Questa lettera potrebbe raccontare e adattarsi a molte città abruzzesi.
Moltissime realtà italiane.
Teramo vive tra le barriere architettoniche e nulla è stato fatto per agevolare l'integrazione sociale dei disabili.
Non rispettiamo la legge e siamo tutti complici di quotidiane violenze contro la libertà individuale.
Buona lettura...
"La disabilità.....ecco è una parola che quasi sempre guardiamo da lontano,qualcosa che riguarda altri,siamo fortunati non è cosa nostra.
Un bel giorno,nella tua vita "normale ", esci,vai al lavoro, figli a scuola, palestra, tutto regolare a parte quel dolore al collo, sarà cervicale, io e i nostri amici facciamo dell'ironia...dai hai compiuto 50 anni... ecco i tuoi nuovi acciacchi !!invece no ....è qualcosa che in un batter d'occhio ti colpisce violentemente nel profondo della tua vita e della tua famiglia...si tratta di midollo...intervento...mesi di ospedali....ed eccoti qui ....se vuoi muoverti adesso lo dovrai fare su una carrozzina....forse per un periodo o forse per sempre...questo non lo sai !......ed ecco che mi rivolgo a tutti quelli che pensano "vabbe' X fortuna il disabile non sono io" ...invece no .....potresti essere proprio tu domani ...in un attimo la vita ti frega!.....a 51 anni rinunci ad uscire di casa perché la nostra città, oltre ad avere dei cittadini che pensano che quel segnale X disabili sia solo un optional ....e poi in fondo sti disabili dove devono andare tanto in giro !!....comunque una volta che riesci a scendere dalla tua auto ti accorgi che le nostre strade , anche e soprattutto in centro, sono di un dissesto tale che la tua carrozzina si ribalterebbe un metro si e l'altro pure, a meno che non ti porti dietro un accompagnatore che alla fine della corsa avrà muscoli alle braccia da far invidia ad un culturista!...buche...affossamenti ....ci muoviamo fra le auto perché impossibile farlo sui marciapiedi anch'essi a pezzi ...e così ...ce ne torniamo a casa distrutti ...stanchi....delusi ....un giovane uomo di 51 anni decide di restare sempre a casa....forse è meglio .... questa è la realtà che io e mio marito abbiamo riscontrato in questi lunghi mesi nella nostra Teramo.....purtroppo una malattia invalidante non la scegliamo....arriva...e il contesto sociale ti fa sentire immediatamente diverso, inopportuno, fastidioso...di troppo.
Vorrei solo che chi si prende cura di una città si immedesimasse solo per un attimo in tutto questo ...se domani si ritrovasse a non poter fare più una passeggiata o a sbrigare delle commissioni, recarsi in uno studio medico e qualunque cosa che fa nella sua giornata tipo . una società civile e moderna deve rendere tutti degni di vivere senza barriere" .
Lettera Firmata
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