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Caro Chiodi, il chirurgo anti cancro, via dall'Abruzzo

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Aveva il cancro. Sono quegli attimi di buio che non ti fanno comprendere il senso della vita, della luce, della morte, del buio. Ti manca il respiro. Non sai che fare. Che dire. Con chi parlare. Ti guardi intorno. Le voci. Quelle voci. La voce del medico che scuote la testa senza parlare. Hai pochi giorni, mesi. Non si sa. Il fegato non perdona. Visite su visite. Nessuno, molti dicono di no all'operazione. Inutile. Devastante. Come parlare con i propri amori? Come salutarli? Come dire addio? Che bello il tramonto. Che meraviglia l'alba. E quel gioco di luci. Tutto diventa meraviglioso e visto per la prima volta. Ci mancherà  il mondo. Quando un uomo con la divisa bianca, poi verde, ti regala una speranza. Il ricordo di quelle luci al neon sulla testa, la sicurezza di un cuore che conosce anche un battito diverso, nuovo. Il senso positivo e della tenacia. Di quell'amore per la propria vita e per la vita degli altri. Adelmo Antonucci, Abruzzese di Milano, Primario dell'Unità Complessa di Chirurgia Ospedaliera, ha salvato quella vita, ne ha salvate tante altre, aprendo la porta per una nuova scuola della chirurgia oncologica. Mani da pianista e talento dell' Istituto dei tumori di Milano, Antonucci è uno dei massimi luminari Italiani per la chirurgia oncologica sul fegato, pancreas e via biliari. Tutti i pazienti, il personale ospedaliero del San. Salvatore, gli abruzzesi, si rivolgono al Governatore e ass. alla Sanità, Gianni Chiodi. Non si può permettere che per l'abiura amministrativa dell'Asl aquilana, per quel senso lontano di risanamento, tra passività e negatività, medici da un altro dono, siano sacrificati, in nome della nostra incapacità. Le personalità come quelle di Antonucci vanno protette, valorizzate e investite di ruoli e responsabilità superiori. Il Governatore Chiodi ripartirà dalle vere Eccellenze, fuggendo dai nepotismi e giochi di potere. Non ci sono altre strade per ricostruire L'Aquila. Vero, Presidente?

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Commenti

In un mondo di parole scritte su carta, queste sono parole scritte sulla carne. Mi auguro che oltre ai tantissimi occhi, cuori e fegati che accoglieranno queste riflessioni, ci siano anche gli occhi, i cuori e i fegati di chi è stato delegato a scegliere per noi.
Ne ho letti tanti di articoli a favore del Prof. Antonucci, ma qui vibrano le corde della passione e della penna calda. Complimenti. Presidente Chiodi, noi tutti vogliamo il prof a capo della struttura Oncologica. Ci dia un segnao della sua buona poltitica. Lei può farlo. Grazie.
Professore non molli. Falconi forever. Grazie a tutto lo staf dei Due punti. L'Aquila vi segue.
Ma perchè chiedere come se fosse un favore quello che si doveva fare senza pensarci su due volte? Rinuncia al nepotismo? Lo credo impossibile. Altri segnali in tal senso iondicano una via diversa: U.O.C. di Oculistica all'ospedale Mazzini di Teramo. Venne un luninare al quale fu fatto un feroce ostruzionismo fino a che non optò pr altri lidi ospedalieri, chi è oggi il primario di Oculistica a Teramo? L'ex primario dell'ospedale di Atri, ospedale in cui è stata chiusa la struttura di oculstica e quqindo il primario è stato dirottato alla struttura omologa teramana. Di chi è moglie costei? Io lo so ma non voglio dirlo, dovesse il marito andare di nuovo a piangere calde lacrime in TV per protestare la sua correttezza!
Il Professor Schirru fu mandato a ramengo. Non gli avevano dato mezzi, attrezzature e neppure collaboratori che volessero imparare qualcosa da lui. In nome del famoso detto teramano " chiaè cussù, che vo 'nvendà, chi sa crade da esser"! Lasciò qui a Teramo un suo allievo, il Dottor Paone, che dopo qualche tempo, pure lui per l'ostruzionismo dei "colleghi", gelosi di lui, fu costretto ad andare via. E così arrivò a Teramo, calata dal cielo, la moglie di Venturon!
.......ma caro Chiodi vogliamo parlare del prossimo primario che verrà nominato per il reparto di Urologia a Pescara??
Caro chiodi pescar a urologia come la mettiamo?.