A margine delle ultime vicende di Teramo Lavoro, ed in particolare delle affermazioni del Presidente della Provincia, Dott. Valter Catarra e delle iniziative assunte dalle sigle sindacali CGIL e CISL, questa Organizzazione Sindacale, al fine di ristabilire le tante verità violate e di restaurare il quadro fattuale inopinatamente e strumentalmente manipolato ed allo scopo di recuperare una minima idea di come stanno effettivamente le cose e, quindi, fornire corrette informazioni ai lavoratori precari ed alla cittadinanza tutta, dopo mesi di ragionati e rispettosi silenzi avverte l'irrefrenabile bisogno di precisare, seppur in estrema sintesi, quanto segue:
Risulta, de visu, de auditu e per tabulas, che all'indomani della presa visione delle risultanze ispettive (negative e sotto diversi profili, incluso quello penale), da parte del competente nucleo provinciale in ordine all'ispezione sulla società “Teramo Lavoro”, l'Amministrazione Provinciale provvedeva a:
1- Formalizzare un procedimento disciplinare a carico dei 4 ispettori provinciali, oltre al Dirigente di Settore, a causa e per effetto dell'ispezione eseguita;
2- Dare immediatamente corso ad una ristrutturazione della pianta organica prevedendo il trasferimento in altri Settori di due Funzionari e del Dirigente (principali protagonisti dell'eseguita relazione ispettiva);
Quanto sopra risulta in insanabile contrasto con le odierne affermazioni del Signor Presidente Catarra, fatte in sede di intervista ad un quotidiano locale.
Ora, senza entrare nel merito delle questioni, (i protagonisti ed i cittadini sapranno valutare al meglio), nei confronti del Presidente Catarra una domanda appare doverosa. E, la domanda è questa: Ma, signor Presidente, non le sovviene il dubbio che, forse, stia esagerando?
Per quanto attiene alla vicenda “Teramo Lavoro”, senza entrare nei dettagli e per sommi capi, sarà utile ricordare che sin dal mese di aprile del 2012, la UIL FPL, e sola essa, riusciva ad individuare con precisione tutte le problematiche di Teramo Lavoro, soprattutto quelle di carattere gestionale e finanziarie, che, diversamente da quanto auspicato, qualora non corrette e ricondotte negli alvei della legalità, avrebbero portato all'inevitabile default, con le conseguenze dannose che ne conseguivano, prime fra le quali quelle a carico dei lavoratori e dei servizi da fornire alla collettività amministrata.
Addirittura, in sede di un dedicato tavolo sindacale, nell'indicare le criticità la UIL FPL propose le possibili soluzioni che non solo rimasero inascoltate, ma provocarono ira e risentimento, da parte del management e della governance.
Gli altri Sindacati CGIL e CISL, per ignoti ed incomprensibili motivi, hanno sin qui preferito adottare soluzioni sindacali più vicine ed organiche a quelle desiderate ed espresse dalla parte datoriale: evidentemente, si sono lasciati incantare dal richiamo di improbabili sirene; rimane la considerazione che, poi, alla luce dei fatti, le scelte operate si sono rilevate dannose soprattutto per i lavoratori precari che si sono visti ancora una volta, vilipesi, umiliati, usati e licenziati.
I vertici provinciali della Funzione Pubblica della CGIL e della CISL, nell'occasione, unilateralmente, decidevano di schierarsi a favore di Catarra e Cretarola, a tutto svantaggio dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali, sancendo, così, la rottura dell'unità sindacale.
Addirittura, in un recente passato, per le vicende legate alla società “Teramo Lavoro”, si sono spinti ad esaltare ed osannare l'operato in tema di assunzioni -una sorta di caporalato-, del Presidente Catarra e dell'Amministratore Unico Cretarola, additando la UIL FPL come elemento di rottura: questo, francamente, è troppo anche sotto il profilo etico-sindacale.
È una strana propaganda affermare che la UIL FPL abbia scelto la rottura, solo perchè auspicava il rispetto delle regole ed aver preteso i dovuti controlli sulla gestione, oppure perchè aveva difeso gli onesti e seri dipendenti provinciali che avevano fatto il proprio dovere.
È ridicolo, da parte delle altre sigle, che siano state indette diverse riunioni sindacali con la parte datoriale, anche innanzi al Prefetto, senza la nostra partecipazione per pervenire ad accordi separati, che pur riguardano tutti i lavoratori, inclusi gli iscritti UIL.
E' inaudito che una parte sindacale abbia appoggiato e sponsorizzato reiterati e cinici comportamenti datoriali, non soltanto contrari alle Leggi di riferimento, ma, cosa più grave, orientati verso l'offesa dei principi a tutela del Lavoratore, mediante il sistematico disconoscimento dei diritti, dei ruoli, delle dignità e del decoro delle persone.
Irresponsabilmente hanno, di fatto, sancito la rottura dell'unità sindacale.
Una brutta storia che può portare solo al peggio dal punto di vista del peso e del ruolo del lavoro e delle sue rappresentanze, specie in questo particolare momento storico.
Il Segretario Provinciale UIL FPL
Alfiero Antonio Di Giammartino
Commenta
Commenti