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Bolkestein: Di Dalmazio e Monticelli alla Corrida….

7 minuti

Il 29 ottobre, a Pescara, si sono riuniti i Balneatori abruzzesi e le relative associazioni di categoria, manifestando il proprio dissenso contro la  direttiva Bolkestein.
Dalle immagini del corteo si evince chiaramente che tutti i Balenatori fossero avvolti da grandi bandiere spagnole e dal “palco” forte si è levata la voce della politica abruzzese, rappresentata dai tanti sindaci della costa, dal delegato ANCI al demanio marittimo Monticelli e dall’Assessore Regionale al Turismo con delega ai Rifiuti ( Termovalorizzati?) Di Dalmazio.

Di Dalmazio dichiara ad una nota emittente locale “ Finalmente il Governo latitante fino a questo momento su questa vicenda, latitante nel dialogo con l’Unione Europea, perché non aveva mai inteso prendere una iniziativa diretta, il Governo ha manifestato l’intenzione di interloquire con l’UE, anche alla luce di provvedimenti che sono stati assunti da altri governi in particolare il Governo Spagnolo che aprono di nuovo nuovi spazi di intervento e di riflessione…..ho già scritto ai Ministri interessati chiedendo di essere invitato all’incontro con l’Unione Europea……..”

Ma Di Dalmazio mente, perchè il Governo non è mai stato latitante, tanto è vero che il Ministro Gnudi ha interloquito più e più volte con tutti gli attori in gioco e non si è mai disinteressato della questione.
Anzi, Di Dalmazio stesso è già andato a Bruxelles a protestare contro questo accordo, in Giugno( a spese di chi?), ma appena sbarcato in Belgio è stato rimandato a casa, con un educato ma deciso: ci spiace ma non è possibile concedere deroghe.
Questo accordo è stato raggiunto dal governo Berlusconi con l’UE al fine di chiudere la procedura d’infrazione che era stata aperta poiché, l’affidamento delle concessioni demaniali marittime, le quali godevano di rinnovo automatico, non rispettavano i principi di libertà di stabilimento, d’imparzialità, trasparenza e pubblicità delle procedure di selezione dei concessionari.

Ora risulta curioso che esponenti del PDL come Di Dalmazio e il Sindaco di Pescara Mascia, si portino in prima linea a protestare con i Balneatori sapendo che a quella “condanna” ce li ha “portati” Berlusconi, così come Monticelli del PD, al quale andrebbe ricordato che è delegato alla tutela del  Demanio Marittimo e non alla categoria dei Balneatori, i quali vanno certamente assistiti nel limiti del diritto e del possibile ma certamente da una posizione di equidistanza.
Ora i grandiosi politici locali fanno riferimento ad un ipotetico MODELLO SPAGNOLO, come se in Spagna d’improvviso fosse concesso quello che all’Italia viene negato, così sono andato a vedere ed effettivamente, a prima vista, un provvedimento è stato recentemente adottato.

Partendo dal concetto che la Spagna è una democrazia “Giovane” in continuo sviluppo normativo, la sua costituzione è solo del 1978, ha avuto, negli anni, uno sviluppo edilizio selvaggio che ne ha compromesso lunghi tratti di costa, questa crescita non riguardava gli stabilimenti balneari ma veri e propri quartieri sorti sulla battigia.
Nel 1988 si sentì la necessità di regolamentare il demanio marittimo per ovviare all’espansione incontrollata dell’edilizia e si emanò la legge numero 22/1988 chiamata “Ley des Costas”, provvedimento volto a tutelare la costa e che dichiarava abusive tutte quelle strutture che si trovavano all’interno della perimetrazione, che il Governo Spagnolo stava effettuando, al fine di stabilire quale fosse il tratto di costa da salvaguardare ( di norma a 100 metri dal mare).

Vista la situazione estremamente compromessa di molte zone e la complessità delle operazioni di demolizione e ripristino, si consentì transitoriamente e per un periodo limitato di 30 anni, la deroga ai proprietari dei suddetti immobili.
Nel frattempo, in vista della scadenza fissata al 2018, il Governo, dal 2006, ha iniziato a comunicare gli ordini di ripristino e di demolizione a moltissimi dei cittadini proprietari degli immobili incriminati, i quali per tutta risposta, hanno presentato numerose petizioni all’UE.
La Commissione Europea per le Petizioni ha risposto “picche”, dicendo che in base alle ragioni sollevate dai firmatari non si ravvisava nessuna violazione delle disposizioni normative comunitarie, inoltre in tal senso, ritengo che un elemento di cui tenere conto sia la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'Uomo del 29 marzo 2010 (Brosset-Triboulet e altri/Francia), che parte dall'analisi di un caso simile a quelli analizzati in questa sede e che riguarda la preminenza del demanio pubblico sulle rivendicazioni del diritto di proprietà.

La conclusione fondamentale della sentenza è che gli interessi pubblici di protezione del litorale hanno la preminenza sui diritti dei privati.
Ma il 5 ottobre ’12, il Governo Rajoy  adotta un provvedimento legislativo che modifica la “Ley Des Costas” concedendo sostanzialmente un’estensione di ulteriori 75 anni a decorrere dal 2018, anno di scadenza della precedente deroga.
Questo provvedimento non riguarda tutta la fascia costiera spagnola, ma bensì solo LE DIECI AREE FORTEMENTE ANTROPIZZATE che non hanno più la configurazione naturale iniziale, come ad esempio la zona di Empuriabrava ( Girona) o di Punta Umbria (Huelva).

Il dibattito intorno al tema dell’abusivismo edilizio in Spagna è accesissimo e moltissime zone saranno oggetto di ripristino, un caso su tutti, assurto a simbolo di Eco Mostro riguarda l’Hotel Algarrobico, costruito a 50 metri dal mare il quale è diventato, suo malgrado l’esempio con cui il Governo spagnolo dichiarerà guerra a tutti gli altri abusivismi.
Per quanto riguarda i “cugini” degli stabilimenti balneari italiani che in Spagna si chiamano “Chiringuitos”, la normativa prevede sì un’estensione dell’autorizzazione ( e non della concessione) ma da UNO a QUATTRO anni e dunque rimane evidente la differenza con l’Italia, inoltre e non ultimo, i Chiringuitos sono delle strutture  removibili in legno di ridotte dimensioni, simili a chioschi che occupano pochissimo spazio e non interi tratti di arenili.

Dunque ancora una volta la politica si ritrova a raccontare numerose frottole alla categoria dei Balneatori la quale presto si ritroverà senza più nulla in mano a causa della demagogia adottata da alcuni politici.
Infine vorrei ricordare a Di Dalmazio che l’Abruzzo e L’Italia rischiano una pesantissima multa dall’UE (91 milioni di euro l’anno) per via delle  discariche abusive non bonificate e in mano alle ECO-MAFIE , nella classifica nazionale siamo al terzo posto dietro Campania e Calabria, fatto di una gravità inaudita, sarà forse il caso di porre urgentemente rimedio e di andare a Bruxelles per questi serissimi motivi visto l’esercito di politici pronti alla partenza a difesa dei Balneatori?
 
  Cordiali Saluti
Stefano Alessiani
 

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