La telefonata del consigliere di maggioranza Alfredo Caccioni è stata imbarazzante.
Mi ha lasciato il sapore di un caffè tostato male, di un bacio assente, di un amore finito, di un latte guasto, di un'occasione perduta, del sale al posto dello zucchero, di una parola sbagliata nei tempi e nei modi, dei calzini bianchi di spugna indossati sui sandali Francescani, del profuno sul sudore, di un rutto a cena al primo appuntamento, di un rutto come gradimento, di un conto alla romana sempre al primo appuntamento, di un brodo consumato a risucchio, di un mancato silenzio doveroso.
Lamentarsi per il traffico scolastico a piazzale Aldo Moro, sede delle storica Molinari che ospita alunni da tutta Teramo Centro, nel periodo del terremoto, in un momento di emergenza, nel dramma del cratere, nella giornata della scossa a Cortino, tra oltre mille cittadini senza casa e 500 abitazioni inagibili, per interessi privati, abitazione, studio, è un dramma finito in tragedia.
Il piagnucolio di Caccioni fa da altare di offesa al dramma di molti genitori che hanno un figlio alla Zippilli e un altro, in attesa, al Parco della Scienza.
Avevo sperato che nessun media riportasse il gemito del politico teramano.
Poi, la lettura dei quotidiani.
Avevo promesso, il silenzio di critica e l'oblio, nel desio di un'omertà di stile.
Caccioni ha fatto notizia.
Non ci resta che chiudere la Molinari, la Zippilli, gli edifici scolastici che ospitano gli studenti "sfollati".
Fermiamo l'anno scolastico.
Lasciate a Caccioni libera piazzale Aldo Moro ( chiediamo scusa alla memoria del Presidente Moro per l'accostamento) e giunga al capogruppo di Futuro In, l'avv. Quintiliani, la nostra solidarietà.
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Caro Alfredo, ti ricordo che sei un consigliere comunale e non puoi per elezione comportarti come un normale cittadino.
Soprattutto non puoi scadere in un'invettiva contro la Polizia Municipale.
Ti faccio un esempio per esemplificare il tuo errore di comunicazione.
Ieri una mamma mi ha telefonato, denunciando la lunga coda in via Nicola Dati.
Tu sai bene o dovresti sapere ( anche se non hai studio e casa in quella via) che in quella zona ci sono scuole superiori, medie, elementari e ospiti. La signora dopo una prima lamentela mi ha chiesto scusa, pur dovendo andare a riprendere il secondo figlio al Parco della Scienza, pur dovendo spendere altri 40 minuti, si è sentita in imbarazzo per aver lamentato un bisogno personale contro l'emergenza collettiva.
Avrei preferito leggere altro dal tuo commento. Ma se non hai compreso queste sfumature, ritengo di aver commesso un grosso errore di sopravvalutazione. Succede di sbagliare. Capita.
@Massimo...alè mi piace da morire.