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Teramo: Storia di una violenza a una 13 enne da altri 13 enni e il silenzio delle famiglie

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Una ragazzata.
Partiamo da questa definizione che trovo violenta.
La prima violenza.
Una descrizione che serve a giustificare i genitori dei tre maschietti, colpevoli della presunta tentata violenza, ma che pur brutalità rimane; l'attesa dell'interrogatorio di chi non è imputabile dal Tribunale dei Minori;  di quei testimoni, sempre ragazzi e ragazze, sentiti con i genitori dai carabinieri; dei compagni di scuola che hanno emarginato la vittima della violenza; l'unica colpevole.

Partiamo dalla cronaca.
Una pizza tra compagni di classe.
Forse un pò d'alcol.
A Teramo ci sono molti locali che servono alcolici anche a minori di sedici anni.
Altra brutta storia.

Preservativi in tasca.
Possono sempre servire.

In tre dell'armento, portano via la propria compagna in un luogo più appartato.
C'è chi fotografa per immortalare l'evento.
Sui social andrebbe a like virali
La ragazza con voti alti a scuola e fisico rapido, riesce a divincolarsi.
Foto e audio agli atti sono eloquenti.
L'accendino funziona e fa paura.
Corre veloce con i capelli un pò bruciati.
Altro gioco da branco finito bene, per fortuna.
Un gregge che crescerà tra pavidezze e vigliaccheria senza il giusto recupero.
Senza il giusto dialogo.
Senza il confronto con le proprie responsabilità e la consapevolezza di un rispetto che bisogna dare prima di pretendere.
Donne, bambini, anziani, disabili.
Ogni giorno per diventare uomini. 

Il risultato?
La ragazzina isolata da tutti i compagni è stata trasferita in un'altra scuola di Teramo.
Il senso di protezione, l'intelligenza, la sensibilità, l'educazione, di un'adolescente che ha evitato al padre una reazione scomposta e pericolosa.
Nessuna parola fino a casa.
Fino a quei messaggi.
Quegli audio.
Quelle foto.

Da chi fuggire?
Da chi non voleva far testimoniare la propria figlia o il proprio figlio.
Per evitare un trauma, così si sono giustificati, invece di cogliere il momento per insegnare il coraggio della verità a difesa dei più deboli.
Ecco la Teramo che lentamente muore.


Da dove si riparte?
Dalla scuola.
Luogo sacro.
Da padre e figlia.
Da madre e figlia.
Da padre e madre.
Dall'equilibrio e dalla comprensione.
Da quell'abbraccio.
Da quella famiglia che avrebbe tanto da insegnare.
A tutti noi...

Foto: Archivio Internet





 

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Commenti

Vigilare sui propri figli fino allo sfinimento ..con chi esci li conosco di chi e' figlio ci sono altre compagne/i non bere stai attenta non andare nei luoghi bui da sola state sempre assieme occhio a chi ti offre da bere telefonino sempre accesso localizzatore attivo di google o trova il mio iphone orario preciso di rientro... (sperando e trepidando che nulla succeda) insistenza quasi maniacale fino a rasentare la paranoia questo li aiuta a sentirsi protetti anche se li stressa molto e stressa anche noi.. ma le parole d'ordine sono .....non mollare mai
Beh. C'era da aspettarselo!!! Voci indiscrete fanno girare i nomi dei ragazzi del branco. Uno di loro era già pericoloso nelle prime classi della scuola elementare. Questo è il risultato di genitori distratti ma soddisfatti dell'inciviltà del loro figlio: "Perché è un fregno!". Questo è ciò che pensa il mediocre italiano medio. Questo era ciò che diceva sua madre, quando ho provato più volte a spiegarle che mio figlio subiva le angherie e i soprusi di un "maschio inaffettivo cresce". Genitori aiutati a nascondere la cattiveria e l'invidia del proprio figlio dalla maestra compiacente vecchio stile democristiano... nascondere la verità a tutti i costi pur di salvaguardare il buon nome della scuola. Era tutto scritto, tutto prevedibile, tutto scontato. Mio figlio va a scuola, è un bravo studente ed ha rispetto per le compagne... alle elementari tutte le colpe ricadevano su di lui, perché ha dei genitori modesti, umili, grandi lavoratori e non disposti a piegarsi, MAI!!!!
Partendo dall'opinione che queste situazioni sono letteralmente orrende, ci tenevo a far notare che si sta particolarmente esagerando l'accaduto... sapendo come si sono realmente svolte le cose, mi sento di affermare, con certezza, che non vi era presenza di alcool, e che stiamo parlando di bravate riguardanti tredicenni, dubito ci siano intenzioni maliziose. Continuo col dire che la tredicenne presa in causa, non ha mostrato segni di sconvolgimento, essendo, dopo l'accaduto, particolarmente tranquilla... ripeto: non voglio giustificare nessuno, vorrei solo far presente ai lettori di codesto articolo, che stiamo enormizzando la questione. Se proprio vogliamo mettere le cose in chiaro, bisogna far sapere che la ragazzina, frequenta anche ragazzi maggiorenni. Per quanto riguarda i genitori... in prima istanza, non si può accusareigenitori di non far testimoniare i propri figli, se questi non hanno NULLA da riportare. Come seconda cosa, non possiamo giudicare, senza conoscere tutte le infacciettature della situazione. Concludo rimarginando su ciò che ho detto precedentemente: un fondo di realtà c'è, ma non trasformiamo questi "bambini", in mostri.
È sempre la stessa questione: è una bravata, la vittima è la colpevole, sono solo bambini... Cosa fanno gli adulti? Gli adulti sanno solo giustificare e non si pongono delle domande. La colpa è nostra, la colpa è di chi ha visto crescere, è di chi non ha saputo educare e ha permesso qualsiasi cosa, è di chi non ha saputo dire no, di chi non ha punito, di chi ha sempre giustificato. La colpa è nostra!!! Siamo genitori colpevoli!!! Genitori che hanno concesso e non hanno saputo dialogare, che formano figli, non mostri, ma bambini che crescono senza rispetto per gli altri, senza civiltà, senza badare alle conseguenze di un gesto... "orrendo"...e poi sanno solo dare le colpe a chi è stato vittima delle "bravate" dei rampolli. Cosa rimarrà nei ricordi di questa ragazza? Momenti da dimenticare: la propria intimità violata, una bella serata diventata un incubo, amici e amiche diventati estranei e nemici... sì, perché delle "amiche" hanno visto, non sono intervenute, hanno taciuto e anche la loro omertà è colpevole. L' omertà provonciale che fa crescere i figli con questo ammonimento: "La spia non si fa!".
Per rispondere ad Anonimo S "oggi una bravata" e domani...... I ragazzi/bambini vanno educati al rispetto di se stessi e al rispetto degli altri. Dobbiamo ritornare a fare i genitori ad educare i nostri figli perché loro saranno gli uomini e le donne di domani. Abbiamo molto lavoro da fare! È comunque anche le bravate hanno il loro peso e le loro conseguenze.
Buongiorno, Do pienamente ragione ad anonimo/a S quando dice, cito, non trasformiamo questi "bambini" in mostri. È vero non bisogna farlo.... però, c'è un però!!!! Cara/caro anonimo S, dice di sapere come sono andate realmente le cose, ciò mi fa pensare che era presente, e non che lo ha sentito dire( spero), per cui se era presente lei non si è accorto/a di nulla altrimenti sarebbe intervenuto/a. Dice che non c'era alcool... peccato!!! Almeno avrebbero avuto una blanda scusante!!! Non c'era nessuna malizia... infatti avevano i preservativi perché... una festa senza palloncini, che festa è??? Ho letto nell' articolo di un accendino... forse per le candeline della torta!!! Ma il però più grande mi sorge quando lei afferma che la ragazza in questione FREQUENTA DEI MAGGIORENNI!!! E questo vorrebbe dire?? Anch'io posso dire che lei va alle feste dei bambini!!! Poi per i genitori e le testimonianze, penso sia un DOVERE, anche se non si sa nulla dell'accaduto, presentarsi all'autorità per dire :" io c'ero ma non ho visto". Perché è così che si insegna a combattere quello che è un reato : L'OMERTÀ!!! Caro/a anonimo S, è vero non trasformiamo questi bambini in mostri, peccato però che sia proprio il suo modo di trattare la cosa che farà di loro dei mostri un domani...facendo finta che non sia successo nulla!!!!
Anonimo S è proprio per i testa di cazzo come te che certe cose accadono e vengono quasi sempre giustificate come ragazzate. La ragazzina può frequentare chi vuole, non per questo quattro stronzetti hanno il diritto di usare violenza su di essa. Se fossi stato io il papà puoi esser certo che non avrei denunciato nessuno .......
"Vegliare sui propri figli fino allo sfinimento" D'accordo con il signor Paolo.
Pardon..."Vigilare"
"Vigilare sui propri figli fino allo sfinimento" D'accordo con il signor Paolo.