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Luciano D'Alfonso soffre della sindrome da prestazione politica...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Il cappello a cappella.
Scrive Donato Di Matteo, ex assessore della Giunta D'Alfonso" Pare molto strana la lettera protocollata in data odierna da Enzo Del Vecchio, credo posticipatamente alla mia telefonata di questa mattina, effettuata in macchina e in viva voce alla presenza di collaboratori, nel corso della quale chiedevo spiegazioni sulla inaspettata chiusura delle stanze in piazza Unione. Lo stesso mi spiegava che su questa situazione non aveva nulla a che vedere e che questa era stata una disposizione del presidente e che mi sarei dovuto rivolgere a D'Alfonso. Con Del Vecchio mi ero accordato martedì scorso che entro oggi pomeriggio avrei lasciato tutte le stanze dell'assessorato, il tempo considerando la festività del 25 aprile, di preparare degli scatolone da salire al quinto piano, nella stanza assegnata al gruppo Abruzzo Facile. Una vicenda paradossale che mi costringe a rivolgermi alle vie legali qualora persistano menzogne e posizioni ambigue sul caso".

Lo stile.
Il vestito dell'anima.
Quello che si indossa ogni giorno, nel quotidiano, fuori dalle attenzioni dei social, dalle false vetrine delle televisioni, lontano dalle maschere pirandelliane.
Lo stile che ti fa toccare la visiera di un copricapo da signore, al cospetto di un uomo più anziano, di una signora.
Lo stile che ti permette di sfiorare la mano di labbra di una donna accompagnata dal marito e solo sotto un tetto.
Lo Stile che ti fa anticipare una dama prima di entrare in un locale pubblico.
Lo Stile che ti onora di aprire la porta di un bar o di un ristorante per il seguito della gentil in rosa.
Lo stile che ti fa preoccupare della sensibilità del tuo prossimo e che non offende i cittadini o abusa  del bene pubblico.

Ecco, lo stile ha saltato il turno delle fattezze che d'arroganza, tracotanza, iattanza nutrono la giornata del presidente senatore Luciano D'Alfonso.
L'albagia di una giornata con la boria di un vento che trascina il partito democratico abruzzese al minimo consenso.
L'ansia da prestazione che ha permesso al Governatore D'Alfonso di trattare male Nadia Toffa o Sara Marcozzi e tutte quelle donne che pongono di sguardo un nobile senza nobiltà.
Un cavaliere senza cavallo.
Un Don Chisciotte senza sogni.
Un cortigiano di corte simile al Re.
Senza Regno...


 

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