“Peccato, avremmo dovuto iniziare i lavori di messa in sicurezza del monumento il 23 gennaio”.
Questa la frase pronunciata il 18 gennaio scorso dalla dirigente generale del Ministero per i Beni Culturali appena informata dell’avvenuto definitivo crollo della torre della Chiesa di S. Agostino. Qualche giorno fa, il 29 gennaio, è crollata l’intera parete di sinistra della chiesa. I lavori di puntellamento non erano evidentemente ancora iniziati.
Tanto in questo Paese nessuno è responsabile e nessuno paga. Prendo solo tristemente atto che nessuno più in alto della dirigente, dotato di poteri straordinari, o dei vertici istituzionali di governo, sia capace di valutare errori e mancanze dei propri dirigenti e adottare le decisioni conseguenti, soprattutto in situazione di grave emergenza come l’attuale. Invece tutto è lasciato al caso. Come nel resto del cratere. Non solo nell’ambito del recupero del patrimonio culturale. Si pensi alle 450 casette di legno mai giunte ad Amatrice prima di Natale o alle stalle per il ricovero degli animali.
Pressapochismo, incompetenze e irresponsabilità. Conosciamo i risultati. Qualora la chiesa di Sant’Agostino fosse stata puntellata qualche mese fa, sarebbe stata ricostruita con un costo x. Visto che il monumento è oggi quasi del tutto crollato, la sua totale ricostruzione ci costerà cinque volte tanto. Noi, semplici cittadini, non possiamo far altro che prenderne atto.
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