Vi ricordate?
Cabina telefonica.
Compito di Ragioneria o traduzione di Latino.
Telefonata con il complice che ti passava i gettoni.
Valevano cento e poi duecento lire.
"Pronto, scuola xxxx", dall'altro capo del telefono.
I ragazzi con una patata in bocca e una molletta dei panni (una volta era di legno e ferro) a chiudere la voce nasale..." C'è una bomba nella scuola".
I più emozionati sono passati alla storia con " C'è una scuola nella bomba".
Oggi ai tempi dei social si ritaglia una foto del sindaco BRucchi, si profila uno stato falso e il doppiaggio è perfetto.
"Scuole chiuse per verifica delle strutture dopo la scossa di terremoto".
Tutto verosimile.
Tutto pericoloso perchè aumenta l'allarme sociale e si destabilizza la vita dell'intera provincia.
Solo l'assessore Fracassa ha dovuto rispondere a 200 cento telefonate e non ha una ricaricabile.
Sarebbe stato un affare.
Tre adolescenti accompagnati dai genitori.
Tre adolescenti che si sono scusati e poi hanno spiegato al sindaco Brucchi tutto il procedimento.
Dopo la ramanzina?
Il sindaco Brucchi si è lamentato per la scelta della foto ( anche noi ci siamo divertiti).
Scherzi a parte, l'uso consapevole dei social dovrebbe essere motivo di studio nelle scuole.
Il Primo Cittadino ha in programma di incontrare il Provveditore agli Studi per proporre una nuona educazione Civica punto zero.
Incontri a tema con professionisti del settore per il rispetto della privacy, delle emozioni e della vita quotidiana sulla rete.
Primo argomento " Il cyberbullismo".
Chapeau.
Commenta
Commenti