Quando ho letto l'articolo di Alessandro Di Emidio, giornalista del sito L'Altra Parola, sull'attentato all'auto di Enrico Santarelli, (www.altraparola.it/l-altra-cronaca/1266-a-fuoco-l-auto-di-un-editore-teramano.html) editore del free press, Prima Pagina, mi sono tornati in mente diversi episodi...
Prima di tutto esprimo la mia solidarietà a Enrico Santarelli, alla sua famiglia e alla redazione di Prima Pagina. Un episodio non nuovo visto che recentemente il suo scooter aveva fatto la stessa fine.
Ripensavo ad un'altra grave coincidenza.
Un incendio nell'estate di quattro anni fa, quando lavoravamo nella redazione del quotidiano teramano, ilgiornale24ore. Anche in quel caso, l'editore era Enrico Santarelli. Cicli storici?
Ieri in via Pannella il suo suv si è sciolto come neve al sole. Riportando gravi danni sia nella parte anteriore che posteriore.
Un testimone avrebbe visto una persona di colore allontanarsi velocemente.
Un uomo sicuramente pagato per simili lavori, che una volta erano di esclusiva di un'altra parte della popolazione. Oggi invece nel mercato umano si trova una "manodopera" a minor prezzo. Un atto intimidatorio che richiama altri mafiosi scenari.
I carabinieri della compagnia di Teramo, indagano su diversi fronti. Sulla vita privata del giovane editore e su quella lavorativa. Perchè minacciare Santarelli?
(f.to google)
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