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A scuola di concorso

di Anonimo
6 minuti

Ce ne avevano parlato e pensavamo fosse una burla. Avevamo letto le prime indiscrezioni ed eravamo tutti convinti di essere protagonisti di una grande presa in giro: l’ennesima tra le tante a cui il Governo italiano ci ha abituato negli ultimi tempi, soprattutto quando i temi riguardano la Pubblica Istruzione e la formazione docenti.
Eppure la doccia fredda è arrivata!
Solo da pochi giorni tutti gli alunni d’Italia sono tornati sui banchi di scuola ed ecco suonare un’altra campanella: quella che annuncia il famoso “Concorsone” voluto dal Ministro della Pubblica istruzione Francesco Profumo, un miraggio d’acqua nel deserto finalizzato ad abbeverare 11.542 tra docenti o aspiranti tali. Una goccia nel mare se consideriamo i ben 230.000 precari che da anni sono presenti nelle graduatorie ad esaurimento e, nella maggior parte dei casi, hanno iscrizioni multiple in varie graduatorie.
Prime fra tutte quelle che ancora, in molte province d’Italia, raccolgono il personale docente vincitore del Concorso a cattedre bandito nel lontano Marzo del 1999.
Così, dopo ben 13 anni, il Ministro sembra fare un regalo anticipato per  le Feste Natalizie.
Babbo “Profumo” ha infornato un altro dei suoi dolci prelibati: ci auguriamo non si bruci e che soprattutto la ciambella, stavolta, riesca col buco! Il Ministro Fornero dovrebbe saperne qualcosa, buttando un occhio ai famosi pensionamenti e ai conti che non tornano mai.
Come considerare questo Concorso? Inutile, dispendioso per le casse dello Stato e soprattutto ingiusto. Sindacati, precari, tirocinanti si sono riuniti negli ultimi giorni nelle strade, hanno indetto scioperi, pronunciato il loro punto di vista. Parole che si sono perse nel vuoto, ignorando le esigenze reali di chi da sempre costituisce il nucleo portante della scuola italiana: i precari!

Non erano bastati i tagli irrazionali tanto difesi dall’ex Ministro Mariastella Gelmini. Ora, dopo aver mandato a casa centinaia e centinaia di persone qualificate/precarie e/o averle fatte “invecchiare” nel girone infernale delle graduatorie, si tira fuori dal cilindro un’altra idea geniale: il Concorso - ascoltate bene - per i giovani!!!
Ci scusi tanto Ministro, ma ci viene un po’ da sorridere quando difende con orgoglio la sua proposta, asserendo che in classe “arriveranno docenti più giovani vicini ai nuovi insegnamenti e alle tecnologie avanzate”.
- In primis questa affermazione offende tutti i docenti giovani o meno giovani che da anni seguono corsi di aggiornamento e si formano con passione seguendo progetti, Master e corsi post lauream dedicati alle nuove tecnologie, all’Intercultura, all’uso della lavagna LIM ( acronimo che sta per Lavagna Interattiva Multimediale), ormai presente in quasi tutte le classi delle scuole nazionali. Offende anche tutti coloro che in questi anni hanno maturato esperienza sul campo, qualità insostituibile che non può essere rimpiazzata da nessuna preparata e giovane mente, se ad essa non si accompagna una buona dose di motivazione, conoscenza della didattica e dei suoi mezzi. Che il corpo docente della scuola italiana abbia bisogno di un peeling di ringiovanimento può essere una giusta osservazione, ma non è con questa politica che la scuola potrà migliorare ed aspirare ad una più efficace offerta formativa o meglio ancora ad un corpo docente più istruito e bravo nella comunicazione.

- In secundis, ci sembra di capire che dal Concorso per insegnanti i giovani siano praticamente esclusi. In base al Dpr. 460 del 1998, salvo casi particolari, può partecipare ai concorsi a cattedre successivi al 1° maggio 2002 solo chi è già abilitato, e tra questi i giovani sono davvero pochini.
Senza abilitazione può partecipare soltanto chi ha conseguito un diploma entro giugno 1999, oppure una Laurea quadriennale entro l’anno accademico 2001/2002 o una laurea quinquennale entro il 2002/2003. Insomma, facendo due conti, il concetto di gioventù risulta essere molto relativo.

- Infine, osservazione fondamentale che sottolinea il danno dopo la beffa, a questo Concorso parteciperanno soprattutto i docenti già abilitati, cioè coloro che stagnano da tempo nelle graduatorie ad esaurimento, che hanno già dovuto superare Concorsi, formarsi attraverso la SSIS
(Scuola di specializzazione all’insegnamento Secondario ora scomparsa e soppiantata dal TFA), accumulare punteggio partecipando a molteplici corsi post lauream, pur di non perdere la posizione utile al conferimento del tanto aspirato ruolo.

Cos’altro aggiungere?!
- molti docenti abilitati, già vincitori di Concorso, presenti in aula da molti anni e ormai ad un passo dall’immissione in ruolo, potrebbero esser superati, a partire da Settembre 2013, da chi non ha mai dovuto affrontare le suddette forme di reclutamento e formazione. Come dire...Cattedra chiavi in mano!

- I costi: circa 150 milioni di euro la cifra stimata. Occorreranno quasi 3000 insegnanti per coprire il ruolo di Commissari nelle commissioni d’Esame. Questi verranno distolti dal lavoro e sostituiti in classe da supplenti: tutti costi in più ai quali si aggiungeranno quelli per le procedure.
Una somma che potrebbe essere adoperata diversamente.

- le modalità di preselezione: i candidati dovranno rispondere da una postazione informatica ad una batteria di 50 quesiti a risposta multipla così ripartiti: capacità logiche(18 domande); capacità di comprensione del testo(18 domande); competenze digitali(7 domande); conoscenza della lingua straniera(7 domande). Ci auguriamo che questa volta i quesiti siano formulati dal Ministero in forma corretta e che non accadano errori imperdonabili come quelli verificatisi nella recente selezione al TFA.


Ora non rimane altro che mettere nuovamente mano alle sudate carte ed iscriversi al Concorsone tramite procedura informatica POLIS, entro le ore 14.00 del 7 Novembre 2012.
Speriamo che tutta questa tecnologia, a cui il Ministro Profumo sembri puntare, possa esser di vero supporto al reclutamento docenti e che il giorno della preselezione non sopraggiunga un disperato black out!! In bocca al lupo a tutti.

Per tutte le altre info si rimanda al bando pubblicato sul sito  www.istruzione.it

La Redazione de I Due Punti


 

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ringraziandovi per l’”in bocca al lupo” finale, non posso rispondere con un normale “crepi il lupo”, no, ma con un calorosissimo, ma proprio viscerale, se non anche dal profondo del cuore “crepi chi haavutolabrillanteideadiquestoconcorsodelc****”…non è che si blocca il tasto dello spazio, è proprio così: tutto d’un fiato. Concordo con quanto scrivete: “Come considerare questo Concorso? Inutile, dispendioso per le casse dello Stato e soprattutto ingiusto. Sindacati, precari, tirocinanti si sono riuniti negli ultimi giorni nelle strade, hanno indetto scioperi, pronunciato il loro punto di vista. Parole che si sono perse nel vuoto, ignorando le esigenze reali di chi da sempre costituisce il nucleo portante della scuola italiana: i precari!” Avete dato un’occhiata all’allegato 1 del bando? Cioè i “posti e cattedre per regione”? quei posti potevano essere assorbiti dalle GAE (e non perché ci sto pure io), ma semplicemente perché le graduatorie ad esaurimento hanno un senso: accolgono chi si è abilitato con il concorso del 1999 (ok, è un concorso datato a dir poco e non si è mai vista una graduatoria da concorso pubblico così duratura, ma quella gente negli anni ha fatto esperienza nella scuola) e poi sono state integrate di anno in anno (ogni due per la precisione) con gli abilitati SSIS e quelli di corsi abilitanti vari (che quindi non è vero in fondo che sono 13 anni che non si fa un concorso, perché la SSIS, anche se a modo suo, e anche se in modo altamente opinabile (è un eufemismo), era comunque una forma di selezione). Che si proponga un concorso riservato agli idonei del TFA o semplicemente un’integrazione delle graduatorie con i tieffini potrebbe avere un senso…per il semplice fatto che se è vero che vanno salvaguardati i precari, dall’altra parte mi sembra quasi incostituzionale precludere l’insegnamento ai laureati più recenti…invece, rimettere a concorso gente che ha già affrontato questa prova nel ’99 (perché in sostanza è più o meno questo, visti i requisiti di accesso) mi sembra un po’ come quando gioco a carte con mio nipote, che si sa in partenza che deve vincere lui, onde evitare imbarazzanti crisi di pianto, così facciamo in modo di garantire il risultato :(
La ministra Fornero che predica male e razzola peggio, ha dimostrato nei fatti, forse per ignoranza o per una formazione classista, di non avere rispetto dei pensionati, dei lavoratori e dei precari che hanno fatto sacrifici per una parte importante della loro vita, con la speranza di poter un giorno raccogliere i frutti della faticosa semina. Il lavoro "fisso" secondo lei è una noiosa condanna, ma il suo e quello dei suoi cari, più stabili del Gran Sasso, sono evidentemente divertenti. "I docenti più giovani sono vicini ai nuovi insegnamenti e alle tecnologie avanzate". Invece lei che giovane non è affatto, si sente all'altezza dei tempi moderni. Mi viene un sospetto magari infondato. Si può escludere che alcuni aspiranti docenti possano venire a conoscenza in tempo utile dei 50 quesiti a risposta multipla?
Mi dispiace che questo articolo non abbia avuto commenti, a parte il mio precedente e quello di “coerenza”, eppure non c’è solo da commentare, ma da incazzarsi pesantemente…sarà che non c’è altro da aggiungere all’articolo, ma scusate io non riesco proprio a trattenermi…non mi soffermerei più di tanto sul dubbio di “coerenza”, che ritiene più o meno fondato, per non rischiare di cadere nel solito luogo comune delle raccomandazioni…non mi preoccupano i 50 quesiti perché hanno abbassato il tetto di sufficienza da 40/50 di cui si parlava a 35/50 e una qualsiasi persona normodotata riuscirebbe a rispondere al 70%, visto anche che sarà resa pubblica la banca dati da cui attingono i quesiti e avranno tutto il tempo di esercitarsi…io penso piuttosto ai quesiti a risposta aperta che ci saranno nella prova scritta (questi più facilmente conoscibili in anticipo) e soprattutto alle modalità della prova orale: una lezione su un tema estratto 24 ore prima…pensate un po’ chi preparerà quella lezione...mi vengono in mente quei concorsi fatti ad hoc in cui “casualmente” il candidato vincitore possedeva tutti i requisiti del caso…vogliamo parlare della tabella valutazione titoli? Le lauree fino a 100 valgono 1.50, quelle da 101 a 110 valgono 2 punti!!!!!!!!!!! Va bene che i voti di laurea sono spesso gonfiati e che si danno 10 punti senza pensarci, ma pensate a chi partiva da 108 o addirittura 109 o anche semplicemente 105…viene equiparato a chi invece partiva da 98 o 99 o magari anche 95…perché i primi non debbono essere valorizzati? solo per il malcostume di dare voti di laurea senza criterio? Se davvero c’è la volontà di premiare il merito allora si prendano in considerazione le medie degli esami…ma è evidente che il merito non è criterio di selezione, anzi si fa di tutto per far prevalere altri elementi
Più che Profumo, trattasi di "olezzo". Il concorso: un imbroglio farsesco. I sindacati? Inesistenti. Complici, da anni, di un trattamento più che indecente. Questo governo? Banchieri, baroni, qualunquisti, massoni e parvenu...
@Anonimo: molte delle ragioni che espone sono da condividere, una assolutamente da obiettare: quando i concorsi erano nazionali - ed io ne ho affrontati tre - l'estrazione della lezione era prassi, come prassi era la correzione di una versione di latino dal e in latino per la classe di concorso 51. A me toccò come lezione "Il problema dell'infinito in Leibniz": classe di destinazione 2^liceo classi, sede Roma. era venerdì pomeriggio ed il sabato la biblioteca nazionale era chiusa, come anche la domenica!!! Eppure lunedì mattina la commissione con tre doc universitari ed un doc di liceo tutti di ruolo era ad attendermi. Piuttosto è indecente e grottesca, come sostiene A.D'Egidio, la procedura concorsuale attuale, nelle sue articolazioni e nelle sue procedure. Quella sì è da confutare e rifiutare. All'origine della tragedia della scuola e del destino di centinaia di migliaia di precari che in essa naufragano c'è il dimenticato scandalo delle abilitazioni riservate degli anni 2000, ideate per sanare il precariato storico, di fatto hanno affogato, con la compiacenza o complicità o o per volontà dei sindacati, la scuola di secondo grado con legioni di abilitazioni a iosa che hanno consentito la mobilità verticale a vecchietti miei coetanei, espellendo di fatto la generazione dei 30-40enni dal futuro, cui avevano ed hanno diritto per merito.
@Anonimo: molte delle ragioni che espone sono da condividere, una assolutamente da obiettare: quando i concorsi erano nazionali - ed io ne ho affrontati tre - l'estrazione della lezione era prassi, come prassi era la correzione di una versione di latino dal e in latino per la classe di concorso 51. A me toccò come lezione "Il problema dell'infinito in Leibniz": classe di destinazione 2^liceo classi, sede Roma. era venerdì pomeriggio ed il sabato la biblioteca nazionale era chiusa, come anche la domenica!!! Eppure lunedì mattina la commissione con tre doc universitari ed un doc di liceo tutti di ruolo era ad attendermi. Piuttosto è indecente e grottesca, come sostiene A.D'Egidio, la procedura concorsuale attuale, nelle sue articolazioni e nelle sue procedure. Quella sì è da confutare e rifiutare. All'origine della tragedia della scuola e del destino di centinaia di migliaia di precari che in essa naufragano c'è il dimenticato scandalo delle abilitazioni riservate degli anni 2000, ideate per sanare il precariato storico, di fatto hanno affogato, con la compiacenza o complicità o o per volontà dei sindacati, la scuola di secondo grado con legioni di abilitazioni a iosa che hanno consentito la mobilità verticale a vecchietti miei coetanei, espellendo di fatto la generazione dei 30-40enni dal futuro, cui avevano ed hanno diritto per merito.
Obiezione accolta :) grazie compagno filosofo.. effettivamente l’insegnante prepara le lezioni a casa, contrariamente a quanti detrattori della professione dicono o pensano, limitando l’impegno lavorativo alle sole 18 ore settimanali. Tuttavia la mia osservazione si riferiva al sospetto insinuato da “coerenza”, per cui se c’è il timore che si possano conoscere in anticipo quesiti ecc.,e quindi organizzarsi di conseguenza, pensiamo a cosa succede per la lezione, che legittimamente è nota in anticipo!
mi correggo:"a quanto"