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Il Premio Teramo è donna

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Io amo il Premio Teramo. Il libro della memoria nacque sotto il sindaco Chiodi. Eravamo un bel gruppo di sognatori.

Melozzi, aveva il fazzoletto al taschino.
Alberto Bevilacqua era il presidente e Teramo divenne casa editrice.
Pubblicammo “Un’Infanzia”.
 Il racconto con il quale un giovane Bevilacqua, partecipò al Premio Teramo negli anni ’60. Non vinse.
Raccontava della madre e io scrissi l’introduzione, parafrasando l’amore tra le onde e la spiaggia.  Donare e portare via. Conchiglie per un po’ di sabbia. Ci furono attimi di commozione. Filippo Flocco, Mauro Di Dalmazio, Federico Ioannoni, Tiziano Scarpa e il giovane Gambacorta.
Ricordo che feci il suo nome con insistenza al Segretario Melozzi. Lui rimase, noi andammo via.

Oggi Simone è il Segretario del Premio Teramo e uomo da kilt.
Il vecchio logo del Premio Teramo era un vero capolavoro. Eugenio Mucciconi è semplicemente un genio.
Nessun altra parola.
Oggi tutto è cambiato. Un feticcio.
Il Premio è diventato un passaggio di Gonnellini. Banche, Fondazioni e club di privilegiati.
Possesso ossesso del sesso del proprio se. Una passerella.

La fortuna è nell' arte del racconto, nella regia di Silvio Araclio, nella recitazione di Spazio Tre e dei maestri musicisti. Nell’eleganza di Luigi Aurelio Pomante. Ospite discreto.
 Nell'umiltà del buon Assessore Campana, che conosce i suoi tempi e limiti.
Tre racconti per tre donne meravigliose. 
Le libellule di Francesca Diano. Perdo Pezzi di Patrizia Lombardi. Zavirne Fritte di Arianna Curci. Un filo conduttore. L’amore e le donne.
 La vita attraverso tre impulsi diversi.
Patriza Lombardi mi ha stretto il cuore e l'anima. Sembrava aleggiare verso l’infinito. Battito. Ansia. Desiderio. Madre. Figlia. Destino. Claustrofobia. Disperazione. Catarsi.
Bello il sindaco con l'omaggio al compianto dirigente del comune Porreca.
Tutto il resto…è ineleganza.
Il saluto del Sindaco Brucchi all’ex Segretario Melozzi, invitato con un sms e che a suo tempo, seppe del passaggio di consegne dalla stampa....è un ricordo triste. Molto triste.
La figuraccia della Presidente Raffaella Morselli, che ironizzava sul titolo Le Libellule e sull'aspetto fisico di Francesca Diano. Leggerezza e pesantezza. Mormorio e critiche dalla sala.
Io la farei dimettere all'istante.
Occasioni perdute.
Mi dispiace perché il Premio Teramo è il premio del Sindaco di Teramo. Tutto dovrebbe essere condito da un modo tra i moti di lignaggio.

Abbiamo perso in eleganza...peccato.
Ma questo non è un racconto inedito.
 

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Commenti

Più volte ho scritto del calpestio della cultura a Teramo: il teatro abbattuto da un sindaco, del quale non ricordo il nome, per far spazio alla STANDA; della costruzione di palazzi sull'anfiteatro ecc...ecc...ecc all'infinito. Ritornano in auge i cognomi del passato: vedrete che sfacelo. Finalmente ho sentito menzionare con molto piacere Eugenio Muccicone, che conosco e ho sempre stimato per la sua cultura e capacità a mettere tutti a proprio agio. Chissà cosa perderà ancora Teramo.
ma chi ha vinto il Premio Teramo?

Le tre donne. ;)

Giancarlo, racconta la verità del dietro le quinte del Premio Teramo. Faresti dimettere tutti. Un abbraccio geniaccio.

IERI ERO AL PREMIO E MI E' PIACIUTO. VELOCE, INTENSO E POCHE CHIACCHIERE. CARO FALCONI I TEMPI SONO CAMBIATI, I SOLDI SONO FINITI...ERA FACiLE PER MELOZZI FARE IL PREMIO CON TANTI SOLDI IN MANO... ARACLIO UNA GARANZIA, L'ATTORE CHE HA LETTO IL RACCONTO VINCENTE DIVINO, POMANTE SOLIDO E POCHI FRONZOLI BRAVO SIMONE, HAI FATTO RINASCERE IL MIO PREMIO

Quali soldi? Quanto costa il Premio?
La Morselli figura di merda. Pomante perfetto con i tempi. La LOmbardi emozionata. Bravissima. Gli attori meravigliosi. Musiche giuste.,Tutti bravi.
i soldi? tanti, tantissimi...basta vedere le delibere di qualche anno fa. quest'anno taglia del sessanta per cento e anche piu. se fossi gambacorta spiegherei bene la cosa percheè ha fatto miracoli
Lo stesso Falconi ieri ha fatto molti complimenti a tutta la squadra. Poi la Morselli. Mio Dio!!!!!!!!
Pomante è sprecato per queste serate. Uomo da altri lidi. Io mi sono divertito e ieri ho letto i tre racconti. Complimenti alla signora Lombardi e alle altre vincitrici.
Bello questo pezzo, denso di emozione e partecipazione, la voce di qualcuno che sente sulla propria pelle il disagio che vive questa città... "Passerella" e "ineleganza": due parole che esprimono perfettamente l'immagine di Teramo dell'ultimo ventennio: la sobrietà diserta questi luoghi e l'alternativa al cattivo gusto sembra essere il nulla. Congratulazioni a Patrizia Lombardi: ho sempre apprezzato il suo stile di scrittura. Eugenio Mucciconi l'ho conosciuto trent'anni anni fa e continuo a pensare che sia il migliore.
ma i premi chi li ha consegnati ?
Giancarlo nostalgico, guarda che il logo del Premio è cambiato..
Dissi tempo fa, e lo ripeto senza la nostalgia degli agées, di Eugenio, "il genio del fiume", semplicemente ineguagliabile; dico similmente di Falconi e del suo geniaccio 'informe' e senza regole non solo per la capacità affabulatoria, che non gioca solo con le parole, ma che,attraverso le parole,crea le sue litanie linguistiche e musicali, come solo i grandi sanno fare; espressi la mia ammirazione a Patrizia Lombardi, per la scrittura, per l'eleganza e la modestia. Lo confermo nell'anonimato a distanza di anni, ancor più intristito in una città che ignora la qualità, il merito, il talento. Però, se Teramo annovera tra le sue mura persone di tal fatta, nutro la speranza che domani o l'altro la Città possa riemergere dalle secche della mediocrità che la soggioga oggi. Sul Premio: ne cantai il 'De profundis' a Chiodi, che nella sua superbia pontificò come sa fare quando è colto in fallo. Sono felice se riprende il suo corso e riscopre la dignità letteraria e culturale dei tempi d'oro.
Caro Giancarlo, prima di tutto grazie anche a te per esserci stato e per le tue parole. Però ho letto con un certo sconcerto questo pezzo e in particolare il riferimento a un commento di Raffaella Morselli sul mio aspetto fisico. Se ti stai riferendo al fatto che ha detto che lei si aspettava una ragazza leggendo il racconto e invece era meravigliata di vedere una donna della mia età, io francamente l'ho preso come un gran complimento, perché quello che intendeva era che la leggerezza e l'ironia del racconto, che pure è crudelissimo e feroce, evitando ogni lamentevole o tragedioso piagnisteo, dato che parla di follia e di incapacità di amare, le avevano comunicato l'idea che io infatti volevo comunicare: la leggerezza. Che in effetti, dato il tema, è cosa assai difficile da rendere. Mi ha fatto piacere che l'abbia detto, perché per quanto mi riguarda è un riconoscimento di quello che intendevo ottenere. Insomma, quella grandissima lezione di Calvino. Forse altri non l'hanno inteso così e mi dispiace. Quello che invece mi è dispiaciuto è che nessuno dei giornalisti presenti abbia pensato di farmi un'intervista. In fondo ho vinto il premio. E con me c'era una mia cara amica, la moglie di Andrea Zanzotto, il grande poeta, che aveva vinto la prima edizione del premio Teramo. E mi dispiace anche di essere stata definita unicamente - sempre dai quotidiani che ho visto - traduttrice. E' vero che lo sono e da 30 anni. Ma mi è parso un po' limitante, perché di mio sono una scrittrice e poeta da molto tempo e una studiosa di folklore irlandese e tradizioni orali. Per quanto riguarda le vincitrici delle altre sezioni, è stato bello sentire una continuità fra donne, anche perché rappresentiamo tre generazioni e tre modi diversi di sentire. Io l'ho trovato un risultato molto interessante.

Cara Francesca " sperava che un giorno ci sarebbe arrivata con la fede al dito, accolta come una signora in una casa finalmente sua e che lui l'avrebbe portata a vedere il mare".

Le Libellule sono e saranno per sempre un patrimonio di Teramo. La tua presenza un moto d'orgoglio ma essiste un vuoto allo stomaco, che ha colpito tutta la sala. Un senso di vertigine, che nessuna gentilezza di stile, potrà mai correggere.
Grazie per il tuo intervento, un onore. 

Ad anonimo delle 17:05 Perché quello nuovo é un logo? Sono stato un "allievo" di Eugenio nutro stima nei suoi confronti, grazie a lui faccio quello che mi piace nella vita. Detto questo credo che il vecchio logo (che non mi piaceva granché ad essere sinceri) avesse le basi tecniche per chiamarlo così, ma quello odierno é l'ennesimo scempio estetico fatto da chissà chi...(studiate prima d'improvvisarvi grafici e comunicatori). Un bravo a Simone che tiene viva una manifestazione bistrattata un po' da tutti ultimamente.
Non so se ho capito bene: Raffaella Morselli "si aspettava una ragazza leggendo il racconto e invece era meravigliata di vedere una donna della mia età" vuol dire che la presidente della giuria, una volta conosciuto il nome della vincitrice, non ha ritenuto necessario leggere qualche sua nota biografica? Ditemi che non è così...
Solidarietà per il Presidente Raffaella Morselli e la scrittrice Francesca Diano. Quì continua ad andare tutto bene se ci limitiamo a commentare gli strafalcioni di qualche assessore, l'arroganza di qualche direttore generale, le nostalgie di ciò che non si è vissuto di qualche giovanotto. Ne 'nsacce si tinghe piagne (moralismo) o rite (leggerezza).