Salta al contenuto principale

Stipendi d’oro alla Provincia: quello che Catarra non dice

9 minuti

Diceva Mao Tze Tung:Grande è la confusione sotto il cielo: la situazione è eccellente”. La massima fotografa esattamente la situazione politica della Provincia di Teramo.

Lunedì 20 Maggio questo Blog ha pubblicato un preciso
e dettagliato articolo sulla delibera di Giunta provinciale n. 183 del 15.05.2013 che stabilisce le somme del fondo dei dirigenti per l’anno 2011, provocando un turbine popolare di indignazione per l’entità dei soldi che Catarra e i suoi hanno attribuito ai dirigenti, tanto che la Provincia si è sentita in dovere di emettere un comunicato in merito, con l’effetto di rendere la toppa peggiore del buco. Ecco perché.

1) La Provincia sostiene che vi sianodelle direttive dell’Aran riguardo ai settori affidati ad interim (dirigenti incaricati di settori vacanti oltre quelli di cui si è titolari): anche questi, dice l’Aran, vanno compensati”.
Quello che Catarra non dice, però, è che l’esistenza di Settori che non abbiano un dirigente titolare è stata una decisione squisitamente politica adottata dalla sua Giunta, per cui se esistono ben 13 Settori a fronte di 7 dirigenti è una precisa decisione politica che ci costa molte decine di migliaia di euro l’anno per retribuire aggiuntivamente i dirigenti, in quanto se i Settori fossero 7 non ci sarebbe bisogno di pagare ai dirigenti ulteriori premi di risultato.

Ma c’è di più. Come può leggersi nella preintesa approvata dalla Giunta e riportata nella citata deliberazione n. 183, “La dott.ssa Becci fa presente che la situazione venutasi a creare con un ampio utilizzo degli incarichi ad interim è stata causata dal metodo di riorganizzazione dell’Ente posto in essere dall’amministrazione provinciale (…) nel corso dell’anno 2011 vi è stata l’anomalia di assegnazioni anche plurime ad interim ad uno stesso dirigente. Successivamente la situazione si è di poco modificata, e quindi gli incarichi ad interim sono stati protratti anche nell’anno 2012, soprattutto a causa delle nuove normative sul riordino delle province con relativi impedimenti assoluti a forme di assunzione a tempo indeterminato e riduzione drastica dei trasferimenti statali”.

Traduzione: la Giunta nel 2011 ha creato 13 Settori per metterci a capo 13 dirigenti, ma siccome fra pensionamenti e mobilità in uscita se ne ritrova solo 7 e le norme frattanto intervenute vietano nuove assunzioni, la Provincia è costretta ad affidare ad interim i Settori sguarniti ai dirigenti in servizio, retribuendoli con apposite indennità aggiuntive.

E cosa vietava e vieta alla Giunta di ridurre a 7 i settori facendo risparmiare i cittadini? Nulla. Quindi la responsabilità di tali spese è squisitamente politica, Catarra e i suoi abbiano il coraggio di assumersene la paternità.

2) La Provincia, sempre nel comunicato del 20 maggio, asserisce che “I meccanismi di retribuzione dirigenziale (…) sono fissati dal contratto nazionale e dalle norme e dai regolamenti della contrattazione decentrata”.

Certo. Ma Catarra non dice che il contratto nazionale dei dirigenti prevede una graduazione delle indennità di posizione (di competenza della Giunta) che varia di ben 30.000 euro fra il minimo e il massimo attribuibile annualmente a ciascun dirigente, per cui se i dirigenti provinciali percepiscono quasi tutti il massimo consentito è per una precisa decisione della Giunta, in quanto se Catarra avesse deciso di attribuire il minimo di indennità di posizione a tutti avremmo risparmiato 200.000 euro per il solo 2011.

3) La Provincia fa sapere pure che “abbiamo ridotto i dirigenti da 14 a 7”.
Anche questo non è esatto. Dal 2009, sotto la gestione Catarra, sono andati in pensione 5 dirigenti e altri 2 dirigenti se ne sono volontariamente andati in mobilità presso altri Enti, per cui non solo la Provincia non ha ridotto un bel niente poiché ha solo subito tali abbandoni, ma non ha nemmeno ridotto sulla carta i Settori che, come detto, sono rimasti 13 e continuano a costare i premi di risultato da corrispondere ai dirigenti incaricati ad interim della loro gestione.

4) Ma Catarra continua a farsi male da solo:Anche il peso del Fondo sì è notevolmente ridotto in quanto, dopo l’ispezione da parte del Ministero delle Finanze, è stato rideterminato correttamente”.

Quindi dobbiamo evincerne che prima dell’ispezione il Fondo dei dirigenti fosse determinato scorrettamente e risultasse gonfiato rispetto ai limiti stabiliti dalle norme. Cosa ne è stato di tali soldi pubblici in ipotesi illegittimamente erogati ai dirigenti sulla base di calcoli erroneamente gonfiati? Catarra li ha sollecitamente recuperati oppure si premura solo quando è l’ora di pagare il massimo consentito ai dirigenti e temporeggia quando è il momento di recuperare denari pubblici?

5) La Provincia comunica che i compensi specifici in favore del dirigente avvocato, ammontanti ad € 130.000 per il 2011 (da aggiungersi ai 103.000 euro circa di stipendio, per un totale di € 233.000 circa), sono “derivanti da condanna alle spese della controparte”, con ciò lasciando intendere che siano le controparti soccombenti in giudizio a pagare integralmente tale somma in favore del dirigente avvocato.

Ma così non è. Infatti nel Regolamento sull’Avvocatura provinciale, pubblicato sul sito dell’Ente, si legge espressamente che:

a) anche quando il Giudice condanni alle spese di lite la controparte soccombente, ma non si riesca a recuperare dai terzi entro sei mesi “l’ammontare delle spese liquidate e non riscosse”, tale ammontare “verrà corrisposto dalla Provincia all’avvocato dell’Ente”. Traduzione: la Provincia (cioè noi) paga la parcella al dirigente a prescindere dall’effettiva esazione a carico dei condannati alle spese;

b) quando il Giudice compensa fra le parti le spese di lite (o non si pronunci sulle spese medesime) all’avvocato dell’Ente spetta comunque “a carico dell’Amministrazione il pagamento del minimo degli onorari di avvocato e delle competenze di procuratore previsto dalla tariffa professionale vigente; qualora la compensazione delle spese sia invece parziale, oltre alla quota degli onorari riscossa in confronto del soccombente, sarà corrisposta dall’Ente la quota delle competenze di avvocato e di procuratore oggetto di compensazione (fermo restando, in caso di mancata riscossione della quota a carico della controparte, quanto previsto all’ultimo cpv. della precedente lett. a)”. Traduzione: la parcella la paga comunque la Provincia (cioè noi);

c) anche quando la causa si concludaper abbandono del giudizio o rinuncia agli atti di iniziativa della controparte ed accettata dall’Ente, oppure per la cessazione della materia del contendere, perenzione o altra analoga formula di rito, con compensazione (espressa o tacita) delle spese”, sarà comunque la Provincia a corrispondere “all’avvocato dell’Ente” la parcella nella misura ivi prevista. Traduzione: la parcella la paga comunque la Provincia (cioè noi);

d) anche quando le cause si concludano con una transazione “la Provincia corrisponderà all’avvocato dell’Ente” la parcella nella misura ivi prevista.
Traduzione: la parcella la paga comunque la Provincia (cioè noi).

Sarebbe gradito che Catarra ci dicesse quanti di quei 130.000 euro per il 2011 siano stati effettivamente recuperati dai soccombenti (supponiamo molto pochi) e quanti invece siano stati sborsati con soldi nostri (supponiamo molti).

6) La considerazione finale della Provincia è addirittura struggente: “oggi noi abbiamo poco più della metà dei dirigenti a sovrintendere agli stessi settori, non c’è dubbio che nella Pubblica amministrazione ci sono degli automatismi che andrebbero riformati perché non adeguati né alla situazione storica che vive il Paese né alla condizione specifica in cui versano gli enti locali. Il cittadino è spesso di fronte a cifre e dati che paiono incomprensibili e magari inaccettabili ma che fotografano una situazione in alcuni casi paradossale perché mentre si tagliano i servizi ai cittadini non si interviene su meccanismi organizzativi e ordinamentali che renderebbero più equo il rapporto fra Stato e cittadino”.

Gli automatismi, caro Presidente Catarra, sono solo quelli dello stipendio tabellare, per cui non c’è niente da riformare in quanto sia l’indennità di posizione che quella di risultato dei dirigenti sono frutto delle scelte della Giunta, che non può nascondersi dietro ad un dito giustificandosi con argomenti pretestuosi, reticenti ed elusivi.

Abbiate il coraggio delle vostre scelte: dichiarate pubblicamente che dei 683.690,68 euro di premi che avete assegnato ai dirigenti per l’anno 2011 avreste potuto tranquillamente risparmiarne almeno mezzo milione, destinandolo ai servizi per i cittadini o ad aiutare categorie in difficoltà.

È invece offensivo per il disagio sociale dilagante sentir parlare in disgustoso politichese di “meccanismi organizzativi e ordinamentali” che lungi dal placare l’indignazione popolare, la alimentano sempre di più.

La Redazione de “I Due Punti”

 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

A casa. Subito. Tutti. Siamo schifati. Ma veramente schifati.
quello che colpisce di più, al di la degli aspetti sociali economici ecc. sicuramente importanti, è il dramma politico di tutti gli elettori dell'ex forza italia!!!uomini e donne che pensavano di poter cambiare musica vincendo in provincia e invece sono finiti dalla padella alla brace!é chiaro che gli eletti non sanno quello che fanno ma si può dire la stessa cosa al partito??? si devono solo vergognare !!!
Un briciolo di dignità, se le é rimasta, sig. Catarra, vada subito a casa... Vergogna!!!
Sarebbe bello che il canidato del centrodestra(NotarescoPopolare) di Notaresco alle elezioni amministrative ,cioè Diego di Bonaventura, nonchè consigliere provinciale di Catarra,spiegasse nei suoi comizi, alla cittadinanza, tale comportamento! Chiediamo a Diego di Bonaventura un suo parere in merito?????
Per i politicanti del nulla esistono " meccanismi organizzativi e ordinamentali", per elargire lauti premi ai super dirigenti, mentre non esistono,invece,per pagare gli arretrati alla sig.ra Rosella ,oggi anche disoccupata. Questa e' la giustizia sociale dei nostri cari(si fa per dire) politicanti.
Siete fenomenali! continuate così, avete scoperto le radici dell'incancrenita falla che sta affondando il Millitanich. Quella degli automatismi è una colossale bufala, basta guardarsi un po' intorno, alle Giunte che non si sono calate le braghe ma che hanno AZZERATO i premi, bloccato le indennità e i fondi, tutto questo per arginare i tagli dei servizi e per rispetto della situazione generale. Ma in queste Giunte non automatizzate, la proposta sul tavolo sindacale è stata secca: merito di Assessori al Bilancio e Direttori generali con gli attributi, SENZA MACCHIA E SENZA PAURA. Senza contare la beffa che tutti questi soldini pubblici finiranno direttamente nelle buste paga dei dirigenti arraffoni, che non dovranno mai fare le degradanti trafile tra gli uffici alle quali sono costretti tutti i giorni le imprese per esigere il pagamento dei debiti SCADUTI! E l'orchestrina del Millitanich continua a suonare.
Certo che fa pensare , visto come e' stata gestita la vicenda dei dipendenti di Teramo lavoro; visto in che stato si trovano le nostre strade; visto la paralisi completa della formazione ecc ecc...,la scelta di premiare i dirigenti di un ente praticamente immobilizzato. Quindi meno si fa .....più si ha!!!! Come diceva Totò'.......BAH!!!!
E questa è solo la punta dell'iceberg delle magagne di via Milli, merito dei suoi valenti cervelli politici e dirigenziali. Oggi il sindaco di Controguerra annuncia di aver vinto la battaglia contro una tassa vessatoria pretesa dalla Provincia che "aveva inserito nel bilancio 2011 la somma di euro 700.000 di cui circa la metà proveniente dai Comuni: ieri è uscita la prima sentenza del giudice di Teramo che annulla tutti gli avvisi e condanna la Provincia a pagare le spese legali». Il Comune fa rilevare che «ha vinto senza avere dirigenti e ufficio legale. Usciranno sentenze che riguarderanno anche gli altri comuni». Visto che gli stipendi d'oro sono meritati, eccome!
Vi stupite di quello che delibera la giunta, mettiamoci pure il consglio va, di via Milli ??? Noooo!! Dai ragazzi dobbiamo ammeterlo pero'... il Presidente ha fatto tantissimo .. si e' adoperato per il bene della Nostra Provincia da appena insediato ... in un pianto ...e si ! purtroppo si ... in un pianto solo... il resto dei consiglieri, pur nn comprendendo tanta disperazione, per solidarietà, si sono accodati ... Cos' altro potevano o sapevano fare??? E giu' a piangere perche' non ci sono i soldi per il piano neve, per la teramo lavoro, per la manutenzione delle strade, per la fenice ...un solo ed unico ed assordante pianto.....PER TUTTO ...
E Catarra, intanto, pensa di candidarsi alla Regione. Ed è pure facile che il PDL lo faccia candidare, mentre è possibile (siamo in Italia) che in parecchi lo votino per ordine di scuderia. Ci ritroveremo, così, un altro genio della pubblica amministrazione in Regione, con super stipendio e pensione assicurata. Ma i cittadini, quando votano, si rendono conto dei danni che possono fare, o no?
Pienamente d'accordo con Faust. Sarebbe opportuno che DIEGO DI BONAVENTURA, candidato Sindaco a NOTARESCO, spiegasse ai cittadini di quel paese cosa ha fatto lui in qualità di CONSIGLIERE PROVINCIALE per evitare gli sperperi. Se ha mai pronunciato una parola contro le scelte della Giunta a guida Catarra. Deve spiegarlo, urge risposta. Anche perchè da chi si proclama figlio del popolo, ovvero di umili origini, certe scelte politiche da lui condivise o quantomeno non avversate, non si comprendono. Francamente del silenzio noi cittadini ci siamo stufati.
POVERO PRESIDENTE GNA FA ...GNA FA, non ce la fa a contrastare ed a far ragionare i dirigenti che si sono fatti montare, per l'occasione, una dentiera con tre file di denti, come i pesci cane. che colpe ha il presidente, non li ha mica assunti lui i dirigenti. basta esaminare il pedigee di ciascuno di loro per conoscere i padri e i padrini politici che colà li hanno collocati; all'inizio come bassa e bassissima forza, poi la carriera, avvolte immeritata, sempre e comunque supportati da padri e padrini appartenenti alle forze POLITICHE ANTAGONISTE a quelle di cui fa parte l'incolpevole presidente. DIRIGENTI insensibili, irragionevoli che non si vogliono rendere conto della situazione..... non si vogliono rendere conto che non sono più a bordo di una corazzata ma di una motopesca, a motore spento, che si lascia trascinare dalla corrente. povero presidente, l'unica sua colpa è quella di non avere la forza di tenerli a casa, al minimo sindacale..... perché no! la provincia è ormai ferma, FERMIAMOLI. ....ALLONS ENFANT

GRAZIE alla Redazione PER IL SERVIZIO CHE RENDI. MA I CITTADINI COME FANNO AD ACCETTARE QUESTO STATO DI COSE SUBENDO L'ARROGANZA E L'IMPUNITA' DI QUESTE SCELLERATE SANGUISUGHE ? COME E' POSSIBILE CHE NON ESISTONO QUATTRINI PER LE EMERGENZE ED INVECE SI CONTINUA AD INGRASSARE DEI MAIALI NULLAFACENTI CHE STANNO AFFOSSANDO LA NOSTRA COMUNITA' ? TUTTE LE AZIENDE PRIVATE CHE CHIUDONO LICENZIANO I LORO DIPENDENTI. ALLORA PERCHE' QUESTI ENTI (COMUNI, PROVINCE, RUZZO ECC.) CHE DI FATTO SONO FALLITI CONTINUANO A SPERPERARE I NOSTRI SOLDI INVECE DI TAGLIARE TUTTE LE SPESE INUTILI, CONSULENZE, PREMI E STIPENDI D'ORO? CATARRA VERGOGNATI PER QUELLO CHE STAI FACENDO. CON QUALE FACCIA INCONTRI LA POVERA GENTE CHE QUOTIDIANAMENTE PERDE IL LAVORO ?

Che tentativo grossolano di replica da parte della provincia! Siete stati smascherati e smentiti punto per punto... Stanno solo cercando di sfruttare la loro posizione di potere il più possibile prima dell'inevitabile fine.... ovviamente a spese dei cittadini! Che arroganza infinita! Qual'è la credibilità residua dei vertici dell'ente?
Ci sono donne e uomini che non mangiano e non si curano perchè non hanno un euro in tasca, e questi... le tasche se le riempiono a dismisura. "Prima l'etica, poi la fede", diceva e dice Don Gallo, ma lui è un comunista. La chiesa cattolica teramana, che non mi risulta sia "comunista", non ha nulla da eccepire sulla vergognosa spartizione legalizzata delle poche risorse pubbliche disponibili? Un'opposizione politica degna di questo nome avrebbe organizzato una manifestazione pubblica di denuncia e di protesta.