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I Tanti Perchè sul Cirsu...

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Perché? Perché? Perché?

  I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle ed i gruppi della provincia di Teramo si pongono numerose domande sulla vicenda dei rifiuti radioattivi della discarica ex-CIRSU: Perché, se il rilievo della radioattività è avvenuto il 24 novembre, le autorità territoriali hanno fatto l’ispezione il 12 dicembre? Perché il CIRSU (e quindi il gestore) ha bloccato le attività solo il 7 dicembre anche se sapeva dal 25 novembre che c’era un allarme radioattività? Perché ancora nessuna istituzione ha emesso un comunicato ufficiale sull’accaduto? Perché c’era lo Iodio-131 nei rifiuti provenienti dal CIRSU? Perché i tre container sono in quarantena presso la ditta che ha fatto i rilievi, mentre i macchinari CIRSU sono tornati attivi a meno di un mese dai rilievi? Sono state controllate clinicamente le maestranze? Perché il gestore si affida, per i trasporti, ad una ditta con alcuni imprenditori, in passato, coinvolti in una inchiesta per un traffico nazionale di rifiuti tossici e di fanghi velenosi dispersi nell’ambiente, come facilmente riscontrabile su internet? Perché il gestore non è dotato di scanner per la rilevazione della radioattività? Perché la ASL non ha ancora emesso, nessun documento ufficiale riguardo alle possibili ricadute sulla popolazione? Perché l’ARTA dice che “in considerazione delle misurazioni effettuate (….)  non è stata rilevata alcuna presenza di radionuclidi (….)” e poi non allega le misurazioni? Perché il dirigente regionale ha permesso la riapertura dopo circa due settimane? Sulla base di quali dati? Regione, Provincia, ASL, Comuni, CIRSU: tutti in silenzio tombale. La cittadinanza ha il diritto di sapere. RISPONDETE! RISPONDETE! RISPONDETE!   I consiglieri 5 Stelle della Provincia di Teramo

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Dopo la denuncia di Augusto De Sanctis, uno dei più grandi ambientalisti d'Italia, che i consiglieri riprendono, auspico che gli stessi, e non solo, portino avanti questa battaglia di verità e trasparenza. Benissimo le domande ma agiamo anche per ottenere risposte concrete, non cavalchiamo soltanto l'onda della polemica. Aspettiamo un seguito.