Salta al contenuto principale

La delibera dei 360 mila euro e la verità sul Polo Museale di Teramo...

di Walter Mazzitti
9 minuti

Poche, pochissime, sono le cose di cui noi teramani possiamo andare fieri: senza dubbio il patrimonio storico-artistico è uno di questi, nonostante le gravissime perdite subite per colpa della scellerata inerzia e incapacità gestionale della classe politica teramana.
Mi sono chiesto più volte se valga ancora  la pena insistere su questo tema.
Ma è più forte di me. Come si fa a restare in silenzio dinanzi a tale disfacimento culturale?
Ancora una volta gli amministratori comunali  stanno dando prova di non essere nella condizione di rispondere a quelle che sono le esigenze e le regole di governo dello straordinario patrimonio culturale che nonostante tutto  la città ancora detiene.
Prendo spunto dalla recente delibera approvata dalla Giunta comunale n. 263 del 7 luglio 2016 avente ad oggetto.. “criteri per l’affidamento dei servizi museali della città...”Nelle premesse della delibera sono pomposamente richiamati l’art. 9 della Costituzione e il Codice dei Beni Culturali, che contengono principi volti alla affermazione dello  sviluppo della culturale e la tutela del patrimonio…e  che nel quadro della sua valorizzazione e promozione  - così si afferma in delibera - si inserisce il Polo Museale “Città di Teramo”, come rilevante sistema di tutela della memoria storico-artistica della città.
Ma questi politici sono consapevoli di ciò che approvano?
Affermano principi che poco conoscono e che soprattutto diisattendono.
Se  così non fosse  tutti i siti della città, che inopportunamente e assai demagogicamente sono inclusi dalla delibera nel cosiddetto “ Polo Museale” sarebbero ordinati, aperti al pubblico e fruibili.
Ma soprattutto gestiti, pratica del tutto estranea al linguaggio politico locale.  
Al fine di dare contezza di ciò che affermo sento il dovere di  ricordare al Sindaco e alla sua Giunta  alcune  tristi e drammatiche vicende legate alla  gestione, alla scomparsa e  finanche alla distruzione delle nostre ricchezze  a causa della miopia e  scarsa  cultura della classe politica teramana cui appartengono, dalla quale non vanno esclusi i rappresentanti delle opposizioni.  

1. La necropoli romana in località Madonna della Cona, alle porte della città, sta per celebrare il cinquantacinquesimo anniversario dal suo rinvenimento.  Nei decenni trascorsi sono stati spesi oltre tre miliardi delle vecchie lire per restauro, realizzazione di strutture per l’accoglienza e di una  imponente recinzione.
L’area, tra le  più importanti del patrimonio archeologico abruzzese, un’ autentica “Via Appia” in miniatura che si snoda per oltre trecento metri a fronte dei garage dell’Arpa, non è mai stata aperta al pubblico.   2.  Il teatro romano di Teramo è stato ed è al centro di una delle vicende più grottesche della storia del patrimonio culturale del nostro Paese. Per memoria ricordo brevemente che la Regione Abruzzo acquistò Palazzo Adamoli al prezzo di un milione e duecentomila Euro da una società privata per farlo abbattere e liberare, ai fini di valorizzazione del monumento,  le sottostanti strutture del teatro romano. L’edificio acquistato fu affidato alla Soprintendenza abruzzese per il suo abbattimento con una dotazione di quasi un milione di euro. La somma stanziata è stata completamente spesa, per consulenze ed altro. Palazzo Adamoli non è mai stato demolito. Le sue originarie strutture sono state rinforzate con la costruzione di  giganteschi muraglioni di sostegno. Allo stato nessuno sembra essere responsabile  per quanto accaduto. Il teatro romano di Teramo è comunemente ritenuto, assieme al vicino anfiteatro uno dei monumenti di spettacolo più importanti del Paese.  3. Gli interventi di consolidamento e recupero a carico del più grande edificio di spettacolo d’Abruzzo, ovvero l’anfiteatro romano, evidenziano in maniera eloquente la non propensione ad una corretta conservazione, utilizzo e valorizzazione del  monumento, da sempre  privo di ogni elementare strumento di informazione a fini turistici. 4. Dopo anni di lavori  i resti della  villa romana sotto palazzo Savini,  che ospita il famoso “mosaico del leone”,  è stata definitivamente chiusa al pubblico per inagibilità.
Il “mosaico del Leone”, ritenuto a ragione uno dei più preziosi del mondo romano, è stato oggetto, qualche anno fa di un intervento di restauro che ne ha totalmente alterato i colori originali e di questo autentico sfregio, ancora oggi, nessuno è stato chiamato a rispondere.
Le infiltrazioni di acqua che stanno seriamente pregiudicando il mosaico e le restati strutture della domus non sembrano essere ricomprese tra le priorità del Comune e della Soprintendenza. Nonostante si stia parlando di un sito che da solo avrebbe potuto rappresentare una straordinaria attrazione turistica per la città. 5.  Piazza Madonna delle Grazie, uno spazio libero gigantesco sottratto alla pubblica frizione e soprattutto ai giochi dei giovani,  occupata da anni da un sito archeologico recintato,  saldamente chiuso al pubblico e privo di ogni informazione sulla natura del monumento. La copertura del sito è del tutto inadeguata e obsoleta e non protegge affatto i muri e i pavimenti antichi che hanno subito gravissimi irreversibili danni. Ma nessuno è mai intervenuto.  

6.  In via Antica Cattedrale, tra Palazzo Savini e l’Antica Cattedrale qualche anno fa  sono stati realizzati  sul piano stradale alcuni finestroni per la osservazione nel sottosuolo stradale dei resti della domus del leone e di una necropoli di epoca barbarica. I vani sottostanti sono stati dotati di impianti di aerazione e illuminazione. Dopo qualche mese la vegetazione ha del  tutto coperto i resti archeologici. Gli impianti non sono più funzionanti. Il costo dell’intervento ammonta a circa 150 mila Euro. Il sito non è mai stato oggetto di interventi di manutenzione ordinaria, né da parte del Comune, tantomeno della Soprintendenza archeologica.  Non vale la pena procedere oltre. Ci faremmo solo del male. Al Sindaco vorrei segnalare che un patrimonio di tale portata merita un progetto industriale di gestione. E’ il progetto di gestione  che andrebbe posto in gara non la mera vigilanza del patrimonio, finalizzata a dare lavoro a un gruppo di giovani.  Sarebbe al contrario  utile che quei giovani potessero lavorare in favore di un’impresa, pubblica o privata aggiudicataria di un appalto pubblico, dotata e consapevole, in grado di gestire il patrimonio culturale e sviluppare economie. Quello sarebbe il vero investimento da compiere. Si otterrebbe così un triplice risultato:  sviluppo turistico, incremento  dell’economia  e  crescita  professionale dei giovani  impiegati nella gestione.  Il problema è tutto qui. E’ politico ma è soprattutto culturale. Il caso dimostra che  la politica è  fragile, indebolita,  stressata e carente delle necessarie capacità di governo. Per curarla  è indispensabile dare avvio ad una forte, consapevole virata attraverso una rivoluzione culturale. Mi rivolgo ai giovani dai quali sarebbe meraviglioso attendersi uno scatto di reazione, un tuono di rivolta pacifica che segni l’abbandono degli  apertivi e dica basta allo sfacelo sociale che sta distruggendo la città. Mi rivolgo a loro perché una via di uscita dovranno pur trovarla, ove  desiderino provare a  sottrarre  la città dall’isolamento e dal preoccupante declino.

Non posso credere che  i più  abbiano la convinzione  che alla mancanza di prospettive di lavoro e di sviluppo della città, si possa far fronte con i fiumi di alcool che vengono consumati di giorno e di notte nei numerosi locali che costellano il centro storico. Si cerchi un progetto in grado  di  dare avvio alla riflessione, alla discussione e al dialogo sulle prospettive e sul futuro della città di Teramo.
Io sono convinto che  il patrimonio storico debba e possa diventare, attraverso un innovativo progetto gestionale, uno degli asset principali su cui fare affidamento per il rilancio della morente economia teramana.
Questa è la mia  proposta. Se ne facciano altre e di migliori. Ma la vera grande sfida è dare avvio ad una rivoluzione culturale che investa tutti. Aprite il dibattito con coraggio e aspirazione.                                                                                                                                                                                                                               Walter Mazzitti

Commenta

CAPTCHA

Commenti

La politica di questa Città, ma è cosa che viene ormai da lontano, è stata da sempre incapace di affrontare in maniera adeguata la gestione dei beni culturali. Soprattutto perché la cultura è sempre stata vista come un'appendice del bilancio, piccola piccola e forse anche un po' scomoda, anziché come uno dei primi settori nei quali investire. La gestione del cosiddetto Polo Museale (sarebbe anche ora, tra l'altro, di cambiargli nome) è stata sempre affidata, senza soluzione di continuità, a qualche deus ex machina all'interno degli uffici, che faceva e disfaceva a suo piacimento, senza che la parte politica (vuoi per incapacità, vuoi per incompetenza, vuoi per ignoranza) impartisse le necessarie direttive e indirizzasse l'azione amministrativa secondo linee di sviluppo alle quali gli uffici si sarebbero dovuti conformare. Ora ci lamentiamo dello stato dei beni culturali. Questo stato è figlio nostro, perché ne siamo noi i colpevoli. Io per primo, che probabilmente come cittadino non ho saputo impegnarmi come avrei dovuto. E anche della politica, di questa politica, che non ha mai dato spazio a chi questa Città la ama veramente, preferendo linguaggi autoreferenziali e piazzare ai posti giusti analfabeti e incapaci, dando così il colpo di grazia ad un patrimonio che non si è stati in grado di comprendere, di conoscere e dunque di tutelare.
Sinceramente situazione talmente vergognosa che non meriterebbe commenti pacifici!!! Unica sensazione è sempre quel forte senso di impossibilità di cambiare le cose in mano a questi individui in quasi tutto simili a noi ma con interessi molto diversi. Forse ho capito poco di questa vita. Spero che un colpo di sole mi illumini!!!!!
volevo aggiungere sul sito della Cona. La parte che spesso si vede in foto, e anche qui, non copre tutto il sito. certo è grave che quella, quella fruibile, sia sempre stata chiusa ma ancor più grave è che a pochi metri c'è un altro scavo ricoperto sommariamente, ormai abbandonato, incustodito e danneggiato, che meriterebbe qualificazione. ora, se la colpa sia del comune, della sovrintendenza o del ministero io non lo so. sarebbe opportuno che l'amministrazione si occupasse del problema visto che si tratta di storia cittadina e visto che l'area è ben più grande, sicuramente visitabile (una volta sistemata)
riepilogando... Nel 1998 l'allora il Ministero dei Beni Culturali dispose lo smantellamento di casa Adamoli stanziando la somma relativa ai lavori: 910 milioni di lire. Nè Comune né Sovrintendenza utilizzarono quei fondi per esercitare il diritto di prelazione e lasciarono che la casa fosse acquistata da un'immobiliare che solo successivamente la cedette alla Regione Passarono altri otto anni. È il 2006, il Comune di Teramo e la Regione riaffermarono il proposito di procedere alla rivalorizzazione della cavea romana con l'abbattimento di casa Adamoli . Quindi (in questo caso) la Regione Abruzzo stanziò 800.000 euro Nel 2007 partirono i lavori di demolizione dell edificio per la liberazione di un'ampia parte dei resti romani ma presto si arrestarono. Ad oggi la fiancata di Palazzo Adamoli risulta rafforzata da uno sperone in cemento armato che non ha ragione di esistere in quel luogo nè in quel modo. L'eventuale ristrutturazione dell'edificio non risulterebbe idonea ad una struttura integrata in un centro storico cittadino (il piano regolatore prevede rinforzi strutturali in cemento e a vista ???) e soprattutto non ha ragione di esistere. È bene sapere che vi sono 1.600.000 euro dei fondi CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) stanziati per il recupero dell'area e già disponibili qualora vi fosse la reale volontà di portare avanti la causa."
Con le 360.000 rostelle (così finiranno quei soldi vi piaccia o no) si potrebbero fare molte cose e basterebbero 4 o 5 persone oneste. Peccato che quei soldi sono già stati attribuiti in rostelle appunto! Si sa e si è consapevoli chi sarà l'assegnatario di quel denaro ALTRO CHE APERTO A TUTTI!!! Io non sono nessuno ma sono onesto e con parte di quel denaro farei molto meglio di quello che farà il comune di teramo. L'Assessore è ancora vivo? Ci risponde?? Ci informa??? Assessore la realtà dei fatti è che se mi lego una mano dietro la schiena sarei ancora pronto a scommettere che potrei mandarvi a zappare la terra. W Le Rostelle! Ce ne sono 360.000 da consumare...
Teramani! permetterete che 360.000 dei vostri soldi finiscano in rostelle? Allora ha ragione il SIg. Walter, la colpa non è degli amministratori ma della VOSTRA ignoranza.
Non posso stare mi prude tutto leggendo di tali delibere https://certastampa.it/2015/06/08/teramoincredibile-lad-dei-podisti-inv… e a seguire https://certastampa.it/2015/06/09/teramobando-per-i-museiescluso-dalla-… Mi presenterò al comune di Teramo e visto che l'assessore non ha gli attributi per rispondere sul "bando che segue personalmente e che ha aperto a tutti" gli scrivo pure una PEC. Questa politica è giusta? è equa?? Assessore Chiarini è ancora vivo??? Batta un colpo!!
@Olive. Pare che una semplice recinzione in tutta la sua lunghezza del tratto di strada in parola, potrebbe far aprire tutto il parco senza custode e renderlo fruibile ai cittadini del quartiere (che tra l'altro si sono resi disponibili allo sfalcio gratuito dell'erba) e non solo. Costo recinzione € 1000 (mille)? Altri € 1000 per sistemare i bagni? Perché non viene fatto? Come abitanti del quartiere Cona vogliamo incontrare l'assessore Chiarini e chiedere se puó agire o se ha le mani legate. Basta essere chiari. Non riusciamo a capire perché azioni a costo zero non vengono realizzate. Dov'è il problema?
Caro dott. Walter Mazzitti, spero vivamente che nella prossima determina.. perchè quella citata è uno scandalo, sia specificato che non saranno ammessi soggetti e/o cooperative che abbiano già prestato servizio al museo civico di Teramo con gestione fallimentare... e soprattutto che Abbiano non solo la laurea, ma che ce l'abbiano da dieci anni e afferente le discipline museali come archeologia, lettere antiche, belle arti ecc.. .non generiche (e solo con votazioni non inferiori ai 110/11, e non senza esperienza dimostrabile decennale in musei civici europei, allora si che forse progetti e soluzioni arriverebbero a Teramo ed anche i turisti e finalmente l'economia potrebbe riprtire. Ottima critica... non abbandoni questa linea.
Ma si può sapere dove dove sono pubblicati i registri firma attività e presenze e resoconti particolareggiato tolti i soldi versati vergognosamente dai bimbi delle scuole? ?? Da parte della gestione museale e separatamente della rete???
Caro dottore Walter Mazzirti come giustamente dice lei.. io nel mio piccolo aggiungo che lo sfacelo è anche dentro le strutture. .. ho portato un mio amico straniero a far visita al museo civico di Teramo e lì non funzionavano né faretti, né proiettori che riproducevano la città antica con un virtual tour che però è rotto da almeno otto mesi... ho saputo essere stato costosissimo... poi anbiamo saputo che non funzionava la videosorveglianza in nessun sito né in Pinacoteca, né al museo, né tantomeno al laboratorio di arte contemporanea Arca... dove non funziona neanche il wifi... e allora non si capisce come con questo sfacelo si dia importanza a cosa non si è ben compreso, riservando 360.000,00 euro ... che invece servirebbero per conservare e valorizzare il patrimonio Teramano... è come se uno si mettesse prima le scarpe e poi i calzini... che senso ha???
Ma perché al dottor Walter Nazzitti non giunge pubblica risposta dall'assessore Marco Chiarini?
Dottor mazzitti sarebbe interessato a partecipare al bando? Uniamo le nostre sinergie?
Signor E come la si può contattare per fare Brian Storming?
Caro Anonimo... Mbè le basta chiedere al suo medico di famiglia!. Io mi chiamo Emiliano il suo medico (se merita tale qualifica) e il sito i due punti hanno i miei recapiti, i confronti mi insegnano sempre qualcosa e se volesse lavorare per un obiettivo definito la mia casa è aperta a Lei come a tutti, ma se è un perditempo, un approfittatore o iscritto al PD la pregherei di stare molto lontano da me.
Consiglio ... illustrate i vs project solo dopo la scadenza del bando... evitare di spogliarvi della vostra originalità e genialità anzitempo... diamo a Cesaee ciò che è di Cesare anziché di Attila...o di Ulisse....