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Asl di Teramo: Questa è una di quelle lettere che non avrei mai voluto scrivere...

2 minuti

Questa è una delle lettere che non avrei mai voluto scrivere…

Una sera all’improvviso inizio a stare poco bene.

Avevo forti dolori e perdite, qualcosa non andava e decido di recarmi subito al pronto soccorso di Teramo e lì inizia l’avventura.

Al triage comprendo che il mio problema possa essere sminuito e forse preso alla leggera, in confronto di casi in apparenza più gravi.

Una infermiera, alla quale riferisco i sintomi, mi tranquillizza con un fare deciso“e quindi sei venuta solo perché hai delle perdite?”.
Ho insistito.
Visita specialistica, una velocissima ecografia e continuano con la stessa domanda “sei venuta perché hai delle perdite? Questo è ciclo dovresti saperlo che a volte può arrivare in anticipo”.

Torno a casa ma con una strana sensazione.
Trascorrono giorni.
Le perdite e i dolori aumentano.
Non riuscivo più a reggermi in piedi allora mi reco in un altro pronto soccorso dove subito mi inviano in reparto.

Mi visitano e mi fanno i vari prelievi come dovrebbe essere fatto di routine ed arriva l’esito…
Ero incinta.
Non lo sapevo. Mi crolla il mondo sopra. Mi schiaccia di rimorsi.
Vengo ricoverata ma dopo tutti quei giorni le speranze erano ormai poche....

Ora l’unica cosa che mi gira e rigira per la testa è il “se”.

Se mi avessero fatto quei prelievi ora come sarebbe finita?
Se non fossero state tutte così superficiali con me?
Se non fossi andata in quell’ospedale?
Se avessi chiesto un altro parere prima?
Se si fosse usato un po’ più di cuore nell’ascoltare la richiesta di una donna?
Se non avessi aspettato tutti quei giorni?
Che cosa ho rischiato?
Magari lo avrei perso ugualmente o magari no… non è giusto che io debba portarmi dietro queste domande per sempre perché risposte non le avrò mai…

Queste righe non cambieranno il finale, non mi daranno un lieto fine ma spero che servano a far si che questi episodi non si ripetano più…

Caro direttore Fagnano non so cosa faccia lei nella vita o quali titoli abbia, non so nemmeno se leggerà mai questa lettera, ma sarei ben lieta di parlare con lei di questa brutta storia per farle rendere conto di quanto si possa star male; ma se questo non dovesse accadere, le chiedo di guardare il cielo stasera tra le stelle che più brillano... C’è anche l’anima di mio figlio…..

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Quale Procuratore indagherà, ora?

Sono un ex infermiere oggi in pensione ed anch'io ho avuto più volte a che fare col famigerato pronto Soccorso di Teramo, per mio padre cardiopatico, per mia madre affetta da demenza senile e aneurismatica e tutte le volte sono state litigate con i colleghi, perchè mi dicevano che potevo anche fare a meno di portare lì "i vecchi". I triagisti non so chi li prepara, non so come facciano a stabilire i colori dell'urgenza. So solo che in un paio di occasioni, forse tre, sono stato costretto, dopo ore ed ore di attesa senza vedere un medico, a chiamare le forze dell'ordine, ad allertare i dirigenti della ASL, e solo l'intervento di queste persone ho risolto la situazione. Al triage dovrebbe esserci un medico, non un infermiere, senza offesa per i colleghi.