Salta al contenuto principale

L'Università de L'Aquila boccia Varrassi

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Uno studente che viene bocciato.
Un professore bocciato dai suoi stessi colleghi.
Un professore bocciato dagli alunni.
Capita di tutto nell'avventura del direttore Varrassi nella sua storia di manager dell'Asl di Teramo.
Il rinvio a giudizio per peculato d'uso, il caso Robimarga, i reparti fantasmi, la multa di centomila euro, uno nessuno e centomila euro appunto, alcuni affitti di rami d'azienda, varie ed eventuali.
Eppure, per un professore universitario avere la propria università come antagonista di un pensiero strutturato... è un divorzio all'italiana.
Una tesi rinviata.
Un amore tradito.
Un'etica immorale.
Ghiaccio bollente.
Guerra civile.
Gli ossimori.
Leggere la lettera aperta della Professoressa Grazia Cifone, Direttrice del Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell'Ambiente nonché ex-Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università dell'Aquila dal 2004, è stato mortificante per tutto il territorio teramano e abruzzese.

"A parte l'intervento di moltissimi Colleghi sconcertati di fronte ala proposta, le cui motivazioni non sono formalizzate nel verbale della seduta della Commissione Paritetica, è stato particolarmente significativo l'intervento dei rappresentanti degli Studenti e dei rappresentanti degli Specializzandi, in difesa di una struttura, di un Direttore, di uno staff medico, infermieristico, tecnico di altissimo livello da ogni punto di vista: professionale, comportamentale, umano.
Unanime la richiesta al Rettore di rappresentare la mozione del Dipartimento tesa ad invitare la Componente ASL teramana a rivisitare la proposta avanzata che, oggettivamente, provocherebbe solo gravi nocumenti a tutta la comunità del territorio di riferimento nonché alla formazione universitaria di base e specialistica. Proposta che peraltro è stata approvata a maggioranza, con il voto favorevole dei 4 membri della componente ASL e con il voto contrario dei 3 membri universitari (un collega era assente giustificato).
Da teramana di origine, condivido le manifestazioni di stima nei confronti del Prof. Vicentini e dell'intera "squadra" che opera all'interno di quel reparto che ho avuto modo di conoscere e di apprezzare per esperienze dirette, come tanti teramani che si sono già espressi".

Caro Direttore Varrassi lei ha deluso gli studenti di medicina.
I loro sogni. La loro sensibilità verso il futuro.
Le dirò...Quando, da giovane, mi chiedevano: cosa c'è di più bello nella vita? E tutti rispondevano: "la fessa!", io solo rispondevo: "l'odore delle case dei vecchi".
Ero condannato alla sensibilità!" Jap Gabradella (Toni Servillo), La grande bellezza.

Lei ha deluso se stesso, lo studente curioso e intelligente, che voleva carpire tutto dal proprio professore.
Carlo Vicentini è l'Urologia per molti studenti.
Carlo Vicentini è l'Urologo per molti abruzzesi.
Carlo Vicentini ha dato una speranza di vita a molti pazienti.
Non esiste destra o sinistra, perchè sopravvive il valore di medico.
Una parentesi di filosofia agnostica.
Il disinteresse per l'interesse.

Noi come redazione de I Due Punti, faremo accesso agli atti per sapere tutti i dati sulla mobilità passiva.
Vi dimostreremo come vengono compilati.
Ma questa sarà un'altra inchiesta.
Chi sarà il prossimo?
Il responsabile di senologia? Di Chirurgia? Di Ortopedia?
Nel frattempo, invitiamo tutti i teramani armati di coscienza e valori, privi di sudditanza e maestranza, alla manifestazione a difesa del reparto di Eccellenza di Urologia di Teramo e del suo primario, il Professore Carlo Vicentini.
Teramo, 8 Luglio, alle ore 10, presso il palazzo Asl in via circonvallazione Ragusa.
Mi auguro di vedere il sindaco Brucchi e il Governatore Gianni Chiodi, che dovrà finalmente esprimere un suo pensiero.
Un parere libero da suggerimenti.
Ciò mi preoccupa più di qualsiasi convenzione universitaria.
Mi auguro di vedere l'onorevole Paolo Tancredi e l'ex assessore regionale Lanfranco Venturoni.
Mi auguro di vedere l'ex Assessore Corrado Robimarga e il direttore dell'Ospedale di Teramo, la d.ssa Palmeri.
Mi auguro di vedere il direttore sanitario Camillo Antelli e il manager Varrassi, tutti uniti, vicini vicini, per un unico fine.
La salute pubblica.

Mi sa che non ci vedrò a fine giornata...ma questo è un altro reparto.


 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Ci sarò.
Tra le tante cose che si dovrebbero controllare nella ASL di Varrassi (la considera cosa sua) sono la cartelle cliniche irregolari. Ci sarà qualcuno che lo farà? Quanto alla vicenda Vicentini (ed altre) io credo che i teramani finiranno con il chiedere al Gianni Chiodi un risarcimento danni (morale, materiale e politico) per aver affidato, consapevole o consapevole, al dott. Varrassi il compito di demolire, pezzo per pezzo, la sanità teramana e l'ospedale di Teramo. Sarebbe bello sapere il mandante di questo crimine, perché Chiodi è troppo intelligente per aver operato questa distruzione senza essere stato costretto da qualcuno. Per questo sono convinto che egli sia sotto RICATTO POLITICO da parte di QUALCUNO o di QUALCOSA. Quanto al prof. Vicentini, una delle colonne della nostra sanità, ha combattuto eroicamente per resistere, e per ora è stato sconfitto. Ma sono certo che alla fine risulterà vincitore.

Si, dice benissimo il prof. Serpentini!!! Da teramani vogliamo un risarcimento morale, ma è impagabile dal Direttore Generale, e anche dal Commissario ad acta... purtroppo... non perchè non abbiano accumulato abbastanza soldi, magari gli avanzano, ma perchè lo stato in cui versa la Asl non è 'pagabile'... Mai avremmo immaginato che dopo Domenico, ci potesse essere di peggio, ma giunse Angiolino... pensammo: peggio di così, mai! E invece ci sbagliavamo! Arrivò perfino Sabatino... e pensammo: il fondo è toccato! No, non ancora, paradossalmente il massimo è stato raggiunto da un 'tecnico perfetto': medico, anestesista, universitario!!! Uno stillicidio negli anni che ha portato via da Teramo (o alla pensione 'per disperazione') tutte le eccellenze sanitarie teramane che richiamavano pazienti da mezza Italia, in particolare dal centro-sud... Neurochirgia, Cardiochirurgia, Ostetricia e Ginecologia, Oculistica, Ortopedia, Otorino, 118... e che ve lo dico a fare... Urologia... Non c'è 'risarcimento' che tenga... è una vergogna ed è il disinteressemo più meschino per il paziente e per la sanità teramana!!! O la tendenza politico-amministrativa capovolge coraggiosamente la direzione di marcia o è finita irrimediabilmente, piegati a logiche inspiegabili, occulte, private, indecenti, innominabili... La rabbia diventa esplosiva... teramani, svegliamoci, riprendiamoci la sanità!!!!!!!!

Caro Prof, se una persona è sotto ricatto vuol dire che è ricattabile. questo, laddove fosse vero, non rende la stessa persona meno responsabile. in verità, sull'ospedale di Teramo, si abbatte una consapevole e scientifica volontà politica. la vicenda di Vicentini è solo l'ultima di un percorso chiarissimo lucidamente perseguito. la storia di Teramo ricorderà per molti anni il nome e cognome di chi ha distrutto il nostro ospedale come ricorda, da molti anni, il nome e cognome di chi ha abbattuto il nostro teatro comunale.
Vi dico quello che faranno, lunedì: chiameranno i carabinieri, la polizia, il settimo cavalleggeri, i marines o chi so io, per far sgombrare la strada. Diranno che state intralciando l'accesso al Distretto Sanitario, vorranno vedere le vostre autorizzazioni e vi cacceranno a pedate. Praticamente un deja vu... lo ha fatto Varrassi quando il PD convocò una conferenza stampa sulla scalinata d'ingresso all'Ospedale, lo ha fatto la Palmeri persino quando quel povero nonno della bambina di Montorio morta di leucemia qualche anno fa, si permise di stazionare sulla stessa scalinata con un cartello addosso sul quale aveva scritto che voleva spiegazioni e giustizia per quanto era accaduto. Questo sono i direttori della Asl! Credono di stare a casa propria e non nella casa dei cittadini che pagano le tasse!
Se la Sanità, al pari della Giustizia, deve essere amministrata in nome del popolo (e a tutela della sua salute), il problema del “caso Vicentini” è proprio questo: che il popolo non è d’accordo con le decisioni che riguardano la salute dei cittadini, prese da una Direzione ASL cieca, ottusa e per nulla trasparente. È appena il caso di ricordare come la ASL di Teramo abbia rinnovato la convenzione con l’Università di Medicina di L’Aquila approvando un modificato protocollo di intesa che guarda caso non prevede più la divisione di Urologia e che, di conseguenza, comporta l’inevitabile perdita dell’illustre Prof. Carlo Vicentini, primario storico che non dirigerà più l’Unità Operativa Complessa di Urologia dell’Ospedale di Teramo, nonostante sia uno specialista tra i più noti e affermati della sanità teramana, in servizio al Mazzini sin dal 2000. Varrassi invita a non strumentalizzare la protesta, la qual cosa suscita sdegno e orrore. Siamo noi ad invocare a gran voce la depoliticizzazione della sanità, siamo noi a chiedere di non strumentalizzare – a fini di distrazione di massa – il caso specifico, siamo noi a pretendere l’ostensione di tutta la documentazione che sorregge amministrativamente la decisione di allontanare il Prof. Vicentini dal nosocomio di Teramo, affinché i cittadini possano giudicare la bontà e l’imparzialità della decisione. Perché non sono certo un mistero la reputazione e la fama che accompagnano il Prof. Vicentini, relative ai risultati della sua attività professionale oltre che alla sua statura umana ed alla caratura intellettuale dello specialista. E sentir solo ventilare ipotesi di idiosincrasie fra lo stesso Vicentini e l’urologo-politico Robimarga, di polemiche fra Vicentini e Varrassi, di “vendette” che si consumerebbero alle spalle dei cittadini e ai danni dei pazienti urologici, ripugna al comune buon senso. Il comunicato diramato dalla ASL di Teramo nel becero tentativo di arginare una protesta popolare che – lungi dal sorgere per biechi motivi di lucro politico – si solleva dal passaparola, dalla stima e dal rispetto che Vicentini si è guadagnato sul campo, è una difesa inaccettabile e come sempre omissiva. La ASL si sente libera di esternare considerazioni che non sono suffragate e supportate dai documenti: - “Si è ben visto negli anni che la Sanità locale è il terreno su cui chiunque sia in odore di candidatura nella vita amministrativa, entra più volentieri; nella certezza che alzare il tono della discussione contro chi gestisce la Salute dei Cittadini procuri immagine e voti”; - “È il caso di ragionare di riduzione della mobilità passiva. Quella relativa ad Urologia è molto alta (€2.576.165,14 nel 2012). Vale a dire che oltre il 50% dei cittadini teramani che necessita di cure Urologiche, va a curarsi in altra provincia”. Ammesso e non concesso che possa essere in atto un tentativo di lucrare politicamente sulla vicenda, una ASL che si rispetti deve essere pronta ad allegare tutti i dati e i documenti che dimostrino senza margini di dubbio che le decisioni adottate siano inoppugnabili. Deve, ad esempio, distinguere i dati della mobilità passiva urologica di Teramo (ammesso che ci siano) da quelli della mobilità passiva urologica di Giulianova e di Atri, tanto per cominciare. Deve fornire i risultati di soddisfazione dei pazienti e le percentuali degli interventi con i relativi buoni esiti. Deve motivare le strategie adottate ed esplicitare i percorsi logici seguiti. Se non fa tutto questo, la ASL perde il diritto di difendersi e rinuncia alla possibilità di pretendere di agire per il meglio, consentendo che si fertilizzi il terreno del dubbio e del sospetto di chi, non potendo valutare i documenti, ha buon gioco nel paventare omissioni, reticenze, giochi oscuri, vendette e tutta la sentina dei vizi umani. Per questi motivi anche le scriventi Associazioni si uniscono a coloro che invocano trasparenza da parte della ASL nel “caso Vicentini”, e annunciano la propria convinta adesione ad ogni manifestazione di protesta nei confronti della direzione aziendale, almeno fino a quando ogni dubbio in merito non sia stato ragionevolmente sciolto. Il Popolo di Teramo Teramo 3.0 Teramo Cambia