Quinta fiaccolata.
Ha smesso di piovere a L'Aquila.
Fa freddo dentro.
C'è chi non è venuto.
Stanco di ricordare figli, mogli, mariti, amici, vicini.
Per un giorno si desidera altro nel proprio inquieto.
Non serve perchè il 6 aprile è in ogni gesto della nostra vita.
In ogni ansia, in ogni sorriso, in ogni desiderio, in ogni paura.
Siamo andati lo stesso perchè mortificati dalla politica, dalla classe imprenditoriale, dalla classe sociale.
L'Aquila e gli abruzzesi hanno subito derisioni, volgari inaugurazioni, sterili dichiarazioni, sciacalle campagne elettorali.
Ci siamo staccati dal gruppo fino al nostro palazzo crollato.
Non c' è nulla.
Lo sapevamo.
Quel nulla il sei aprile ha un altro valore.
Li c'era il nostro campo.
Li abbiamo lavato piatti e parlato....molto.
Li tanto...ancora...
Ecco...perchè siamo qui...
per trovare la forza di andare avanti.
Per noi il sei aprile è un tentativo di ripartire.
3.32...l'ora sospesa tra la morte e la vita.
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