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Una sola Provincia per l'Abruzzo

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Una sola provincia in Abruzzo, per non penalizzare nessun territorio.
E' la soluzione proposta, nell'ambito dei lavori della Seconda Commissione consiliare della Regione Abruzzo - Governo del territorio, lavori pubblici, ordinamenti pubblici ed enti locali, dal Capogruppo di Futuro e Libertà Berardo Rabbuffo.
La commissione, che ieri è tornata a riunirsi sulla questione del riordino delle Province, ha infatti rappresentato l'occasione per il Capogruppo di Fli di ribadire e precisare la posizione del partito sul futuro degli Enti Locali. <Se si dovesse dare un senso alla province, così come l'hanno avuto fino ad ora - ha detto Berardo Rabbuffo - potremmo immaginare un Abruzzo costituito da tre province e dall'area metropolitana di Pescara. A nostro avviso, in un'ottica di revisione di spesa sarebbe più giusto accorpare le Regioni>.
Per il capogruppo di Fli, infatti, in Italia 20 Assemblee legislative, a cui si aggiungono anche le province autonome di Trento e Bolzano, sarebbero decisamente eccessive, soprattutto se confrontate con l'Europa dei Regioni. Ma non potendo percorrere questa strada, a fronte del rapido percorso iniziato dal Governo verso l'abolizione delle Province, Futuro e Libertà individua e propone come unica soluzione quella di scegliere per l'Abruzzo una sola ed unica Provincia. <L'Abruzzo non è divisibile per due - ha ribadito Rabbuffo - Con una sola Provincia, invece, riusciremmo ad eliminare il singolo ente, senza danneggiare i vari territori. Questo anche in considerazione del fatto che, con una soluzione diversa, il territorio più penalizzato sarebbe proprio quello teramano che rischierebbe di perdere non solo la Provincia, e su questo saremmo d'accordo, ma anche tutti gli altri enti come la Prefettura, la Questura, la Camera di Commercio>.
Una desertificazione che per il capogruppo di Fli farebbe sprofondare il teramano, già vittima di una profonda crisi, in un baratro senza ritorno. <In commissione ho rappresentato l'esigenza di proporre una sola Provincia in Abruzzo - ha concluso Rabbuffo - e su questa lunghezza d’onda stanno convergendo anche altre forze politiche. Una convergenza che fa ben sperare per una rapida decisione nel merito anche da parte del Consiglio regionale>.
 

Giuseppe Santo

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Commenti

è giusto !
Benissimo! Questa è l'unica soluzione possibile, speriamo che tutte le formazioni politiche siano concordi.
Cambiare tutto per non cambiare niente!!! Il solito giochetto della politica politicante. Che senso ha una provincia, e una regione con lo stesso territorio? Come la chiamiamo una, regione abruzzo e l'altra, provincia abruzzo? Il capoluogo di regione rimane l'aquila e il capoluogo di provincia chi sarebbe? Poi magari facciamo anche la città metropolitana chieti-pescara? Cosi teramo potrebbe ambire a diventare capoluogo di provincia! La moltiplicazione dei pani e dei pesci è già stata fatta da Gesù Cristo, l'uomo non ha questo potere!!!! E' una proposta semplicemente ridicola!!
Si è una soluzione possibile, ma Rabbuffo arriva buon secondo se non terzo. Ma per farlo è necessario che l'iniziativa parta dai comuni, così vuole la Costituzione. E' in avvio un processo di revisione del titolo V della Costituzione nel quale è disciplinata la materia degli organi dello stato ed i processi di formazione, fusione e/o abolizione di province; l'unica soluzione è riformare questo titolo eliminando le province come organi dello stato. Dopo nelle regioni si potrà più agevolmente considerare le omogeneità territoriali e culturali-
E se l'Abruzzo desse il buon esempio all'Italia intera e le abolisse tutte? Si può fare 30, perchè non 31?
Anche il PD teramano si era già espresso in questo senso, nonostante il bocconiano e incravattato Paolucci, segretario regionale, avesse fatto orecchie da mercante fregandosene - come sempre - di Teramo.
Vedo che il buon senso, per fortuna, si fa vivo in Consiglio Regionale. Vi assicuro che la Provincia unica non è "ridicola" perchè ci sarà in ogni caso in Umbria, in Basilicata e nel Molise. Con le funzioni attualmente previste mantenere in vita il livello istituzionale delle Province è un'assurdità : o si torna indietro (e non è possibile in Parlamento) per attribuire alle Province funzioni fondamentali in materia di sviluppo locale e di organizzazione di servizi quali l'acqua e i rifiuti (sopprimendo nel contempo ATO, consorzi, enti regionali, ecc.) oppure va modificata la Costituzione e le Province vanno soppresse, valorizzando le Unioni dei Comuni (da rendere obbligatorie) per evitare un esasperato centralismo regionale. NEL FRATTEMPO, IN ABRUZZO, LA SOLUZIONE MIGLIORE E' LA PROVINCIA UNICA : massimo risparmio sui costi degli apparati amministrativi; pari dignità per gli attuali Capoluoghi e per l'identità storica dei territori; possibilità di tutelare (questo deve soprattutto interessarci) le funzioni e i servizi statali, regionali e provinciali sulla base di aree territoriali omogenee.
La miglior espressione è l'abolizione dei politici provinciali e trasformare le amministrazioni provinciali in consigli tecnici. Linee guida dalla Regione e tecnici sul territorio, non serve altro.
provincie : rompiamo le righe, tutti a casa e passiamo alla storia. coraggio!
Abolirle tutte o abolire tutte le Regioni.Non riesco proprio a comprendere il senso di due livelli amministrativi diversi ma coincidenti nel territorio... Se proprio dovesse essere questa la soluzione, ci dovrebbe essere una netta divisione degli ambiti di cui occuparsi. Pensate ad esempio alle politiche sul turismo... giaà in Italia non siamo capaci a fare sistema, immaginate che caos se entrambi gli enti, con competenza sullo stesso identico territorio, ad occuparsi delle stesse cose... ( e che dispendio di energie...)
secondo me bisogna scegliere o una provincia unica o la regione altrimenti non avrebbe senso a che pro provincia unica e regione? solo per le poltrone, che schifo
Leggo commenti "disinformati". E' chiaro che la Provincia unica in Abruzzo rappresenterebbe un chiaro invito a Governo, Parlamento e forze politiche per procedere ad una riforma costituzionale che sopprima il livello istituzionale delle Province, attribuendo le funzioni a Regioni e Comuni. Nella fase transitoria la Provincia unica non si sovrapporrebbe in alcun modo alle competenze della Regione perchè gestirebbe esclusivamente i servizi previsti dalla legge (viabilità provinciale, scuole secondarie superiori, ecc.) : farne una invece di due o tre porta al massimo risparmio nei costi degli apparati amministrativi, senza nuocere in alcun modo ai servizi, che possono essere organizzati in Nuclei territoriali per aree omogenee. Infine, non vi può essere alcuna moltiplicazione delle "poltrone" perchè la legge vigente ha eliminato l'elezione diretta dei Presidenti e dei Consigli : i prossimi consiglieri provinciali saranno Sindaci o consiglieri comunali e non percepiranno alcuna indennità (nemmeno i gettoni di presenza. Capisco che dopo Fiorito & c. si vedano gli imbrogli dappertutto, ma occorre guardare la realtà delle cose prima di esprimere giudizi !
il PD non ha propriamente idee chiare... ci sta o no, con l'idea di provincia unica? http://www.primadanoi.it/news/politica/533886/Provincia-unica--Testa--…
Per Aznavour: si consiglia un rapido ripasso della grammatica italiana. La parola "provincia" al plurale diventa "province". O dirà forse che si tratta di un errore di distrazione?
Il PD teramano ha idee chiarissime, condivise dalla Segreteria provinciale, dal Gruppo consiliare in Provincia, dal Parlamentare e dai Consiglieri Regionali. Più di così non si può ! Se la domanda è invece riferita alla posizione del PD regionale, diciamo che le posizioni sono tanto articolate quanto lo sono quelle del PDL abruzzese. E' da apprezzare che tre consiglieri regionali del PD (su 6) hanno già espresso la posizione favorevole alla Provincia unica. Spero vivamente che il Segretario regionale del PD, a questo punto, promuova una adeguata riflessione.
Ernì, prima di convincere noi, che le province le aboliremmo tutte (perchè ne dovrebbe rimanere una?), non sarebbe opportuno che ne discutiate mettendovi d'accordo nel PD? Ricordi il PCI? Anche in quel grande partito (oggi sarebbe la novità del panorama politico, il nuovo) le posizioni erano articolate, ma prima si arrivava ad una sintesi e dopo si presentava, diffondeva e difendeva un progetto unitario e credibile all'esterno. Ricordi la vecchia DC? Le loro posizioni "articolate" le chiamavamo coerentemente e correttamente correnti e gruppi di potere. Sentirti dire "anche nel PDL..." Mi cascano le braccia sul pavimento e mi vengono in mente altri esempi. Anche la destra organizza cene per raccattare voti; anche la destra ha un tariffario per le candidature; anche la destra fa le politiche clientelari; anche la destra taglia le pensioni; anche la destra... Capisci perchè siete considerati simili alla destra? Ti prego, non rispondere che i tempi sono cambiati, che la modernità... bla bla bla...
ma lasciare solo La Regione? Oppure le Province senza Regione ?
Prendo atto che c' e' chi rimpiange il PCI. Io vengo da lì e non me ne vergogno. MA IN QUESTO CONTESTO IL TEMA E' UN ALTRO ! C'è un riordino istituzionale da fare PER LEGGE e sono in gioco INTERESSI FONDAMENTALI E PROSPETTIVE DELLA COMUNITA' TERAMANA. La Direzione regionale del PD non è ancora riuscita a produrre una sintesi unitaria, ma il PD teramano è unito su quella che io considero la proposta più ragionevole per l'intero Abruzzo (Pescara compresa !). Invece, a chi continua a dire "o Provincia o Regione" replico semplicemente che non c'è limite alla "ignoranza" (senza alcun intento offensivo): la Costituzione non si può cambiare con un Decreto e non la può certo cambiare il Consiglio Regionale. Basta con le parole al vento e con i populismi alla Grillo che "attraversa lo stretto di Messina" : in versione comica è come il Mussolini che si faceva ritrarre a petto nudo per la "battaglia del grano".
Sig. D'Agostino, la sua chiarezza espositiva, la sua lucidità e disponibilità al confronto meritano, una volta ancora, il mio plauso. Dal PD regionale, invece, mi pare arrivino segnali ...imbarazzanti! Con stima.
Ma si può essere più ignoranti di così? Nel comunicato stampa diramato ieri dal Governo a proposito del disegno di legge di revisione costituzionale che verrà presentato alle Camere si legge: "L’intervento riformatore si incentra anzitutto sul principio dell’unità giuridica ed economica della Repubblica come valore fondamentale dell’ordinamento, prevedendo che la sua garanzia, assieme a quella dei diritti costituzionali, costituisce compito primario della legge dello Stato, anche a prescindere dal riparto delle materie fra legge statale e legge regionale. E’ la cosiddetta clausola di supremazia presente in gran parte degli ordinamento federali". Ma quando mai? Nei sistemi federali la clausola di supremazia non prescinde dal riparto delle materie fra legge statale e legge regionale. Se così fosse sarebbe inutile prevedere un riparto di competenza per materie, per la semplice ragione che in ogni momento lo Stato potrebbe porre nel nulla l'intervento legislativo della Regione. Quella clausola funziona A PATTO che si sia rispettato il riparto della competenza; è una norma di chiusura del sistema, non una norma che consente allo Stato di fare quello che vuole. Attendiamo comunque di leggere il disegno di legge presentato, nella speranza che il Governo abbia voluto intendere tutt'altro.
@ANONIMO.....sembrerebbe essere stata censurata la mia risposta al sig. anonimo titolata ,RAGLIO MA NON SBAGLIO... forse perchè il commento - sproloquio su provincie e province è farina del sacco di qualche anonimo amministretore provinciale o di altri e, la redazione preferisce sorvolare. dimenticavo ,il sig. anonimo, se si vuole cimentare con la sintassi non deve consultare solamente i sillabari . il presunto, e non concesso errore, non è un errore di grammatica-come affermato- ma eventualmente di ortografia. a roma dicono :" si le cose nulle sai.....SALLE !!! tanto nisuno se n' accorge." prego postiamo il commento.....peraltro di interesse generale. ...allonsanfant