Giovedì mattina ho fatto una visita ispettiva al Mazzini di Teramo come prima tappa di un sopralluogo ai quattro ospedali della provincia di Teramo al fine di verificare se e come stia funzionando il piano di riqualificazione messo in campo dal governo regionale.
Quello che è emerso è la conferma di un Piano Sanitario calato dall’alto ed avulso da quelli che sono gli effettivi bisogni dei cittadini. Tanto che il Mazzini presenta un' organizzazione lontana da una analisi concreta dei dati e di quelle che sono le vere necessità e che fa, unitamente all’obsolescenza delle strutture, dell’ospedale teramano la cenerentola tra gli Hub abruzzesi.
Una condizione aggravata ancora di più dalla mancata previsione nel PSR, a differenza di quanto accaduto per Chieti e Pescara, della trasformazione in Dea di secondo livello.Ben venga la ristrutturazione messa in campo di taluni reparti, in primis il pronto soccorso, ma occorre risolvere le criticità annose come l’assenza cronica di personale, e riorganizzare, in armonia con glia tre presidi, basandosi esclusivamente sui bisogni dei cittadini e sull’esigenza di aumentare la qualità dei servizi. E farlo subito altrimenti il Mazzini rischia di restare il fanalino di coda della sanità abruzzese.
Consigliere Regionale Cinque Stelle
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