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La Bella Sanità:"Cara Urologia di Teramo, non vi voglio più vedere"

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Ospedale Mazzini di Teramo.
Urologia diretta dal Prof. Carlo Vicentini. 
Quando un paziente scrive, quando un paziente vuole raccontare la propria esperienza, la propria malattia, ci apre il cuore, leggere, una bella storia e un lieto fine.

" ...Non vi voglio più vedere...

Spero di non vedervi più, ma so che, se dovesse succedere sarò più tranquillo, saprò affrontare il malanno con il vostro aiuto.
Sono entrato terrorizzato, terrorizzato dai prelievi, dal tipo di intervento, dal catetere, dal dolore, dalla tricotomia, ( poi ho capito cosa fosse),dall'esame alla prostata, dalle risposte, dalle lunghe ore in cui avrei immaginato di tutto.
Invece ogni giorno, ogni ora, mi sorprendevo da quanto non sentissi dolore, di come una battuta ironica mi aiutasse a dimenticare, quello che da sogno era diventata una brutta realtà.
Mi commuoveva la pazienza, la pazienza delle infermiere nelle punture, conoscendo la mia avversione( terrore) degli aghi.
Mi distraevano parlando di calcio quando in notturna, passeggiavo perchè non riuscivo a prendere sonno.
Le battute mi aiutavano a fuggire dalla vergogna.
Sapete un uomo ha qualche disagio ad affrontare "quel problema".
Mi tranquillizzava l'efficienza dei/delle componenti dello staff, mi riscaldava il cuore, vedere e ammirare gli occhi di chi lasciava fuori dal reparto la sua vita,  per dedicarsi a chi sta vedendo cambiare la propria esistenza.
Non ho un gran ricordo del momento principale, l'anestesia è stata perfetta e da quello che mi hanno detto, lo è stato anche l'intervento.
Non ricordo tutti i nomi, ma ricordo e bene, tutti i visi, i caratteri, le mani, gli occhi, i baffi ( uomini, ovviamente), i capelli, gli occhiali di ognuno di voi e ricordo, ricorderò il vostro cuore.
Non so di chi sia il merito dell'alchimia di questo reparto; del "capo"? Della caposala? Di chi ha scelto il personale? Della direzione sanitaria?
Dal mio punto di vista spero che non si tocchi questa magia.
Per tutto questo offro il mio più grande grazie di cui io sia capace.

" Non vi voglio più vedere".
Sapete il perchè, so che purtroppo succederà, spero di ritrovare ognuno di voi.
Grazie ( "il 416").





 




 

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Commenti

Sette anni fa in quel reparto ho lasciato mio padre, non oso più avvicinarmi per il dolore che ancora provo, ma grazie a quegli angeli che sono racchiusi in quel piccolo reparto ho accettato gli eventi. Sono stati buonissimi con lui , oltre ogni aspettativa ed hanno aiutato noi durante le varie operazioni e nella fase terminale. Spesso ho provato a dare la colpa a qualcuno di loro per ciò che ci stava accadendo ma non ci sono riuscita, hanno placato ogni rabbia senza saperlo. Grazie
Oggi le persone belle si nascondono. Sul palco ci sono i peggiori. Questa lettera e la bellissima breve dedica, quasi biblica, fa intravedere il dietro le quinte dove ci dono persone belle e valide. Grazie al signor Antonio per averci fatto condividere queste piccole emozioni. E un grazie alla Bella Sanitá, che, anche se afflitta da gravi problemi, speriamo venga guarita da persone dedite al lavoro e agli altri come questa lettera dimostra.
E' successo anche a me, stesso intervento, stesse emozioni, stessa gratitudine. 7 anni fa.
In ospedale ad assistere papà e dopo qualche anno mamma...concordo con il paziente 416. Grazie.
Vero, un Reparto di grande tradizione, un gruppo di veri professionisti: Donne e Uomini veri guidati da un Primario vero! Sì, anche a Teramo si può...se solo si volesse?!