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GLI ANGELI DEL SISMA

di Walter Mazzitti
2 minuti

Ai Vigili del Fuoco vanno ammirazione e gratitudine per l’impareggiabile lavoro che hanno svolto e continuano a compiere senza sosta, per sottrarre alle macerie e a nuovi crolli, i segni della nostra storia.    

Nelle ore e nei giorni successivi al primo terremoto dell’agosto scorso, le immagini televisive ci hanno mostrato i Vigili del Fuoco impegnati a salvare le persone intrappolate sotto le macerie.
Il lavoro delle squadre era ordinato, preciso, essenziale, nell’impiego dei gesti come quello delle sofisticate apparecchiature e dei cani addestrati che segnalavano esseri ancora in vita, semisepolti in cavità fortunosamente risparmiate dal crollo di travi, calcinacci e arredi. La presenza di quegli uomini ispirava fiducia e sembrava mettere ordine in quel caos improvviso e surreale. Sebbene lavorassero in fretta, consapevoli di dover contrastare la morte sul filo dei secondi, ispiravano un senso di calma con il loro tranquillo coraggio, che non era mai ostentazione, ma qualità indispensabile per compiere il loro dovere: salvare vite umane in pericolo. Il loro impegno ci ha riportato ad un modello di uomo che avevamo dimenticato, un uomo che richiama alla mente quei cavalieri senza macchia e senza paura, che attraversarono la barbarie del medioevo inseguendo gli ideali dell’onore, della lealtà, del coraggio, della difesa dei più deboli. Sono passati alcuni giorni da quel tremendo 30 ottobre.
Abbiamo ammirato, in queste ore, le immagini spettacolari dei Vigili del Fuoco appesi alle funi a decine di metri dal suolo nel governare il recupero della pala d’altare di Jacopo Siculo del 1541, tra le macerie della Chiesa di San Francesco a Norcia.
I media sono così tornati ad occuparsi dei Vigili del Fuoco, mentre loro nei giorni passati avevano continuato senza sosta a rischiare la vita per salvare dipinti, arredi e statue intrappolati tra le macerie delle chiese, dei musei, dei palazzi storici, devastati dall’urto violento di un sisma mostruoso che non ha risparmiato il patrimonio culturale indebolito dalle precedenti scosse dello scorso agosto.
Il recupero rischioso di questi beni, continua ad essere “ il dovere” di eroi moderni, armati di tecnologie e strumenti avveniristici e soprattutto del loro abituale e schivo coraggio. Si dice che è fortunato quel paese che non ha bisogno di eroi, ma, aggiungiamo noi, ancora più fortunato è il paese che può contare su questo tipo di eroi, autentici angeli del sisma.

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Commenti

Sono degli eroi! Dovremmo inchinarci quando li incontriamo.Un esempio per tutti!
Gli unici statali che sono felice vederli fare nulla. Il motto loro motto: "ove tutti fuggono io vado". Onore al corpo dei vigili del fuoco.
Rischiano la vita per gli altri e sono i meno pagati di tutti gli statali. Sempre disponibili e col sorriso sulle labbra da veri ed unici professionisti.
E come si canta allo stadio.... rispettiamo solo i pompieri!!!!