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Sanità Virtuosa: ecco la fine del soccorso sanitario continuato

7 minuti

Era l’agosto del 1999, quando il maestoso Gran Sasso vedeva sorgere ai suoi piedi una nuova Associazione... Questa costituzione, a Isola del Gran Sasso, non era una novità assoluta, poiché il percorso del volontariato in quel territorio ha molti decenni di storia alle spalle, nell’ambito dei trasporti sanitari ed in ciò che era possibile fare con i limiti del tempo e dei mezzi di allora. Nomi illustri ed esemplari fra i cittadini onorari del Comune di Isola del Gran Sasso d’Italia hanno col loro esempio, evidentemente, lasciato il segno.

La sede, che serve i Comuni di Isola del Gran Sasso, Castelli, Colledara, Castel Castagna e Tossicia (il territorio di quest’ultimo per l’emergenza sanitaria è condiviso con la sede di Montorio), ha visto una risposta ed un impegno crescenti, che hanno consentito di fare enormi passi avanti in pochissimi anni. Infatti, quando il gruppo di fondatori della sede avviò l’attività nel 1999, questa si svolgeva in particolare nei fine settimana, dal sabato al lunedì e più ampiamente nei periodi festivi, periodo nel quale la presenza di attività, iniziative e popolazione raggiungevano la sua massima densità ed intensità. Così, grazie all’impegno di tutti coloro che hanno dato il proprio contributo diretto, e soprattutto che continuano costantemente a darlo nel tempo, grazie al felice rapporto e collaborazione con autorità, amministrazioni ed Enti locali, l’Associazione è cresciuta costantemente ed ha realizzato finalmente, un sogno: il soccorso sanitario continuato H24.

Da molti anni la ASL ha affidato in convenzione, attraverso il coordinamento della C.O.118 di Teramo, il soccorso sanitario alla nostra sede per il suo territorio, integrandola con personale dedicato (prima Medico ed Infermiere dell’emergenza e dal 2012 col solo Infermiere) per le 12 ore diurne. La Croce Bianca assicura non solo l’Autista Soccorritore ed il Volontario del Soccorso affiancati al personale sanitario del 118 ma, con grandi sforzi dei volontari, assicura comunque la continuità anche nelle 12 ore notturne, con un’équipe di soccorritori formati allo scopo; senz’altro un bel traguardo per l’Associazione, ma soprattutto per la sicurezza della gente del suo territorio, del turismo.

L’Associazione è parte di una più ampia realtà O.n.l.u.s. (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale) in ambito provinciale, con altre quattro sedi: Teramo capoluogo, Montorio, Aprati di Crognaleto e Cellino Attanasio.

La provincia di Teramo, con la sua tradizionale ricchezza di risorse umane nel volontariato, ha vissuto stagioni felici proprio grazie al fatto che la presenza di numerose associazioni di primo soccorso ha consentito al sistema Emergenza Sanitaria di raggiungere praticamente sull’intero comprensorio provinciale gli standard europei di 20 minuti in ambito extraurbano ed 8 minuti in ambito urbano.Ma, purtroppo, la storia non sembra si presenti ‘a lieto fine’...

 Nel febbraio del 2013 il Commissario ad acta della Regione Abruzzo ha emanato un atto di revisione della rete di Emergenza ed Urgenza con l’applicazione del quale verrebbero tagliate praticamente più della metà delle postazioni di soccorso in convenzione con le Associazioni di volontariato, compresa Isola del Gran Sasso, lasciando scoperto il suo territorio da questi standard fin qui garantiti e per la cui sicurezza abbiamo combattuto per 14 lunghi anni!

 Se il piano regionale fosse recepito dalla Asl senza accezioni ed eccezioni, è legittimo chiedersi ...

-       chi spiegherà alle popolazioni montane, ai pellegrini del Santuario di S. Gabriele, ai passeggiatori e sciatori del Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga, alle popolazioni dei Comuni montani .

-      che tutto ciò che negli ultimi 15 anni si è costruito con grandi sacrifici, contribuendo ad una rete di emergenza sanitaria, che applica fino ad oggi criteri di reale equità per l’intera popolazione, coniugando il ruolo della Asl con quello della storica presenza del volontariato ... finirà sotto i tagli regionali?

 che il loro territorio sarà presto abbandonato dal primo soccorso, perdendo la rispondenza agli standard europei faticosamente conquistati, a salvaguardia della loro vita?

 che il territorio in cui si vuole promuovere il turismo sarà poi meno sicuro ed appetibile per turisti e pellegrini (con ovvie ricadute, facili da immaginare ai vari livelli)?

 - chi spiegherà ai volontari delle Associazioni di primo soccorso sanitario che dopo tanto impegno e sacrificio negli anni, formandosi secondo gli standard dettati dal 118, investendo risorse, comprando ambulanze e defibrillatori, sacrificando il proprio tempo per il bene della propria gente ... vedranno inesorabilmente morire la loro Associazione e soprattutto la sicurezza sanitaria delle loro famiglie, il futuro della loro terra?!

 - chi spiegherà loro che dietro una ‘razionalizzazione e ottimizzazione’ dei servizi, in una Regione sottoposta al piano di rientro, riuscita virtuosamente a recuperare un avanzo di 5 milioni di euro...

 - che in realtà nell’attuazione del piano di razionalizzazione della rete dell’emergenza, forse si risparmierebbero pochi spiccioli (infatti è previsto contestualmente l’incremento di 2 – due – unità medicalizzate con i relativi costi!) e che tali due unità in più (che non ci risulta siano neppure state richieste) non potranno in alcun modo compensare la grave scomparsa, fra altre, di Associazioni montane che hanno abbattuto per anni ed a tutt’oggi i tempi del soccorso e salvato vite umane?!?!

 - chi spiegherà che i tagli che continuano ad essere perpetrati ormai da anni da parte della Asl di Teramo, mostrano perfino la beffa delle discriminazioni nel mondo del volontariato, dimostrando che per la Asl non è vero che le Associazioni ed i volontari sono tutti uguali, che non hanno colore, e questo atteggiamento affatto super partes dell’istituzione sanitaria ha creato notevoli disagi e tensioni sociali e non solo nel terzo settore?!

 - chi assolverà alle innumerevoli richieste di intervento in ambulanza che il 118 rivolge attualmente alle associazioni di primo soccorso convenzionate (visto che la Centrale Operativa la vediamo già in affanno nel dover rispondere alle numerose richieste dell’utenza), se la Asl manterrà il proposito di NON rinnovare la convenzione prorogata a marzo u.s. ed in scadenza al 30 giugno prossimo, ora ‘congelata’ fino a fine estate?! Chi sosterrà l’enorme mole di lavoro che deriva ogni anno dal flusso turistico estivo?!

Chi si prenderà la responsabilità dell’attuazione dei possibili tagli, eliminando il rispetto esistente della normativa urbana ed extraurbana, riguardo agli standard europei dei tempi per il soccorso, creando invece e paradossalmente i presupposti per un incremento della mortalità?!

Ad oggi, vista l’imminente stagione estiva, la Asl ha quindi ‘congelato’ il tutto, rinviando la fine della convenzione a dopo l’estate, ma alcuna garanzia c’è che la convenzione sia ridiscussa e la situazione cambi!!!

     
Il Presidente di Sede


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Hanno ridotto la sanità pubblica ai minimi termini e spingono o costringono i cittadini poveri a non curarsi, oppure a rivolgersi alla più costosa sanità privata. Manager, direttori, dirigenti: scelti, strapagati e premiati a peso d'oro dalla politica per il raggiungimento degli obiettivi... i minimi termini. Come il Ruzzo, che ridotto ad un pozzo di debiti da pessime gestioni politiche e amministrative, regala argomenti ai fautori della privatizzazione dell'acqua. Lucrerebbero anche sull'aria che respiriamo, se la politica collusa con i potentati economici lo consentisse. Pensano di poter tirare la corda all'infinito senza farla spezzare... Contro le leggi della fisica.