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Teramo: storia di una scuola durante gli eventi sismici

6 minuti

Il Complesso del Convitto Melchiorre Delfico è stato realizzato ai primi del ‘900 con destinazione d’uso scolastico: l’edificio ha sempre rappresentato a Teramo una importante istituzione ma anche un punto di riferimento architettonico e strategico all’interno dell’impianto della città. Attualmente il complesso ospita 5 licei, un convitto, una scuola elementare e una scuola media, per un totale di circa 600 studenti.

In seguito al sisma del 2009 il Complesso del Delfico è risultato gravemente danneggiato, presentando numerose problematiche all’ultimo piano che quindi è stato dichiarato inagibile. Le problematiche sono derivate sia dagli effetti del sisma sia dalla mancata manutenzione del tetto che si presenta ancora fatiscente. L'OPCM n. 3274 del 20 marzo 2003, e successive modifiche ed integrazioni, imponeva per tutti gli edifici strategici e di uso pubblico la redazione delle verifiche di vulnerabilità entro il marzo 2013. La Provincia e il Comune di Teramo non hanno provveduto a tale disposizione, conferendo incarico solo nel 2014 ad un tecnico per la redazione delle analisi preventive al calcolo dell’indice di vulnerabilità sismica. In seguito agli eventi sismici del 24 agosto e del 30 ottobre 2016 il Complesso ha presentato ulteriori gravi danni, come risulta da un verbale di sopralluogo dei tecnici provinciali: ovvero lesioni ai maschi murari, attivazione del meccanismo di ribaltamento della facciata principale su Piazza Dante con il conseguente possibile crollo dei solai dell’ultimo piano.

In seguito a tale danno la Provincia ha dato inizio a lavori di somma urgenza per evitare il crollo della facciata apponendo delle catene, senza tuttavia redigere un progetto e un calcolo che considerasse le interazioni di tale intervento. A causa di ciò, subito dopo la fine dei suddetti lavori, a scuole riaperte e solo grazie ad alcuni studenti e genitori che avevano evidenziato e segnalato ai vigili del fuoco la caduta di piccoli calcinacci dalla zona del cornicione, è stata riscontrata l’attivazione di un altro meccanismo di ribaltamento della facciata, questa volta al di sopra delle catene apposte durante i lavori di somma urgenza. Intanto, nonostante l’evidenza del danno, i tecnici della protezione civile incaricati del sopralluogo e della compilazione della scheda Aedes (che, dice oltre tutto il suo Manuale applicativo, non dovrebbe essere utilizzata per immobili storici o monumentali, come è il Delfico, ma solo per edifici ordinari), dopo il sisma del 30 ottobre, conferivano esito A al tutto il Complesso del Delfico mentre erano in corso i lavori di somma urgenza. Il Comitato genitori si è subito attivato al fine di conoscere al meglio la situazione, richiedendo tutta la documentazione tramite richiesta formale di accesso agli atti ma non ricevendo mai alcun tipo di documento, richiedendo il sopralluogo dei vigili del fuoco e della ASL competente. Sollecitando in vari modi l’Amministrazione Provinciale al fine di essere informati sullo stato della scuola, è stata indetta una riunione tra presidente della Provincia , tecnici incaricati dello studio della struttura e genitori. Durante l’incontro è stata esposta una corretta ed approfondita analisi del fabbricato con un Livello di conoscenza di tipo 2 (NTC 2008) che ha portato poi i tecnici alla redazione delle verifiche sismiche. L’esito delle verifiche ha evidenziato un indice di vulnerabilità sismica pari allo 0,46, dunque inferiore allo 0,65 previsto per legge. Inoltre è stato redatto anche un progetto per risolvere in modo definitivo il problema del ribaltamento della facciata mediante varie tipologie di lavorazioni, consolidamento dei solai dell’ultimo piano e rifacimento completo del tetto, al fine di eliminare anche le numerose infiltrazioni che avevano creato ingenti danni alle murature esterne diminuendone la resistenza. Lavori che verranno eseguiti durante il prossimo periodo estivo e che ammontano a circa 1,2 milioni di euro.

Tuttavia non è stato possibile da parte dei tecnici incaricati procedere alla redazione di un progetto di miglioramento o di adeguamento sismico al fine di innalzare l’indice di vulnerabilità, proprio a causa della complessità dell’edificio, sia a livello dimensionale sia strutturale. Pertanto si dovrà procedere con ulteriori analisi e studi per portare il livello di conoscenza ad un grado 3, per poi permettere la redazione del progetto complessivo per il quale, a seguito della scossa del 24 agosto, il Presidente dell'Amm.ne prov.le ha richiesto ulteriori 2 milioni e mezzo alla Regione. Arriviamo così alla cifra di quasi 4 milioni di Euro. Pertanto la scuola attualmente non risulta rispondente alle normative vigenti e presenta ancora le criticità evidenziate sopra. Lo sarà ancor meno quando verrà approvata dalla CE la nuova normativa tecnica approvata a dicembre dalla quale si deduce che l'indice dovrà essere dello 0,8. La situazione è particolarmente aggravata anche da una mancata formazione all’emergenza di studenti e personale docente e non, dalla carenza e inadeguatezza delle vie di fuga e luoghi di raccolta e dal fatto che il complesso ospita anche studenti del Convitto che rimangono 24 h su 24 all’interno della struttura.
Nonostante tutto, l’esito dei sopralluoghi a vista da parte della protezione civile dopo il sisma del 18 gennaio hanno evidenziato ancora un esito A., il che vuol dire non che la struttura sia agibile e a norma e dunque sicura sismicamente, ma solo che non ha presentato ulteriori danni in seguito all’evento sismico sopradetto. Quindi in seguito alla nota della Commissione Grandi Rischi del 20 gennaio 2017 che ha dichiarato come la sequenza sismica sia ancora in evoluzione e che, quindi, non si escludano eventi di magnitudo 6-7 Richter che possano propagarsi ad aree limitrofe, si è di fronte ad un serio ed evidente pericolo nel quale gli amministratori, ora con la volontà di riaprire le scuole, fanno incorrere centinaia di studenti e personale operante nell’edificio.   Comitato Genitori Melchiorre Delfico                                                

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COMITATO DI POCHI GENITORI
Qualcuno sa se lo scavo del parcheggio di Piazza Dante abbia in qualche modo contribuito all'indebolimento della struttura?