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Incidenti in Montagna. Paga lo Stato...eppure la legge regionale...

6 minuti

Purtroppo si parla sempre più’ spesso di incidenti in montagna.  E’ una tendenza in aumento perché è aumentato il flusso di quelli che desiderano praticare escursioni e arrampicate sia in inverno che in estate.

Nella maggior parte dei casi si tratta di superficialità e scarsa preparazione, infatti, molte tragedie si potrebbero evitare se gli escursionisti e alpinisti facessero più’ attenzione alle indispensabili norme di sicurezza;  spesso però accade che si trovino in difficoltà perché affrontano un sentiero o via alpinistica al di sopra delle loro capacità.
La Redazione de I Deu Punti ha intervistato Paolo De Luca, accompagnatore di media montagna e Maestro di Sci.

Quali le precauzioni da adottare per evitare incidenti in montagna?

Fondamentale è scegliere l’itinerario in base alla propria preparazione fisica e tecnica;  importante è consultare i bollettini meteo considerando che in montagna le condizioni del tempo possono cambiare in pochi minuti, come ad esempio, nella catena montuosa del Gran Sasso d’Italia data la sua particolare vicinanza ai due mari.  Abbigliamento ed equipaggiamento devono essere adeguati alla difficoltà e durata dell’escursione.  Nello zaino non deve mai mancare l’occorrente per le situazioni di emergenza:  telo termico, lampada frontale, Kit di primo soccorso, telefonino cellulare -Gps-  e pala, sonda,  Artva (apparecchio di ricerca dei travolti in valanga) nella  pratica di ogni attività in ambiente naturale innevato. Utile per il corretto funzionamento degli strumenti elettronici è il controllo periodico delle batterie e l’utilizzo di tipi ad alta capacità (alcaline). E’ preferibile non avventurarsi da soli. Consigli a parte,  da più fronti si invoca una Legge davanti all’impennata di incidenti in montagna.  Sì, perché attualmente non esiste una normativa che disciplini norme di sicurezza specifiche per lo sciatore-alpinista, l’alpinista,l’escursionista e più precisamente per gli sport di avventura.  A mio avviso,  si potrebbe modificare la Legge 363/2003 sulle norme di sicurezza e di prevenzione infortuni per lo sci di discesa e fondo estendendola anche allo sci alpinismo,  all’escursionismo , all’alpinismo. Così come nell’attuale Legge si stabiliscono precise regole sulle piste di sci, anche nel caso di escursioni e arrampicate in montagna è necessario fissare regole più stringenti.

Quale potrebbe essere un valido deterrente?

Far pagare per intero al cittadino le operazioni di salvataggio in montagna.  Infatti,  le operazioni di soccorso alpino, oltre ad impegnare decine e decine di uomini e mezzi, in Italia sono un costo imputato per intero alla collettività. Per riflettere,  basti pensare che un minuto di volo di un elicottero medicalizzato può arrivare a costare anche 200 euro.  Cifre inferiori, ma di tutto rispetto,  per le operazioni di soccorso con elicottero non medicalizzato o a piedi.  In Austria e Slovenia,  che dal confine Italiano distano pochi chilometri in linea d’aria, il costo del soccorso è a totale carico del cittadino in emergenza:  Così,  un escursionista o alpinista ci penserà bene prima di avventurarsi senza la necessaria preparazione e finalmente.. gli incidenti si dimezzeranno;  di conseguenza si salveranno tante vite umane e si risparmierebbero così tanti soldi pubblici che,  a mio avviso,  potrebbero essere utilizzati per l’acquisto di nuove apparecchiature elettromedicali da destinare agli ospedali.  Da ultimo, ma non meno importante è da dire che questi signori vanno in montagna per divertirsi e,  in caso di incidente,  mettono a rischio la vita dei soccorritori.. oltre naturalmente la loro!

Perché propone di far pagare per intero le operazioni di Soccorso Alpino?

Perché in alcune Regioni come Trentino Alto Adige,  Veneto,  Val d’Aosta,  il cittadino in emergenza paga una sorta di ticket per ogni chiamata di soccorso invece di pagare completamente l’intero salvataggio!

E qui da noi?

In Abruzzo,  la Legge Regionale  n.1 del 10.01.2011 stabilisce che il soccorso non sanitario è a pagamento. Questa Legge,  non si sa per quale motivo,  ancora non viene applicata.

E nel resto d’Italia?

Attualmente le operazioni di Soccorso Alpino,  ad eccezione delle Regioni sopra descritte,  sono completamente gratuite.  Secondo me,  questo fattore - però-  non può essere motivazione per lasciarsi andare ad atteggiamenti  imprudenti  e irrazionali come, purtroppo, spesso accade.

A tal proposito,  durante la Sua attività in montagna, Le è mai capitato di assistere a scene curiose di gente in difficoltà?

Sì,  quasi sempre,  una in particolar modo  merita di essere ricordata perché mi ha fatto capire  -una volta per tutte -  che le operazioni di Soccorso Alpino,  siano esse di carattere sanitario e non,  devono essere fatte pagare per intero al cittadino in emergenza!
In una bella giornata di sole, ero con un mio amico medico sulla cresta Ovest che dalla cima più elevata del massiccio montuoso del Gran Sasso d’Italia, la vetta Occidentale del Corno Grande (2912 m s.l.m.) scende alla  Sella del  Brecciaio (2506 m s.l.m.) quando,  in un punto molto esposto e difficile,  incrociamo una coppia.  Lei in evidente difficoltà,  con una decadenza fisica significativa piangeva e.. per la paura non voleva andare più avanti né indietro.  Ci siamo subito fermati per prestare aiuto immediato.


Il signore che andava con Lei ci disse: ” Grazie,  non abbiamo bisogno di nulla;  tra poco - se la mia compagna riprende a salire va bene,  se no chiamo l’elicottero,  la viene a prendere e la porta al piazzale dove abbiamo l’auto parcheggiata.  Tanto è tutto gratis…così approfittiamo per fare un bel giro e vedere il Gran Sasso dall’alto”.

La Foto pubblicata é stata scattata dal mitico Guido Zecchini (accompagnatore medio montagna).

La Redazione de I Due Punti

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Commenti

Mi complimento per il bell'articolo! Paolo De Luca, nelle sue vesti di accompagnatore e maestro di sci, mostra una enorme competenza e soprattutto grande cuore e intenso senso di responsabilità sociale. Concordo pienamente con le risoluzioni proposte! Occorre sollecitare in ciascuno di noi il senso di responsabilità personale e collettivo!
Condivido in pieno quanto ha dichiarato il mio amico Paolo De Luca , purtroppo è vero che la maggior parte dei casi di soccorso in montagna sono dovuti per negligenza, ..........purtroppo non siamo come le province a statuto speciale del Venetp Trentino Alto Adige e Val D'Aosta.
Mi scuso con i lettori: rettifico il mio commento sulle regioni a statuto speciale del Trentino Alto Adige, e della Val d'Aosta e non come erroneamente scritto nel precedente commento.
Se cado in un crepaccio lasciatemi lí e nn venitemi a recuperareee!!!! Costa troppo!!! Credo che attraverso le tasse i cittadini già paghino ed anche a caro prezzo i servizi. La proposta mi appare troppo sbilanciata a sfavore del cittadino. Un contributo sarebbe più plausibile. ABOLIAMO GLI SPRECHI nel settore pubblico e troveremo risorse per tutto.
Negli ultimi tempi, sbaglio, forse da sempre, pochi dicono cose sensate e con riscontri su quello che avviene in montagna, ed in particolare a Prati di Tivo, sanno dare consigli semplici ma efficaci. Soprattutto per come fare a ridurre gli incidenti in montagna e non ultimo lo sperpero di denaro pubblico. Complimenti per l' intervento al paremte, collega maestro di sci e sopratutto naturale di Pietracamela. Chissà se in "certi ambienti" viene criticato perchè così si allontanano i "turisti". loreto bartolomei
Gentile signora Elena, gli sprechi vanno scovati ed eliminati ovunque si trovano. Si ricorda, negli anni addietro i bidoni dell' immondizia erano pieni di medicinali scaduti e buttati tanto erano gratis, pagava Pantalone? Io ho ringraziato il presidente Chiodi che con il suo fare, le restrizioni, ci ha riportati alla realtà. Andare in montagna non è la stessa cosa che andare a passeggiare in campagna od al mare, chi ci va deve sapere cosa fare, se effettivamente trattasi di un incidente bisogna soccorrere senza badare a spese e di sicuro paga la comunità, se al contrario si tratta di avventurismo, menefreghismo, chi lo fa deve aspettarsi le conseguenze. loreto bartolomei
Sono d'accordo con un contributo di partecipazione alle spese per i soccorsi in caso di colpa, ma far sostenere l'intero costo ritengo sia eccessivo. Per quanto concerne invece il governatore Chiodi, dissento totalmente dalla sua politica di tagli che ci ha portato a nn avere servizi essenziali soprattutto in campo sanitario. Semplicenmente punti di vista diversi. Buona serata.
Chi guida una macchina e rispetta il codice della strada non ha incidenti, può succedere però che per cause non prevedibili e senza colpa del conducente questi si verificano comunque, nessun problema, chi quida deve avere una assicurazione obbligatoria che gli garantisce il risarcimento del danno alla controparte ed addirittura per se stesso (casco). Chi va in montagna deve avere una polizza che gli garantisce un soccorso tempestivo, sicuro e gratuito e con qualsiasi mezzo. Il Presidente Chiodi ha eliminato tanti sprechi, ad esempio nell' avvicinarsi delle ferie estive, Santo Natale e Santa Pasqua i reparti negli ospedali si riempivano di persone anziane PARCHEGGIATE li, a fare ANALISI, dai parenti impegnati a fare una vacanza spensierata. Da un lato c'era chi trovava il modo di farsi pagare l'assistenza agli anziani per andare a divertirsi e dall'altro chi non aveva i soldi neppure per andare avanti, altro che ferie. Con i codici, c'è ancora chi riesce ad agirare le file e magari non pagare i ticket, ma è sempre più difficile e se beccati!!!!????€€€€ Tolte queste imbecillità si avrà una sanità solidale alla portata di tutti magari a costo zero. Grazie Chiodi. loreto bartolomei