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Attentato incendiario alla sede del PRC di Teramo

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Il Circolo e la Federazione Provinciale di Teramo del Partito della Rifondazione Comunista condannano il tentativo, avvenuto la notte passata, di incendiare la propria sede di Teramo. Il gesto non ha bisogno di ulteriore commento, basta sottolineare che l’incapacità intellettiva degli autori si accompagna anche all’incapacità manuale.Rifondazione Comunista rinnova la propria preoccupazione per un clima sociale particolarmente “pesante”, frutto della campagna di odio che Berlusconi e i suoi seguaci locali portano avanti contro tutto ciò che non si allinea alla volontà del “padrone”, nonché dell’incapacità delle istituzioni di gestire in modo democratico  un crescente malessere sociale, come nel caso della insensata creazione di una “zona rossa” a Teramo dove sarebbe vietato manifestare “ALLE ISTITUZIONI ED ALL’OPINIONE PUBBLICA DISSENSI E PROTESTE” (ordinanza del Prefetto del 23.12.10). Al contrario, il PRC ritiene che servano ancora più luoghi e spazi di democrazia e non insensati e ridicoli divieti.

In serata il Sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi ha fatto pervenire alla stampa e al Partito di Rifondazione Comunista, la propria solidarietà, stigmatizzando il gesto delinquenziale definendolo inqualificabile per una società civile. Il Primo cittadino auspica che le Forze dell'Ordine, riescano in tempi brevi ad identificare e denunciare gli autori dell'azione vandalica.

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VARESE - Sono esplosi due ordigni artigianali questa notte alle 3 davanti alla porta della sede della Lega Nord in via Marsala 1 a Gemonio (Varese), paese dove risiede Umberto Bossi. La casa del leader del Carroccio dista solo 50 metri dal luogo dell'attentato. DANNI - L'onda d'urto degli ordigni, probabilmente polvere nera compressa, frantumi ha provocato danni al portone, mandato in frantumi i vetri delle finestre e distrutto parte degli arredi interni. Non ci sono al momento rivendicazioni. Non ci sono feriti. I carabinieri stanno effettuando i rilievi. IL PRECEDENTE - A Gemonio c'era stato già un attentato nel febbraio del 2007 e poi un altro il 4 gennaio del 2009. In questa occasione comparve su un muro di via Verbano, a pochi metri dalla casa di Umberto Bossi, la scritta: «A morte Bossi+secessionisti» Corriere della Sera Redazione online 29/12/10