Il nostro articolo è una denuncia pubblica. Basata sui numeri. Il Ruzzo che gestisce il nostro acquedotto è arrivato a oltre 70 milioni di euro di debiti.
Una cifra in difetto visto che vi sarebbe traccia di un ulteriore mutuo.
Si parte dalla Gestione di Giacomino Di Pietro fino ai giorni del Presidente Scuteri. La differenza è sostanziale. La notte e il giorno.
Comun denominatore il vice presidente Ciapanna.
Diviene fondamentale ricordare per avere un quadro esaustivo, che il vice Presidente Ciapanna ha due condanne in primo grado per truffa comunitaria e calunnia e la propria cooperativa, in liquidazione coatta amministrativa.
Nonostante tutto, continua a rimanere ai vertici della prima azienda pubblica teramana.
La responsabilità è prima di tutto politica. Abbiamo chiesto al Senatore Paolo Tancredi, in almeno tre articoli, di chiedere un immediato passo indietro al suo uomo di corrente.
Il silenzio come risposta.
I fatti.
Il 4 Gennaio la risoluzione Scuteri per un rientro in 15 anni dai debiti del Ruzzo, era stata delucidata e anticipata come argomento suddiviso in punti nel cda del 25 Gennaio.
Si sarebbe dovuto trattare l'argomento delle somme urgenze con un serio regolamento di assegnazione e di pagamento. Forse il punto più nevralgico era la nomina di una commissione di controllo sugli stessi appalti. Il presidente Scuteri, è conosciuto come un serio professionista e dotato di caparbietà, ostinazione e perseveranza. Norme di pagamento basate su valori oggettivi, ammontare del credito e non sul mestro quotidiano. Il programma Scuteri vedrebbe anche il futuro idroelettrico come possibile soluzione economica per risanare le casse dell'acquedotto. Indovinate? Il CDA è andato deserto.
Un CDA che questa mattina è saltato per le concomitanti assenze di Ciapanna e Di Marco. Coincidenze.
Presenti solo Scuteri e Martini. Impaloni aveva presentato la rituale giustificazione.
Indiscrezioni parlano di una pronta denuncia della presidenza per mala gestio nei confronti degli Amministratori del Ruzzo.
Analisi dello storico negli ultimi dieci anni, identificazione degli eventuali casi di gestione impropria.
L'opinione pubblica, i cittadini, chiedono alla Procura, alla Guardia di Finanza, un'immediata ispezione prima del default.
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