21 novembre 2012 (alla vigilia delle Primarie PD)
Quali politiche intende perseguire per il rilancio della ricerca in Italia, sia di base sia applicata, e quali provvedimenti concreti intende promuovere a favore dei ricercatori più giovani?
La risposta di Matteo Renzi (1)
L'Italia spende per l'Università e la Ricerca, in rapporto al Pil, la metà di Francia e Germania, un terzo degli Stati Uniti, il numero dei nostri ricercatori è molto più basso e la loro età media drammaticamente elevata, ma questo non è il solo problema. Il reclutamento dei ricercatori è spesso viziato da logiche localistiche che penalizzano il merito. Le risorse pubbliche vengono disperse tra centri di eccellenza e strutture improduttive, mentre la ricerca privata è appannaggio solo di un piccolo numero di grandi gruppi industriali. Non è un caso quindi se l'Italia, che in molti settori dell'industria e del commercio è ai vertici mondiali, non è ugualmente rappresentata ai vertici delle classifiche delle istituzioni universitarie e di ricerca.
Nelle istituzioni estere che si trovano ai vertici di tali classifiche, invece, lavorano molti ricercatori italiani, che non hanno trovato una posizione adeguata nel nostro Paese, mentre - salvo rarissime eccezioni - non si trovano ricercatori stranieri nelle istituzioni italiane. Se molti talenti italiani vengono reclutati altrove significa che il nostro sistema formativo continua tutto sommato a funzionare.
L'Italia è intessuta di cultura e conoscenze sedimentate in una storia millenaria che anni di mancati investimenti per la scuola non sono riusciti a cancellare. Il fatto che il saldo dei cervelli, la graduatoria delle università e il bilancio dei brevetti siano per noi negativi, ci dice che il nostro sistema della ricerca va potenziato e migliorato …
26 settembre 2014 (Ultima versione del decreto sul cuneo fiscale, approvato dal Consiglio dei Ministri venerdì scorso)
La risposta di Matteo Renzi (2)
Taglio di 400 milioni di euro al Fondo di finanziamento ordinario delle Università (che costituisce la principale fonte statale di entrata per le università italiane) e al finanziamento degli Enti di ricerca. Il 23 aprile scorso, Il Sole 24 ORE , in un articolo dal titolo "Dietrofront del Governo sul taglio agli enti di ricerca e alle università", così scriveva: "Università ed enti di ricerca possono tirare un sospiro di sollievo. Nell'ultima versione del decreto sul cuneo fiscale - che è stato approvato dal Consiglio dei ministri venerdì scorso ed è ancora in attesa di pubblicazione sull Gazzetta Ufficiale - scompare la riduzione di 30 MILIONI al Fondo di finanziamento ordinario degli atenei". Appena 6 mesi fa. Oggi quei 30 milioni diventano 400.
Enzo Di Salvatore - Enrico Gagliano
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