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Riccardo Mercante discute di Cirsu in Regione

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Nella seduta del Consiglio regionale del 16 settembre scorso si è tornati a parlare della complessa vicenda del Cirsu spa e del polo tecnologico di Grasciano grazie all’interrogazione presentata dal Consigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante.

Nel documento, diretto a sollecitare un intervento del Presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, e della Giunta al fine della risoluzione definitiva di una questione complessa che ha prodotto effetti negativi non solo sulla gestione dei rifiuti nella provincia teramana ma, anche, sulla situazione occupazionale dei dipendenti della ex società Sogesa, sono state evidenziate dal Consigliere Mercante le innumerevoli criticità ed i nodi ancora da sciogliere. La risposta dell’Assessore all’ambiente, Mario Mazzocca, affidata ad un documento sottoscritto dal dirigente del SGR, Franco Gerardini, è stata consegnata al Consigliere pentastellato che si è riservato di esprimere le proprie valutazioni soltanto a seguito di una attenta analisi e lettura della relazione.

Un resoconto piuttosto dettagliato che illustra le numerose problematiche ripercorrendo le diverse fasi amministrative e gestionali del Cirsu e che, pur tuttavia, lascia molti dubbi e zone d’ombra sul futuro del consorzio e, soprattutto, dei lavoratori”. Queste le parole di Mercante sulla risposta dell’Assessore Mazzocca.

“Nell’interrogazione avevo sollevato i miei dubbi circa la conformità dell’attività di trattamento e smaltimento dei rifiuti rispetto alle prescrizioni contenute nei provvedimenti di autorizzazione integrata ambientale (aia), con particolare riferimento alla violazione del divieto di flussi in entrata per i rifiuti indifferenziati. Nella relazione del SGR si precisa che, con AIA n. 2/2014 dell’11 marzo scorso, è stato consentito l’accesso dei rifiuti urbani indifferenziati con priorità per i Comuni soci e per i Comuni della Provincia di Teramo. Sul punto mi preme sottolineare che tale attività continua, ad oggi, ad essere affidata all’impianto mobile del CSA che avrebbe dovuto, invece, operare con carattere assolutamente temporaneo e strumentale alla riattivazione del complesso impiantistico del Cirsu. Nonostante, quindi, la necessità di intervenire con estrema urgenza ai fini dell’adeguamento delle strumentazioni nulla è stato ancora fatto a tal fine.


Sulla questione relativa, poi, alla costruzione della nuova discarica, avevo evidenziato come, a dispetto dell’illegittimità dell’affidamento dei lavori alla ditta Ecomacs srl, accertata più volte dal Consiglio di Stato, le opere di scavo, nel mese di agosto, non fossero ancora state interrotte. A tale proposito, come si legge nella relazione del SGR, il Consorzio Stabile Ambiente ha comunicato, con nota del 26 agosto scorso, la apertura delle nuove procedure di affidamento dei lavori in conformità alle prescrizioni del D.Lgs. 163/2006 rispetto alle quali sarà mio compito verificare sia la correttezza dell’iter amministrativo che dei lavori di realizzazione del nuovo sito.

Relativamente alle problematiche di carattere economico, che avevo avuto modo di illustrare diffusamente nell’interrogazione, il SGR dichiara che il Cirsu ha, fino ad ora ,pienamente rispettato gli impegni assunti nell’accordo di ristrutturazione del debito presentato nel 2013 presso il Tribunale di Teramo nonché depositato, il 24 luglio scorso, due polizze assicurative. Devo, tuttavia, evidenziare come sulle garanzie finanziarie proposte, lacunose e carenti, come afferma lo stesso Gerardini, sia stata avanzata istanza di regolarizzazione e come la posizione debitoria del Cirsu nei confronti di Abruzzo Igiene Ambientale sia tutt’altro che chiarita.

Sull’altra grave problematica riguardante le condizioni di sicurezza del sito, il SGR sottolinea come non vi siano più criticità rispetto allo sversamento di percolato, alla combustione di materiali infiammabili o all’accumulo indiscriminato di rifiuti. Anche su questo punto sono costretto ad esprimere i miei dubbi giacché si continua ad ammassare rifiuti, mancano le certificazioni di prevenzioni incendi, fatta eccezione per la piattaforma per il trattamento degli imballaggi, e non si provvede a ricoprire di terra i cumuli di spazzatura come vorrebbero le buone prassi nella gestione delle discariche.

Rispetto, infine, alla questione di primaria importanza relativa al futuro lavorativo dei dipendenti della ex Sogesa spa,il SGR afferma che 24 unità lavorative siano state già impiegate e 14 siano destinate ad essere riassorbite entro la fine dell’anno. Resta, però, da capire quali siano le prospettive occupazionali per i rimanenti 14 lavoratori considerando che, come ho più volte sottolineato, il reimpiego di tutte le maestranze passa solo attraverso la piena funzionalità dell’impianto di Grasciano. Piena funzionalità che, ad oggi, appare ancora una meta molto lontana.

Sono proprio tali considerazioni che mi inducono a parlare di una risposta, o forse sarebbe meglio dire una non risposta,  da parte della Giunta regionale piena di luci ed ombre, poiché molti aspetti sulla vicende del Cirsu rimangono ancora da chiarire. Quello che manca in sostanza è una risposta politica. Attendevo, piuttosto, ed anzi auspicavo un intervento diretto del Presidente e degli Assessori attraverso la individuazione di un programma ben preciso e definito di azioni, proprio in considerazione della rilevanza che tale questione riveste per la Provincia di Teramo e per l’intera Regione. Nell’attesa  continuerò a vigilare e seguire con attenzione gli sviluppi e le ricadute sia per il nostro territorio, che per i lavoratori ex-Sogesa. 

                     Riccardo Mercante
Consigliere Regione Abruzzo -  Portavoce Movimento Cinque Stelle 

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