Abbiamo atteso giorni e giorni dagli ennesimi, gravissimi fatti che, al verificarsi, ci hanno provocato indignazione e incredulità. Abbiamo lasciato sbollire la rabbia per tentare di scrivere con onestà e imparzialità… e raccontarvi una storia esemplare, per capire quanto sia difficile vivere, far Sindacato e Giornalismo veri al giorno d’oggi… ai tempi della corruzione legalizzata, dove il 2% di una Nazione dispone delle sorti di un intero Popolo. Questa sparuta e temibile cosca d’illegalità istituzionalizzata legifera, manipola la realtà oggettiva dei fatti attraverso l’informazione… impone le logiche trasversali e spartitorie attraverso la velata intimidazione… gioca il suo ruolo di mostro e incubo di un’intera Collettività.
Questi i fatti per come li abbiamo percepiti noi, sperando di capire come gli altri, quelli che (non) ci leggono - la cosiddetta Opinione Pubblica – valutino dinamiche simili, parecchio distanti dalle regole deontologiche della buona Informazione, del buon Sindacato. Lontane anni luce dalla vera vita democratica.
Per farla breve… da anni, il giornale più diffuso in Abruzzo, quello che fa opinione, ospita con grande attenzione ed enfasi articoli della sua redazione o di opinionisti vari sul tema “Consorzi Industriali”. Chi non si è distratto… e ha letto questa montagna di parole – spesso lanciate nell’aria a sproposito - ha capito bene che la storia puzza di marcio fin dal suo inizio. Non entreremo nel merito della vicenda, in verità molto complessa… ma ci soffermeremo sugli ultimi, incredibili sviluppi di qualche giorno fa.
Il 18 giugno 2012, nel bel mezzo della “battaglia finale” intorno ai Consorzi Industriali, “Il Centro” pubblica – tra le altre testate – questo comunicato congiunto di CGIL e CISL…
ilcentro.gelocal.it/regione/2012/06/18/news/cgil-e-cisl-subito-la-riforma-dei-consorzi-1.5284409
dopo il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale che la UIL ha depositato (L'Aquila n. 261/2012)
il 10 maggio 2012. La stessa Organizzazione Sindacale, il 4 luglio 2012 dirama questo comunicato…
www.iduepunti.it/lettera-aperta/4_luglio_2012/consorzi-industriali-nuovo-carrozzone-arrivo
che viene pubblicato da quasi tutte le testate e i blog regionali, così come le regole del giornalismo dettano… anche con un riquadro di prima de “Il Messaggero d’Abruzzo”.
Quel quasi… quella oggettiva macchia nella storia del Giornalismo abruzzese è individuabile ne “Il Centro”… che non pubblica il comunicato di Roberto Campo.
Ultima ma non ultima una questione che investe direttamente Nicola Argirò, Presidente della IV Commissione, competente per l’iter della Legge in oggetto. Citato dal comunicato UIL… e che dichiarava alla testata teramana “La Città”, martedì 1 marzo 2011:
“ (…) Posso già dire che il testo di riforma dei Consorzi industriali approvato in questi giorni in Giunta e che dovrà passare al vaglio della Commissione che presiedo, sarà sicuramente oggetto di verifiche e modifiche perché non trova il mio personale e totale riscontro e neanche quello di molti commissari di maggioranza e minoranza. Spesso si alimentano autentiche leggende che pretenderebbero di cancellare il modello di sviluppo industriale fin qui affermatosi, sostituendolo, ad esempio, con uno sviluppo turistico tale da soppiantare l’economia delle attività produttive tradizionali. Piuttosto è fondamentale conservare e preservare l’attuale struttura industriale, adeguandola e rendendola autenticamente moderna e preparata alle sfide che il futuro ci mette davanti, stando ben attenti a non dare per scontato che il “nuovo” sia necessariamente buono e giusto. (… )”
A questo punto ci fermiamo… rimaniamo interdetti e aspettiamo i commenti dei nostri lettori, di fronte a questa storia… di un sindacalista dal nome onomatopeico... e di un altro dalle troppe letture e dalla inadeguata lungimiranza. Oggi come oggi... il primo è degno d'ogni onore... il secondo è paziente e confida nella forza tranquilla del buon Sindacato e della buona Informazione.
La Redazione
Tavola illustrata tratta dal Sor Paolo n. 286 del 5 giugno 2011
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Sono anni che non mi sorprendo più di quello che (non) scrive Il Centro. Per circa un anno ha preferito dedicare, ad esempio, pagine intere alle lettere d'amore scritte e ricevute da Parolisi, piuttosto che approfondire le difficili questioni sociali presenti sul nostro territorio.