Le parole dell'onorevole Paolo Tancredi che dichiara di aver letto il manuale Cencelli rassicurano in maniera confidenziale.
Le solite malelingue son servite.
Non è vero che Paolo Tancredi non ha mai letto un romanzo in tutta la sua vita.
Ciò che dispiace è ascoltare il poco rispetto per il dissenso civico che ha lo stesso lignaggio del suo libro sulle Giovani Marmotte.
Il buon Cencelli e quella logica di spartizione degli interessi dovrebbe essere aggiornato con l'appendice del terremoto, della crisi economica, della grande nevicata, delle frane, di una certa morale, etica, del familismo amorale.
Si dovrebbe ricordare l'origine del bignami così amato dall'onorevole Tancredi.
Massimiliano Cencelli era un funzionario della Democrazia Cristiana.
« Nel 1967 Sarti, con Cossiga e Taviani, fondò al congresso di Milano la corrente dei 'pontieri', cosiddetta perché doveva fare da ponte fra maggioranza e sinistra. Ottenemmo il 12% e c'era da decidere gli incarichi in direzione. Allora io proposi: se abbiamo il 12%, come nel consiglio di amministrazione di una società gli incarichi vengono divisi in base alle azioni possedute, lo stesso deve avvenire per gli incarichi di partito e di governo in base alle tessere. Sarti mi disse di lavorarci su. In quel modo Taviani mantenne l'Interno, Gaspari fu Sottosegretario alle Poste, Cossiga alla Difesa, Sarti al Turismo e spettacolo. La cosa divenne di pubblico dominio perché durante le crisi di governo, Sarti, che amava scherzare, rispondeva sempre ai giornalisti che volevano anticipazioni: chiedetelo a Cencelli » ( W).
La formula magica della politica.
Interessi per interessi.
Ora basta anzi #orabasta.
La società civile ha bisogno di altri esempi, di politici con una sola parola e non di contorsioni volgari e ambiziose.
Non ha bisogno di offese dall'alto e di calci nel sedere dal basso.
Abbiamo la necessità di tornare al valore della famiglia e dell'oratorio da strada.
L'ascolto autorevole e non il piglio autoritario senza il ciglio di confidenza e umanità.
Ci perdonerà l'onorevole Tancredi se continueremo a credere nelle parole degli uomini di onore.
Ci perdonerà se chi non conta nulla, si ritroverà per protestare sotto il comune di Teramo.
Ci perdonerà se le sue parole non hanno sorpreso.
Carta fatta senza riciclo.
Ci perdonerà se i politici continuano a chiedere sacrifici ai cittadini senza iniziare da loro stessi.
Gli smemorati dei privilegi.
Una Giunta a nove o a otto sarebbe l'ennesima offesa di questa politica senza costruzione.
La Ricostruzione.
Si riparte da quella del 2009.
La storia che omaggia Dodo e quella scatola vuota di una delega trappola.
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