all’unanimità una dura censura alla Asl. Sono state analizzate le giustificazioni della direzione generale.«La commissione, ritenendo insoddisfacenti tali giustificazioni, dalle quali sostanzialmente emerge che in realtà la direzione generale non ha attivato alcun servizio sostituivo nel periodo di chiusura del centro né ha fornito le necessarie informazioni per soluzioni alternative ai pazienti» osserva Sisti « ha censurato la determinazione di chiusura della struttura di terapia antalgica, ripromettendosi di inviare una nota al direttore generale per invitarlo ad evitare che possa ripetersi un simile, inammissibile disservizio e di segnalare la propria valutazione negativa all’assessore competente». La Asl infatti avrebbe risposto che la chiusura non era per ferie ma per riorganizzazione «ma non c’è alcun provvedimento che sostenga quanto affermato», osserva Sisti. Non solo: la Asl ha sostenuto che «normalmente l’attività antalgica si svolge in altri reparti». Ma allora, osserva Sisti «non si capisce perché creare un centro antidolore». «Ho ritenuto di sottoporre il caso alla commissione» conclude, «pur potendo esprimere una valutazione personale, per ottenere un giudizio il più possibile sereno e obiettivo, atteso che la commissione è un organo collegiale». Vi fanno parte anche le associazioni di volontariato, fra cui il Tdm, un funzionario dell’Asl e uno regionale: la censura è stata all’unanimità." Governatoreeeeeeeeee! Lei che dice?
Cara Fabrizia con tutto il rispetto che si deve avere per un cristiano in barella al pronto soccorso sarebbe bello chiedersi quanti sono gli abusivi che giornalmente lo intasano ,che con molta disinvoltura con la sportina della spesa si fanno fare il codice verde (così non pagano il tiket) per prestazioni tipiche di un medico di famiglia,fai bene ad indignarti per una persona anziana "parcheggiata" ma chiediti quanti sono gli utenti che "abusivamente" abusano giornalmente di strutture già al limite della loro capacità di dare risposte in tempi brevi,la educazione civica è un valore che sempre meno ci appartiene ,se al peronto soccorso ci andrebbe chi ne ha veramente bisogno vedresti meno barrelle parcheggiate,bello sarebbe che ti incazzassi con i medici di famiglia la maggior parte dei quali ha da anni cambiato mestiere....
Cara Fabrizia, quello che ti ha giustamente colpito al pronto soccorso del Mazzini, rientra nella norma. Mesi fa l'ho sperimentato anche io accompagnandovi mia madre ultraottantenne in 2 occasioni. Entrambe le volte è stata parcheggiata dal primo pomeriggio fino a notte inoltrata su una lettiga, accanto ad altri malati o feriti, anche anziani, su altre lettighe. Sembrava un ospedale di guerra, come se ne vedono nei film di guerra. Cara Antonella, il problema non è la mancanza di cuore o di infermieri distratti, ma proprio di soldi. Quei soldi risparmiati sulla pelle dei malati che hanno determinato la riconferma, con premio annesso, del manager Varrassi. Nel mio caso ho protestato, mi sono indignato, ma di fronte all'evidenza di un personale volenteroso, ma decisamente insufficiente, ho dovuto mio malgrado accettare la dura e vergognosa realtà. Da parte loro gli anziani sanno essere pazienti... Pazienti. Di fronte a tanta confusione sembravano a disagio, quasi con un senso di colpa per aver contribuito al caos con la loro presenza al pronto soccorso. Ecco di cosa si vantano, un giorno sì e l'altro pure, i nostri politicanti che amministrano la asl: dei grandi risparmi che hanno ottenuto sulla sanità, senza intaccare di un centesimo le competenze e le prebende delle caste.
Triste la condizione della vecchiaia... Che dire di come sono trattati in certe "case di riposo"? Potete immaginare la frustrazione di persone che hanno perso la capacità motoria ma non la capacità di pensiero quando sono obbligati all'incontinenza perchè nessuno li accompagna in bagno? E questo è quello che si riesce vedere, non oso pensare cosa possa accadere quando non ci sono scomodi testimoni in giro...