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Abruzzo: Mio fratello gioca? Cosa fare?

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Sono la sorella di un giocatore che si e' rovinato la vita per il gioco e non solo la sua, quella di mia madre e di consenguenza la mia...
Continua a mettersi nei guai con i debiti di gioco al punto, che lui e mia madre hanno dovuto lasciare la casa e sono ospiti dall'altra mia sorella.
Servono altri soldi mio marito non puo' piu' sostenere questa situazione.
Cosa fare?

Vi assicuro che di queste lettere è piena la nostra casella di posta. Cosa consigliare? La denuncia? Il ricovero nei centri di recupero?
La statistica è inesorabile. " Secondo una ricerca, il numero, sicuramente in difetto, dei giocatori d’azzardo, in Italia, è di circa 900 mila persone, un numero impressionante, addirittura pari al 2% della popolazione adulta, tanto da potersi definire questa, una vera e propria malattia sociale, come già circa 30 anni fa sostenevano gli americani che avevano classificato il bisogno impulsivo di giocare a tutti i costi, un “Disturbo del Controllo”. In Italia questo disturbo viene definito “GAP”, ovvero gioco d’azzardo patologico ed è considerato una vera e propria dipendenza, più o meno come quella alle droghe e, ciò, per l’euforia, l’eccitazione, il senso di impotenza molto simile a quelle che provano i tossicodipendenti, così come questi, anche i giocatori d’azzardo, se privati del gioco, vivono vere e proprie crisi di astinenza, a volte persino molto penose".

La pschiatria moderna classifica due tipi di giocatori " I giocatori cosi detti compulsivi, che hanno sviluppato dipendenza; per costoro è quasi impossibile resistere al gioco, pena lo sviluppo di manifestazioni di tipo ansiogeno, e giocatori che non sviluppano dipendenza, ma giocano, per esercitare in essi quel senso di evasione, un modo di mitigare le proprie ansie, avendo trovato nel gioco, l’unico sistema per ricavare vero beneficio psico-fisico e, una volta terminato il gioco, impegnarsi in quelle attività solite, con maggiore concentrazione e serenità e, soprattutto, sicurezza in se stessi".

In ogni caso l'unica soluzione è il ricovero nei centri specializzati. L'ASL di Teramo saprà indicarle sicuramente la via migliore. L'importante è farlo in tempo prima dei prestiti a strozzo, dei debiti con la malavita (specializzati anche nel recupero forzato), del suicidio. In tempo, significa, che ora ...può essere tardi. Prima di subito.

 

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La cura: 1) Andare a scuola 2) Imparare a leggere e capire un testo Basterebbero queste due semplici regole per risolvere almeno il 70% dei problemi della gente. Il gioco d'azzardo può diventare una patologia, capire che giocare ad una macchinetta programmata per non farti vincere non è troppo difficile, basta saper leggere. Capire che il fumo provoca il tumore e la morte, non è difficile, basta saper leggere. Curare il cancro e altre patologie è molto difficile e costoso per il singolo ma soprattutto per la comunità. Costa meno a tutti applicare i punti 1 e 2, ma in termini di entrate allo stato conviene meno
Esistono varie droghe che creano dipendenza,come e' vero che ci sono molte dipendenze che provocano pesenati patologie,peggio dell'uso delle sostanze stupefacenti, parliamo di sostanze legali come l'alcol,tabacco,psicofarmaci ecc. Oggi si sta diffondendo un'altra dipendenza il gioco d'azzardo da Internet,nei tabaccai,nelle sale giochi enti bar.L'industria del gioco d'azzardo ha creato un vero business,tutt'altro che sano ,perche'spesso si dimostra patologico colpendo padri di famiglia,casalinghe,anziani,giovani disoccupati,giovani precari che tentano la fortuna.Il gioco crea grosse difficolta',come al nostro caro amico,fino alla totale dipendenza.Per limitare questo triste fenomeno bisognerebbe ,per prima cosa,abolire la promozione governativa del gioco d'azzardo( anche se seguita da ipocrite raccomandazioni ) e delegare i Sindaci (speriamo onesti) il potere di decidere sul territorio le concessioni delle licenze e creare ,inoltre, i servizi socio sanitari per le patologia da gioco d'azzardo.La dipendenza dal gioco e'una piaga sociale che crea emarginazione,poverta',indigenza e disoccupazione. I dati in questo senso sono impressionanti,colpisce in particolare il fatto che a cadere nel vizio del gioco siano le fasce di popolazione in difficoltà economiche. E' quindi indispensabile dare ai sindaci ( grande attenzione nella scelta) un ruolo attivo,perche'senza il contributo concreto di chi ha la conoscenza del territorio,questa sarebbe una battaglia persa in partenza. La cosa piu'importante e' lavorare sul piano educativo: e' sbagliato lasciar passare il messaggio che si possa ottenere successo senza impegno e il sacrificio quotidiano. Speriamo che il nuovo Governo affarontera' con decisione e fermezza il grave problema sociale che si e' creato soprattutto in questi ultimi anni.
E lo Stato che fa? Ci lucra sopra, ci investe, ci scommette... "Giocate ragazzi, giocate..." Una pubblicità insistente, molto remunerativa, migliaia di miliardi l'anno che vanno nel bilancio statale immiserito dalla grande evasione fiscale, dalla corruzione, dai privilegi, dall'economia nera, criminale. Come se non bastasse c'è anche chi si propone di governare tassando il gioco d'azzardo con l'obiettivo di aumentare le entrate e non di limitare i danni sociali della dipendenza. C'è bisogno di una politica migliore, non cinica e nemmeno ipocrita.
Dopo le lezioncine di cosa fare e cosa non fare su cosa e buono e giusto.....penso che la ragazza abbia chiesto ben altro ...... ho vissuto una esperienza simile e, purtroppo, ti devo dire che se non ottieni una da parte degli psichiatri la certificazione della presenza di una patologia psichiatrica di dipendenza avrai problemi per l'eventuale ingresso in comunità di recupero.......ce ne sono molte esistono associazioni che potrebbero darti una mano http://fuoridallarete.org/default.asp?id=17http://www.giocoresponsabile.org/http://www.giocatorianonimi.org/ non ho tute le notizie con me, se ti interessa contattami....... rosariopapili@gmail.com