Salta al contenuto principale

Civitella del Tronto: Dopo Ponzano, preoccupazione anche per la frana di Ripe.

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Una social comunicazione ai cittadini, residenti e turisti ( speriamo) di Civitella del Tronto.
Scrive il consigliere comunale,Gennarino Di Lorenzo: Aggiornamento frana di Ripe:

Dal 7 febbraio, data in cui si è parzialmente riattivata la frana nella frazione Ripe, che siamo ancora in attesa di un inizio lavori (ufficialmente finanziati il 5 ottobre 2015) che dovrebbero, in caso di pioggia, garantire ai cittadini di Ripe un transito regolare e sopratutto di non rimanere nuovamente isolati con conseguente sgombero dell'intero borgo.
Ad oggi l'unica certezza è che la pioggia inevitabilmente è tornata, chi ha il potere di intervenire purtroppo no, in piena emergenza avevano assicurato a me ed al Sindaco, che i lavori sarebbero iniziati subito..... si parlava di martedi 14 febbraio, oggi siamo al 24 febbraio e ancora siamo in attesa di una "benedetta autorizzazione" non so da quale palazzo....
E' inconcepibile che l'unica via di fuga per u'intero borgo e quindi la vita di persone (sopratutto anziane) dipenda da una "incomprensibile" autorizzazione.
A nome personale mi scuso con i cittadini di Ripe, avendo detto loro (quanto riferitomi...) che si sarebbe presto proceduto a mettere in sicurezza l'unica via di fuga del paese mediante la realizzazione di un ponte.
Spero che chi ha potere decisionale faccia di tutto affinché la burocrazia sia meno importante della vita delle persone.
La vicenda di Ripe la prendiamo come esempio (cattivo esempio di gestione emergenza) e faremo di tutto affinché non si ripeta anche per gli amici di Ponzano.

Risponde il sindaco Cristina Di Pietro: " Stamattina sono stata a L'Aquila a parlare con Titti Postiglione della Protezione Civile Nazionale, proprio a sollecitare anche la situazione di Ripe. 

Mi ha assicurato un suo intervento. Domani arriverà l'Ing. Fabrizio Curcio capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, ovviamente solleciterò anche lui.
Intanto io ritengo che un passo in avanti, almeno come dichiarazione d'intenti almeno, sia stato compiuto.
Nella conferenza stampa tenuta stamattina dal Presidente della Regione Abruzzo si è parlato lungamente e specificatamente delle situazioni di Ponzano e di Ripe.
Il Presidente ha chiesto al Primo Ministro Gentiloni che le situazioni delle frane di Ripe e Ponzano siano trattate con le stesse coperture finanziarie e gli stessi interventi normativi previsti per il sisma.
Cosa che noi abbiamo più volte chiesto.
Se passa questa linea, e sembra che Gentiloni si sia preso questo impegno, abbiamo molte più possibilità di vedere sistemare la situazione della frana a Ripe, OLTRE gli appalti già effettuati.
Nel pomeriggio sono stata a Chieti sempre a perorare la nostra causa.
Domani vi farò avere notizie sulla visita di Curcio. 

In attesa di notizie serene, la pioggia incessante preoccupa tutti al minimo movimento del terreno.
Fiato sospeso. 

foto: De Il Centro

Commenta

CAPTCHA

Commenti

A Ponzano e a Ripe le voragini continuano a muoversi, le porte dell'inferno che si sono spalancate all'improvviso non danno segni di resa. Sarebbe bello conoscere il pensiero di qualcuno dei tanti geologi presenti in zona dell'inusitato fenomeno ..... forse dovuto al cambiamento climatico come sostiene un vecchio "tuttologo"...un parere please! Com'è triste Venezia
I politici di questo nostro meraviglioso Paese non hanno difeso ne' il territorio ne' gli italiani, svendendo ai privati il primo ed umiliando i secondi. E ora la Natura si riprende un territorio senza trincee. Le piace vincere facile...
Da come la vedo io : dissesto idrogeologico, sono i danni che l'uomo (pubblico e privato indistintamente) ha causato al proprio territorio negli ultimi venti anni. Per esempio, la regimentazione e lo smaltimento delle acque meteoriche, lungo le strade, non funziona più come una volta. Nella maggior parte delle strade, i canali di scolo laterali sono pieni di vegetazione e ricoperti di terra come i tombini e quindi non assolvono più alla loro funzione di convogliare e smaltire adeguatamente le acque meteoriche verso i fossi. I fossi, appunto, una volta pieni di alberi ad alto fusto (le loro radici erano fondazioni naturali del sito,bevevano acqua e contrastavano il movimento del terreno) adesso completamente disboscati, tagliati dall'uomo per avere terreno da coltivare. Poi, dalle riprese del drone, nell'articolo di questo giornale del 22 Febbraio scorso, mi sembra di non vedere, nelle strade tra le abitazioni di Ponzano, neanche una caditoia o griglia per la raccolta e lo smaltimento delle acque piovane; quindi l'acqua piovana, infiltrandosi dappertutto, potrebbe avere modificato la portanza del terreno, indebolendolo in corrispondenza delle fondazioni delle abitazioni; secondo me potrebbe essere una concausa che ha aiutato il movimento franoso a Ponzano. Ma il dissesto idrogeologico, a mio giudizio, riguarda tutto il territorio collinare della nostra Provincia e Comuni compresi.