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Benvenuto a Teramo, Procuratore Guerriero....l'Ecomafia...prima puntata

7 minuti

Antonio Guerriero, ex Sostituto Procuratore della Repubblica di Avellino, nonché Procuratore della Repubblica di Sant’Angelo dei Lombardi, è stato nominato dal CSM Procuratore della Repubblica di Teramo, e dal mese di settembre sarà il suo primo incarico come responsabile di Uffici giudiziari di un Capoluogo di Provincia.

Venticinque anni  trascorsi come Pubblico Ministero tra Avellino e Foggia, in una zona “calda” del Paese, a cavallo tra la Puglia ed il Napoletano ed un passato presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli in qualità di Sostituto Procuratore della Repubblica dove si è occupato soprattutto di reati contro l’ambiente, in particolare del settore dei traffici illeciti dei rifiuti, indagini che hanno portato all’arresto di esponenti della criminalità organizzata del clan dei Casalesi.

Il suo impegno sul territorio contro le Ecomafie ha rappresentato un valido contributo per la Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, per la definizione di un quadro di insieme di tutti gli illeciti presenti in questo settore, non solo quelli perpetrati dalla criminalità organizzata ma anche quelli delle amministrazioni e delle imprese.

A tal fine il Sostituto Procuratore Guerriero venne convocato dalla Commissione per un’audizione nel 2005 di cui si riporta un breve stralcio: 
“Infatti, quasi sempre questa attività criminosa rientra nella più ampia gestione imprenditoriale del territorio da parte delle organizzazioni camorristiche anche con riferimento ai pubblici appalti. Nel settore dei rifiuti, come nelle altre attività illecite gestite dalle imprese mafiose nel territorio campano, il ruolo della criminalità organizzata non è di tipo parassitario, ovvero non si limita a trarre un lucro dalla protezione che viene assicurata alle imprese, quanto piuttosto è lo stesso sodalizio criminoso a gestire in prima persona, attraverso i suoi imprenditori di fiducia, l'illecito smaltimento di rifiuti nei territori controllati dal clan”.

Mafia ed impresa e  forme di finanziamento medianti i quali la criminalità organizzata finanzia e reinveste i proventi, legalmente ed illegalmente, sono aspetti sui quali il dott. Guerriero ha sempre posto l’accento durante le sue indagini, considerandoli legami indissolubili e strettamente connessi.

Il Nuovo Procuratore  si è espresso, inoltre, nel resoconto stenografico della Commissione d’inchiesta nel luglio 2011 (Presidente Gaetano Pecorella), in relazione ai reati connessi al ciclo dei rifiuti, circa la carenza, non solo della normativa penale in materia, ma soprattutto di tutta una serie di controlli di tipo amministrativo: “Non è compito della magistratura indicare la soluzione politica ai problemi. Noi dobbiamo fare bene il nostro mestiere. Il nostro mestiere non è indicare le soluzioni al mondo politico in merito a che cosa dobbiamo fare. Il nostro mestiere è fare bene il nostro lavoro di controllo. Inoltre, sappiamo che, in base alla norma costituzionale, la nostra è una extrema ratio, il che significa che noi auspichiamo controlli amministrativi adeguati. Quelli, sì, potrebbero risolvere in modo fisiologico il problema. Fin quando si incide sulla libertà personale e sulla onorabilità dei cittadini questa strada deve essere utilizzata come extrema ratio e non può essere la soluzione del problema” (Antonio Guerriero).

L’esperienza e la competenza del magistrato saranno particolarmente utili per il nostro territorio.

L’ecomafia e l’Abruzzo

Ecomafia 2014, il dossier di Legambiente, ha accertato che nel 2013, le infrazioni accertate in Abruzzo in materia di criminalità ambientale, sono state 811 , con 705 denunce e 203  sequestri per illegalità ambientale.

Nel Teramano i sequestri sono stati 61.

L’Abruzzo, a causa della posizione geografica, che la vede al centro della “cd rotta adriatica, è una delle regioni più a rischio per il traffico e lo smaltimento illecito dei rifiuti.
I Rapporti ecomafia pubblicati  da  Legambiente dal 1997 al 2013 hanno riportato dettagliatamente anno per anno le indagini giudiziarie più importanti.

Nel lontano 1997, il rapporto “Le nuove frontiere dell’Ecomafia” citavano una dichiarazione del procuratore generale de L’Aquila, Bruno Tarquini,  durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario: “ In  questa  regione  la  cosiddetta  “fase  di  rischio”  è  ormai  superata  e  si  può parlare di una vera e propria emergenza criminalità, determinata dall'ingresso di clan campani e pugliesi anche nel tessuto economico della Regione».

Nello stesso anno, la Procura della Repubblica di Rimini fece sequestrare ad Ancarano una mega discarica abusiva, che smaltiva rifiuti illeciti provenienti dall’Emilia Romagna e da altre regioni del Nord.

La Provincia di Teramo ha assistito negli ultimi anni ad un exhalation di reati ambientali.

Il 17 febbraio del 2006 crollava l’impianto della discarica La Torre, a Teramo; 450 mc di rifiuti, tra terra e percolato si riversavano nel lago sottostante con versamenti negli affluenti del fiume Vomano.
La discarica, comunale di Notaresco, costruita negli anni ‘80 sopra i Calanchi del Fosso Irgine, era diventata una piramide di rifiuti, solo nel 2012 il Tar Abruzzo ha annullato l’autorizzazione che la Regione aveva  rilasciato alla Ditta che realizzò l’opera.
La Crisi CIRSU-SOGESA? Tra emergenze rifiuti e irregolarità nelle procedure amministrative?
Il 5 gennaio 2010 la polizia provinciale di Teramo sequestrava un laboratorio industriale ad Ancarano dedito allo smaltimento di rifiuti pericolosi.

Nell’agosto del 2010, il malfunzionamento del depuratore del Torrente Vibrata causò versamenti di liquami nel mare Adriatico e venne aperta una inchiesta per epidemia colposa..
Per non parlare delle numerosissime discariche abusive rinvenute negli ultimi anni, alcuni esempi recenti:

Il 07 settembre 2010 gli uomini del corpo Forestale di Civitella del Tronto rinvenivano una discarica non autorizzata a Controguerra, che smaltiva rifiuti pericolosi, scarti di lavorazioni edili e rottami ferrosi; il 26 settembre 2013 venne alla luce una discarica abusiva in località Cusciano di Montorio al Vomano;  nel dicembre 2013, l’alluvione in Val Vibrata portò alla luce ad Alba Adriatica tonnellate di rifiuti interrati da anni sotto terreni agricoli coltivati.

L’Abruzzo è la regione dei Parchi, di luoghi pieni di bellezza e storia, ma anche la regione dell’abuso e dello scempio legalizzato e non…benvenuto Procuratore!!!

Alessandra Di Giuseppe

Fonti:

  • -Conferenza 8 maggio 2004 su Mafia ed Impresa. Relatore dott. Antonio Guerriero Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli - Direzione Distrettuale Antimafia
  • -COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI  RESOCONTO STENOGRAFICO  MISSIONE A SALERNO E NAPOLI  6 LUGLIO 2011 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAETANO PECORELLA 
  • -DOSSIER CIAF AMBIENTE  E  RISCHIO TRAFFICO ILLEGALE  DEI  RIFIUTI  IN ABRUZZO 2006

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Commenti

Abbiamo tanto bisogno della sua esperienza. Buon lavoro.
Ottimo articolo,ricco e diretto,complimenti!!!! Gente aprite gli occhi. !!!
Ripeto perchè.... Ma un'occhiate agli esposti archiviati? Sarebbe utilissimo.