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Pietracamela vuole gli impianti di risalita?

2 minuti

La situazione che si è venuta a creare in merito alla gestione degli impianti di risalita dei Prati di Tivo è assolutamente grottesca.
A fronte di un impegno poderoso di Regione e Provincia, già in maniera bipartisan a partire dalle precedenti legislature, si deve tragicamente registrare un disinteresse, se non addirittura un inspiegabile ostruzionismo, da parte dei Comuni interessati.
E' bene ricordare a tutti che Regione e Provincia hanno creato le condizioni per un investimento di ben tredici milioni di euro nel Comune di Pietracamela.
Il finanziamento per mezzo dei FAS si sta perfezionando in questi giorni, ma il precedente Consiglio Provinciale dovette, a suo rischio e pericolo, adottare una delibera a garanzia del prestito, successivamente asseverata dall'attuale Giunta provinciale.
Altrettanto poderoso è stato l'impegno degli amministratori, presenti e passati, della Gran Sasso Teramano S.p.A. che sono riusciti, in questi anni, a garantire la gestione degli impianti, assumendosi oneri finanziari assai gravosi a causa del ritardo dei FAS.
Da ultimo la Sangritana - quindi la Regione - ha assicurato una gestione efficiente degli impianti, riportando perdite negli ultimi tre anni - che ammontano a circa seicentomila euro - e investendo per ulteriori quattrocentomila euro in macchinari, attrezzature e strutture per ampliare l'offerta di intrattenimento e promuovere tutta l'area del Gran Sasso.
A fronte di tutto ciò, il Comune di Pietracamela non ha mai collaborato alla soluzione delle numerose difficoltà incontrate in questo problematico percorso, anzi, sembra quasi, addirittura, che i cavilli burocratici sollevati dal Comune di Isola del Gran Sasso siano stati suggeriti paradossalmente proprio dal Comune di Pietracamela che, al contrario, dovrebbe essere la prima parte attiva impegnata a risolvere le criticità, visto che gli atti autorizzativi e concessori, eventualmente irregolari, sono stati da esso rilasciati.
A questo punto è doveroso porre una domanda: il Comune di Pietracamela è realmente interessato al funzionamento degli impianti dei Prati di Tivo? Se la risposta, deducibile dai comportamenti, è negativa, è necessario che anche le altre istituzioni riflettano sull'opportunità di interrompere questo percorso e di chiudere, per la prossima stagione invernale, il funzionamento della nuova funivia e di tutti gli impianti di risalita.
Sarebbe una decisione severa, che vanificherebbe gli impegni, le fatiche e gli investimenti finora fatti, ma sarà inevitabile per far sì che il Comune esca allo scoperto e si assuma le responsabilità sulle scelte che riguardano il suo territorio.

Sen. Paolo Tancredi
 

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Commenti

Pietracamela, da sempre, è una delle cause dell'impoverimento della montagna teramana. Tutte le risorse, con la scusa degli impianti sciistici, sono praticamente confluiti in quel comune, che non li ha saputi gestire al meglio. L'incredibile presunzione della "gente di montagna" che considera di esclusiva proprietà quei luoghi (salvo poi dimorare, per buona parte dell'anno, a Teramo o in altri comuni vallivi o costieri, usufruendo dei loro servizi pagati con le tasse dei residenti) e pretende di amministrarli e gestirli autonomamente, senza avere un minimo di competenza, ha portato a quello che tutti abbiamo sotto gli occhi: una montagna semiabbandonata e disastrata sotto tutti i punti di vista, e in primis nel settore turismo. Centinaia di milioni di euro letteralmente buttati, progetti faraonici lasciati a metà e progetti fattibili e utili nascosti nei cassetti, una cabinovia iperdimensionata che rischia di chiudere, idee folli di nuove strade, peripli, colate di cemento quando, nel resto del mondo, si punta sul paesaggio, sulla sostenibilità, sulle tradizioni, sull'enogastronomia, sulla storia, sul recupero degli antichi borghi, delle antiche tradizioni, su nuove forme di arte ecc. Lasciate che della montagna si occupi chi, di sviluppo, ci capisce e, umilmente, ammettete i vostri errori... Volete farvi pagare da chi va a cercare i funghi ma, quando andate al mare o all'ospedale di Teramo o usufruite di qualsiasi altro servizio di qualsiasi altro comune non vi sognate nemmeno di mettere mano al portafoglio... Il territorio è di tutti, e da tutti va tutelato e sviluppato!!!!
Condivido pienamente quanto detto dal Sig. Paolo Tancredi .... ma ora i Di Giustino e i Bellisari & Co. cosa faranno?

Condivido il pensiero del Senatore Tancredi non per appartenenza politica ma per la preoccupazione sociale.  E' arrivato il momento della chiarezza e delle assunzioni di responsabilità. Il turismo e' una possibilità di sviluppo e condivisione futura. La montagna ha trovato sana progettualità in ogni regione e in gran parte dell'Abruzzo, mentre dalle nostre parti non si è riusciti a costruire un valido sistema pubblico privato. Ora basta. Aiutiamo i nostri ragazzi a non abbandonare questi meravigliosi posti. La Montagna non deve essere intesa come un posto da cui fuggire, ma come luogo di ospitalità e lavoro.

Attendo fiducioso la risposta del Sig. Sindaco...
Una cosa deve essere chiara, una stagione invernale (e parlo solo di quella invernale) costa circa 5.000 euro tra affitto attrezzature, giornaliere, colazioni, pranzi, cene, pernottamenti, ecc, ecc., moltiplicato per le centinaia di appassionati della montagna, ma sopratutto dei Prati di Tivo, fanno diverse centinaia di migliaia di euro. Se sarò costretto a portare i miei soldi a l'Aquila, con tutto il rispetto per gli Aquilani, pianto uno di quei casini ai due Sindaci che gli faccio passare la voglia di fare politica!!!! È non credo di essere né il solo e tantomeno da solo.
Come sempre, Tancredi ha torto. I Comuni di Isola del Gran Sasso e di Pietracamela, come scritto ripetutamente anche su questo blog, vogliono solo che vengano rispettati i contratti e le leggi. Per cui se gli immobili devono essere lasciati nella libera disposizione dei Comuni, la società privata che li gestisce dovrebbe immediatamente sloggiare, piuttosto che usare Paolino Tancredi come un ventriloquo. Gli Enti Pubblici gestiranno pubblicamente e bene i propri immobili, che non hanno giustamente intenzione di lasciare in balia di nessuna società privata che ha solo intenzione di trarne profitti. CHIARO???
Ahi me sono stati riconfermati a Maggio questi amministratori ......adesso tenetevi stretto i Bellisari & C.
Oh! Miracolo! Ha parlato! Beh, le elezioni son vicine e la concorrenza e tanta... Però dire "anzi, sembra quasi, addirittura, che i cavilli burocratici sollevati dal Comune di Isola del Gran Sasso siano stati suggeriti paradossalmente proprio dal Comune di Pietracamela" non sta bene per un politico di vaglia, le cose o sono o non sono, con i se e con i ma la storia no si fa, almeno così sosteneva il buon don Benedetto Croce.
@Anonimo & Anonimo: applausi a scena aperta.
Il comune di Pietracamela è un'amministrazione assente e lontana dall’occuparsi di politiche di sviluppo della montagna ed in genere dalle politiche ambientali. La gestione dei rifiuti grida vendetta...0% di raccolta differenziata, il campeggio abbandonato, la mancanza di un piano turistico concreto ed attuale, che non sia solo il folle ampliamento di piste da sci proposto oltre 30 anni or sono, ne sono la dimostrazione più chiara e lampante . Tutto ciò non è più tollerabile. Pietracamela è' la dimostrazione di come il “voto” abbia dinamiche assurde e spesso incomprensibili ai più. Non possiamo che fare nostro l’adagio: “se ne vanno sempre i migliori e RIMANGONO SEMPRE I PEGGIORI ... “ ( si scherza un po') Mi spiace ma la polemica sul rispetto delle leggi, pur se reale, è assolutamente segno di incapacità di gestire e risolvere i problemi : vero compito della politica. E' noto a tutti, ormai, che l'attuale ovovia è assolutamente sproporzionata per la piccola stazione di Prati di Tivo: costi di gestione alti e difficilmente ripagabili solo con le presenze invernali ed estive. L'errore è stato fatto “a monte” , scegliere quel tipo di impianto ( si poteva risolvere il problema con meno spese, migliore funzionalità e minor costi di gestione.... gli ambientalisti lo dissero , ma ora è assolutamente inutile dire " io l'avevo detto" ) E' inutile piangere sul latte versato.... Le amministrazioni pubbliche devono immediatamente sedersi intorno ad un tavolo e trovare una soluzione. Esiste. Non si possono buttare 12 milioni di Euro (questo è il prezzo della mega -ovovia) Dimentichiamo nuovi impianti che sono, sul piano ambientale ed economico, una follia e gestiamo bene ciò che c'è. Una proposta: gli impianti potrebbero essere gestiti da tutti gli operatori economici dei Prati e dintorni, è necessario affrontare un ragionamento di valle , ( ristoranti, alberghi, bar, scuole di montagna , società di guide etc. etc.) . I privati destinati a gestire gli impianti devono essere quelli che trovano il maggior vantaggio da una buona funzionalità degli stessi. Avviene così in tutta l'Europa Alpi, Balcani etc. etc. Inoltre con le giornate invernali utili allo sci che si riducono anno dopo anno ( vi prego nessuna polemica basta controllare le varie annate) è necessario pensare ad una rilettura della stazione, ad una diversa proposta turistica. Ciò è già avvenuto in alcune stazioni del NORD sia in Italia sia in Francia. Non sono poche le stazione sulle Alpi, simili alle nostra per clima, posizione geografica ed altitudine che hanno ricollocato il proprio prodotto turistico , ormai maturo, sul mercato. Questo deve essere il problema della politica attuale, di qualunque colore sia, se vuol bene alla montagna. Una cosa deve essere chiara: nuovi impianti , collegamenti a Campo Imperatore attraverso al stupenda Val Maone , trenini a cremagliera, tagli di boschi per ampliare piste , sono follie economiche oltre che danni ambientali irreversibili. Non lo permetteremo! Escursionismo, alpinismo, mountain bike, sci alpinismo, nordic walking, parchi avventura, centri studio sulle politiche faunistiche ed ambientali , centri di formazione ed educazione, specializzarsi sul target "vacanze famiglia, sono solo alcune idee per rilanciare la stazione, in armonia con l’ambiente ed il territorio e in linea con i nuovi target turistici. L’ ecoturismo , a differenza dello sci alpino, fa registrare percentuali di crescita notevoli in tutta l’Europa ed interessa in particolare mercati ricchi: tedeschi, olandesi, russi, e cinesi…….”. Ok c’è da lavorare, migliorare l’offerta , l’accoglienza ed i servizi….. ma è necessario per non morire. La nostra associazione Mountain Wilderness sarà sempre a fianco di chi voglia aprire un dibattito nuovo e concreto sulla “questione montagna” in provincia di Teramo. Il Parco può ancora essere una grande opportunità, bisogna crederci e cercare le competenze giuste per affrontare i diversi problemi. Lo spazio è veramente poco per chiarire i concetti . Spero di non essere stato confusionario. Massimo Fraticelli - consigliere nazionale Mountain Wilderness Italia
Se la nostra montagna fosse in provincia di Bolzano sarebbe un carosello di piste ecosostenibili..... Che spreco...
Il comune di Pietracamela rema contro da 50 anni (lo posso affermare perchè frequento Prati di Tivo da quasi 50 anni) e finchè non ci sarà il cambio generazionale avremo ancora a che fare con questi "talebani".... e il turismo resterà una chimera... conosco molti giovani di Pietracamela e per fortuna loro hanno idee ben diverse dai loro genitori....viva i giovani e spazio a loro !!
Sono veramente soddisfatto. Ogni volta che metto tutti senza potermi rispondere, senza possibilità di replica, si cambia con altra lettera. Sbaglio, qualcuno mi rispone, si, offendendomi. Tutte le proposte che adesso vengono fuori non sono altro che cose che io ho detto e ridetto mille volte: Che la portata degli impianti è determinata dalla portata delle piste, quindi questi impianti sono sovradimensionati, (chissà perchè??? Se qualcuno me lo chiede glie lo dico) che la pista del pilone è stata distrutta per installarvi sia l'arrivo della quadriposto che la partenza della biposto, ripeto gli impianti a fune alta, a differenza degli skilift, servono proprio a questo a poter utilizzare tutta la larghezza della pista, che i terreni sono privati e che i proprietari dovevano e/o devono essere rispettati come tali, magari risarcendoli in qualche modo, addirittura oggi devono pagare il biglietto se vogliono sciare, che i cittadini naturali dovevano poter svolgere le attività che mano mano si rendevano possibili, necessarie e disponibili, no che chi ci ha provato a passato i guai, denunce, multe, fino alla chiusura, anche l'allevamento è sparito, perchè gli animali allontanavano i turisti, ed ai Prati si doveva fare solo turismo, che le perdite degli impianti dovevano e devono essere ripianate dalle altre attività turistiche che si svolgono sul territorio, stando però attenti che le altre attività non svolgono """"riciclaggio di denaro sporco"""", perchè il malaffare è sempre in agguato, come in alcune stazioni del nord per questo motivo le forze dell'ordine sono in allerta. Per la cabino-seggiovia vi è una sola possibilità di utilizzo a pieno regime, smontarla ed installarla da Casale San Nicola alla Madonnina, montare una cabinovia quadriposto, anche """usata""" , Prati di Tivo Madonnina. Ma una cosa è importante, fino a quando si sostiene che i Prati di Tivo sono di tutti perchè i cittadini di Pietracamela utilizzano i servizi di Teramo, vanno al mare, e non si rispetta invece il loro diritto di proprietà, fino a quando si da voce a Pietracamela a quelli che l'hanno avuta fino ad ora, ma vedete in che condizioni le loro convinzioni li hanno portati, non si andrà lontano. Prati di Tivo ha vissuto dal primo giorno di turismo nella illegalità fino ai giorni nostri. Si, l'illegalità però era garantita solo a qualcuno, quelli che contavano, tutti gli altri dovevano sottostare alla legge. La legge per gli amici e potenti si interpretava per i nemici quelli da allontanare si applicava. Quante angherie fecero al primo proprietario del locale "tavola calda" sul piazzale, Non vi ricordate una signora che aveva un piccolo noleggio sci su rimorchietto nel piazzale? l'ultimo anno di attività, ebbe la "visita "dagli agenti della Guardia di Finanza un fine settimana si e l'altro pure, per tutta la stagione invernale. I giovani Marescialli che si susseguivano nei controlli, e vedevano il mazzetto dei verbali precedenti, tutti a buon fine per la signora, tranne uno, per un cavillo, che la signora non volle contestare, bravi ragazzi, educatissimi nulla da dire, diventavano rossi...... quardavano negli occhi gli appuntati che li accompagnavano........ . La signora dovette subire alcuni processi penali, uno la condannò a qualche mese di reclusione ed a qualche migliaio di lire di multa perchè il rimorchietto a detta dei Vigili Urbani di Pietracamela che la denunciarono (periodo sindaco Montauti Luigi) non aveva la concessione edilizia, (rimorchio targato, omologato, assicurato parcheggiato su suolo privato) la causa si risolse in Corte di Appelo all'Aquila con l'assoluzione. Tutti i noleggi ai Prati erano iscritti al REC????? Sarei contento se qualcuno mi chiedesse ragione di quello che stò scrivendo. Erano tutti conosciuti al fisco????? Ripeto, Sarei contento se qualcuno mi chiedesse ragione di quello che stò scrivendo. loreto bartolomei
Non ho fatto caso all'intervento del sig. Christian Francia, non posso che essere d' accordo con lui. loreto bartolomei
Ma tutto questo rumore per cosa? Ma non avete capito che è ricominciata la guerriglia in montagna con le elezioni sullo sfondo? Avete dimenticato le coltellate alla schiena che si sono tirate i "tancrediani" ed i "gattiani" l'ultima volta? Con i trombati di ambo le parti ricollocati, a spese nostre, in comodi, o di comodo, organismi amministrativi ordinari o straordinari che siano.
Necessario dar seguito alla "sparata" del Senatore Tancredi per precisare che: 1)Grandemente lodevole ed unanimamente apprezzati nella fase gestionale l'interessamento della Regione Abruzzo e l'operato della Sangritana che NESSUNO mette in discussione ma, si spera, nella prosecuzione dell'attività; 2)il Comune di Pietracamela al fine di procedere all'avvio degli adempimenti volti al recupero del bene pubblico occupato(senza più titolo alcuno)dalla stazione di monte ex seggiovia Prati di Tivo-la Madonnina, informava il Comune di Isola del Gran Sasso della presenza sul suo territorio di gran parte della superficie di detto immobile, peraltro già rilevato da detto Ente a seguito di accertamento tecnico svolto in maniera del tutto autonoma: 3)nessuna comunicazione relativa al fabbricato,stazione di monte, della nuova cabinovia è mai stata inviata dal Comune di Pietracamela al Comune di Isola del Gran Sasso la cui posizione è stata rilevata con accertamenti tecnici effettuati a cura e spese dell'ente anzidetto in tempi non sospetti; 4)grande importante ed insostituibile è stato l'impegno del Comune di Pietracamela nelle fasi di realizzazione della cabinovia e, più in generale, nell'attività di sviluppo del territorio; 5)l'esercizio degli impianti scioviari è condizione necessaria per lo sviluppo dell'economia Comunale e non solo; P E R T A N T O la ventilata minaccia di un fermo totale appare pretestuosa e ricattatoria volta solamente a costringere i Comuni di Isola del Gran Sasso e Pietracamela a rimuovere quei provvedimenti (legittimi e sacrosanti)emanati a tutela del bene pubblico. Alla luce poi, delle precedenti esperienze gestionali che negli anni precedenti la realizzazione della cabinovia hanno consentito l'apertura all'esercizio degli altri impianti, non si capisce per quale motivo l'eventuale e non auspicato fermo della stessa provochi la chiusura ed il fermo totale. Siamo tutti certi che, forti di mille ragioni, la vicenda evolverà in senso positivo ristabilendo principi e diritti sacrosanti. Che poi l'ultimatum arrivi da rappresentanti del Parlamento Repubblicano la dice lunga sulla qualità degli stessi, al di là di ogni possibile appartenenza politica.
Io sono di Ascoli Piceno e frequento le piste da sci di Monte Piselli e vi assicuro che la situazione dell'Ente proprietario degli impianti e le problematiche inerenti la sopravvivenza della Stazione sciistica, sono ben più critiche delle Vostre. Almeno Voi siete riusciti a realizzare gli impianti di risalita e il problema è nella gestione e nella burocrazia collaterale. Qui, addirittura, non si prova neppure a cercare i finanziamenti necessari per salvare l'unico impianto rimasto, che sta per esaurire la sua vita tecnica.