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D'Alfonso e Paolucci incapaci con la Cannabis Terapeutica

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Non posso che gioire per la notizia che Fabrizio Pellegrini potrà finalmente ricevere adeguate cure trasferendosi in una regione come l'Emilia Romagna che garantisce erogazione di cannabis terapeutica.
Mi complimento con la magistrata di sorveglianza Francesca Del Villano per aver accolto l'istanza presentata dal legale di Fabrizio, l'amico e compagno radicale avv. Vincenzo Di Nanna.
Rimane l'amarezza e la rabbia per l'insensibilità, il colpevole disinteresse e l'incapacità amministrativa della giunta regionale, dal commissario alla sanità e presidente Luciano D'Alfonso all'assessore Silvio Paolucci.
L'odissea di Fabrizio poteva essere evitata se la giunta D'Alfonso avesse dato attuazione alla mia legge che ricordo è in vigore dal 4 gennaio 2014.

 E' paradossale che per curarsi Fabrizio debba essere trasferito in una Regione che ha approvato la legge sulla cannabis terapeutica 7 mesi dopo l'Abruzzo nel luglio 2014 riprendendo molti punti del mio testo che è considerato il più avanzato in Italia.
Dà la misura dell'inefficienza di una giunta regionale - quella abruzzese - e di un Presidente che si occupa solo di appalti.
In Emilia Romagna si son preoccupati di attuare la legge, in Abruzzo una giunta che l'ha trovata già pronta dalla precedente legislatura nulla ha fatto. Purtroppo in troppe regioni come l'Abruzzo l'accesso ai farmaci e preparati a base di cannabinoidi è ancora precluso a migliaia di pazienti grazie alla colpevole negligenza anche della ministra Lorenzin, del governo e del parlamento che dovrebbero garantire il diritto alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione su tutto il territorio nazionale.                                                                                                                                                                                       Maurizio Acerbo, segreteria nazionale PRC- Se, ex-consigliere regionale Regione Abruzzo

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