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Chi sceglie il Privato nella Sanità abruzzese?

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Sulla sanità privata e la Regione Abruzzo di Gianni Chiodi, si potrebbe scrivere un libro.
In questo senso mi sento vicino alla Politica e alla visione del Governatore, se fosse stata equilibrata da una riforma strutturale e di eccellenza della sanità pubblica. Invece, no.

Un'altra storia e altre sfumature.
Una clinica privata. Un centro  Oncologico tra i primi in Euopa.
Gli imprenditori  avrebbero scelto la provincia di Teramo per poter creare un polo di ricerca, di diagnostica e prevenzione.

Il decreto di sospensione delle autorizzazioni
fu la prima firma del Governatore Gianni Chiodi nelle vesti di Commissario alla Sanità. Era il 7 Ottobre.
Si leggeva sulla sospensione " Dei procedimenti relativi alla realizzazione o all'apertura di nuove strutture sanitarie pubbliche ovvero all'autorizzazione e all'accreditamento di strutture sanitarie private afferenti alle strutture laboratoristiche, di specialistica ambulatoriale, residenziale e riabilitativa, non rientranti nel regime transitorio (...) fino alla completa definizione dei relativi atti di programmazione regionale e comunque fino al 31 dicembre 2012".

Dopo tre mesi dalla scadenza non si conosce la posizione della Regione Abruzzo.
Vista ancora la presenza del Commissario alla Sanità, si intuisce che il decreto sarà in vigore fino alla naturale scadenza del mandato elettorale.

Eppure a Teramo è in procinto di aprire un Hospice oncologico. Con quale autorizzazione amministrativa?
Eppure a Teramo doveva essere rispettato il decreto Baraldi per il Polo Oncologico, invece nulla.
Interpretazioni?



 

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Commenti

Saranno stati impegnati nella campagna elettorale per le politiche e adesso staranno già pensando alla campagna elettorale per le prossime regionali. Il tempo è tiranno, le quisquiglie possono attendere.
Chiodi,come al suo solito,preferisce rinviare i problemi anziché risolverli. Altro che sanità virtuosa.
Che fine hanno fatto i 5 milioni di euro per il fascicolo sanitario elettronico? E i 5 del cup regionale, che con la precedente giunta era possibile prenotare in farmacia? Vabbè, andró a prenotare una visita on line sul sistema telematico per i pazienti e mi scarico le analisi fatte ieri. buonanotte, sognidoro.
Mi permetto di intervenire in risposta alla sollecitazione circa la tematica dell’Hospice. Lo faccio avendo approfondito l’argomento in seguito a problematiche che mi hanno coinvolto. Vorrei far notare che a mio parere non si tratta di dover interpretare, chissà cosa, su come ed in base a quali normative si dovrà procedere alla apertura di un Hospice a Teramo. Basta far riferimento alla Legge 38 del 15 marzo 2010, approvata peraltro all’unanimità dal nostro Parlamento, che norma le disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative ed alla terapia del dolore. Penso sia opportuno notare che tale dispositivo di legge non lascia la facoltà ma impone la realizzazione delle reti di terapia del dolore e delle cure palliative. Applicazione a livello regionale di quanto contemplato nella succitata Legge viene data, previo accordo avvenuto in sede di Conferenza Stato-Regioni (Rep. Atti 239/CSR del 16 dic 2010), col Decreto n. 51/12 dell’11 ott 2012 a firma del Commissario ad acta della Regione Abruzzo. Quanto sopra per capire perché, ed in base a quali normative, anche a Teramo si va verso l’attivazione di un Hospice e della rete della palliazione più in generale. Strutture organizzative queste peraltro,diffusamente riconosciute di alto valore sociale, dando le stesse risposta a pazienti fortemente bisognosi di assistenza. Bene quindi, a mio modesto parere, sta facendo chi si sta impegnando per l’attivazione di queste strutture, dalla Regione Abruzzo ai Dirigenti della Sanità Teramana, per cercare di recuperare l’enorme tempo perduto. È opportuno rimarcare come infatti, la Regione Abruzzo e la Provincia di Teramo in particolare, occupino attualmente le ultime posizioni in ambito nazionale in termini di realizzazione di Hospice. Un cordiale saluto Vincenzo Sindacalista