Salta al contenuto principale

Genova 10 anni dopo...

di Simona Settepanella
6 minuti

Era Luglio del 2001 quando, in tre giornate ormai memorabili, il 19, 20 e 21, un gran movimento di persone si reco' a Genova per contestare il G8. Cosa dicevano quelle persone? Cosa chiedevano? Cosa e' successo in quei tre giorni? Che fine ha fatto quel movimento? E soprattutto, perche' vale la pena parlarne ora a 10 anni di distanza? Gli oltre 300 mila radunatisi a Genova dicevano semplicemente che il modello economico dominante era dannoso, difficilmente controllabile e che se non avessimo cambiato direzione al piu' presto, le conseguenze sarebbero state disastrose e non si sarebbero fatte attendere.  Inutile che mi soffermi a parlare delle conseguenze: le stiamo vivendo ora sulla nostra pelle e, indipendentemente da quanto si dice in giro, stiamo entrando nel pieno della crisi solo ora. I manifestanti chiedevano una maggiore regolamentazione dei mercati finanziari e una maggiore attenzione negli scambi commerciali. Molti hanno tentato di farli passare per NO-tuttologi, gente che dice no a tutto, senza proporre alternative. Mai nulla di piu' falso: c'erano dietro idee filosofiche, economiche, politiche ben precise. Il libro "Globalization and Its Discontents" del premio Nobel Joseph Stiglitz ( http://en.wikipedia.org/wiki/Joseph_Stiglitz ) e' una lettura interessante in cui si ritrovano, in versione un po' semplificata e meno approfondita, alcune delle tematiche portate avanti da chi era a Genova nel 2001. Cosa e' successo e' difficile da capire, potrei raccontarvi di come, il 19, abbiamo sfilato pacificamente e gioiosamente per le vie di Genova; potrei raccontarvi come il 20 ho visto oltre 100 poliziotti schierati in tenuta antisommossa restare a guardare immobili mentre 30 ragazzi in nero scendevano lungo la strada dando fuoco ai cassonetti e sfasciando macchine; potrei raccontarvi di come, dopo che i "devastatori" avevano fatto dietrofront ed erano tornati indietro indisturbati, ho visto quegli stessi poliziotti prendersela con un ragazzo riccetto che, in camicia bianca e jeans, attraversava la strada. Ancora potrei raccontarvi di una citta' che sembrava un campo di battaglia, della paura di andare in giro in gruppi piccoli, del dolore per la morte di un giovane e per la fine della vita di un altro (perche' nella morte di Carlo c'e' stata un'altra vittima: il giovane poliziotto che quel colpo ha sparato…).
Poi il 21, il giorno della grande manifestazione, piu' di 300 mila persone che sfilavano pacificamente e poi, improvvisamente, il corteo che si ferma. In mezzo alla strada, il sole a picco, il mare da un lato, la collina dall'altro e, mentre ci chiedevamo il perche' di quell'immobilita', le prime voci: "in cima al corteo picchiano bisogna tornare indietro, bisogna dare la possibilita' di scappare". E poi i lacrimogeni lanciati dalla collina sulla folla compatta, uno cade a meno di 2 metri da me, la gente che scappa, un cordone per evitare che ci si pesti e finalmente la coda del corteo che torna indietro dando la possibilita' di fuggire. Potrei raccontarvi dell'intenzione di attraversare il cordone di poliziotti prima di vedere i manganelli abbattersi su quelli che ci provavano, potrei dirvi della fuga indietro mentre i Cobas rallentavano l'avanzata della polizia. Potrei raccontarvi della Scuola Diaz dove erano alloggiati i pacifisti del movimento: Rete di Lilliput ( http://it.wikipedia.org/wiki/Rete_Lilliput o, per approfondire, http://www.retelilliput.org/ ) e
Gruppi di Affinita' ( http://www.welcome.to/nog8 ). Potrei dirvi di come anche noi avremmo dovuto dormire li', ma gli amici di Pisa ci hanno portati a casa; potrei dirvi degli altri alla Diaz che hanno chiamato disperati. Potrei raccontarvi quello che ha visto una ragazza di 26 anni che era andata a Genova per dire che un altro mondo non solo e' possibile, MA doveroso, e si e' ritrovata in un campo di battaglia… Potrei raccontarvi questo e molto altro, ma il punto vero e' altrove. Il punto e': quelle persone che erano li' avevano ragione e la storia lo ha dimostrato. Ma quello che piu' conta e' che un altro mondo e' ancora possibile. Quello che conta e' che quello che il movimento diceva e portava avanti non solo non e' finito, ma anzi, dopo Genova, si e' arricchito di nuove idee. Il movimento e' cambiato, ha raccolto molte istanze, si e' accresciuto di nuove partecipazioni e voci ed e' quello che ha portato Pisapia a Milano e De Magistris a Napoli. Quello che ha promosso il referendum sull'acqua e lo ha portato avanti con un tam tam e un lavoro costante. Un movimento che si e' concretizzato nei Gruppi di Acquisto Solidale, in Banca Etica e una finanza alternativa, nei Distretti di Economia Solidale, nelle Tavole della Pace, nelle monete alternative e nelle Banche del Tempo, nel World Social Forum ( http://en.wikipedia.org/wiki/World_Social_Forum ) e molto altro ancora. Gruppi collegati e interconnessi che insieme lottano contro le mafie, cercano una vita nel rispetto dell'ambiente e dell'altro, si impegnano per fare scelte alternative che tutelino tutti, deboli e forti. Molte di queste realta' gia' esistevano, ma ora sono ancora piu' forti, piu' partecipate, piu' vicine grazie anche a internet. Allora ecco perche' vale la pena ricordare Genova: perche' una crisi che poteva essere scongiurata si sta abbattendo sopra di noi come una tempesta. Perche' questa crisi e' lungi dal finire, MA siamo ancora in tempo per affrontarla e uscirne se ci muoviamo nel modo giusto. Perche' le idee ci sono e molti, dopo Genova, hanno iniziato a prepararsi e ora sono pronti. Forse varrebbe la pena ascoltare cosa hanno da dire e con loro, tutti insieme, prepararci ad affrontare quello che sta arrivando.

Dobbiamo imparare a vivere insieme come fratelli o periremo insieme come stolti.
( Martin Luther King )

Commenta

CAPTCHA

Commenti

eeee il 68... ferita sociale mai rimarginatasi. Da ex "celerino" vorrei ringraziare l'autore per la verace testimonianza e aggiungere un pensiero che a suo tempo mi fece abbandonare la polizia di stato: "Dietro a 100 agenti schierati c'è un solo funzionario di OP, con le sue convinzioni e le sue influenze. I 100 agenti sono tutti bene o male tendenti alla violenza e incapaci di gestire lucidamente le situazioni. Il funzionario segue le linee guida dell'ufficio di gabinetto e 7 volte su 10 sbaglia a prendere le decisioni. Dall'altra parte chi manifesta in Italia lo fa e lo ha sempre fatto nel meno utile dei modi: insultando con veemenza le forze dell'ordine, nella fattispecie dei tendenti alla violenza. Cosa volete che accada? Per gli agenti che si preparavano ad andare a Genova il tutto è apparso da subito come occasione di sfogo per anni di angherie e sberleffi di piazza, anni di sputi, insulti, di frasi tipo , situazioni in cui i funzionari, legati alla mera tattica dei numeri hanno sempre fatto spallucce, situazioni in cui ragazzi esperti e non si sono chiesti quale tutela lo stato dà all'onore della divisa (nulla ), situazioni in cui si prendono calci e spintoni (reato penale) e non si procede mai ad un fermo, figuriamoci ad una identificazione. Situazioni abituali sfruttate sempre dalla parte manifestante che sa ormai che tutto è lecito poichè nessuno fa nulla. Ed ecco che ci si ritrova in un'arena, come in val di susa, dove lo stato e i manifestanti sono nemici. Tutto quì NEMICI. Fanculo le retoriche e i motivi per cui si va a manifestare, lì c'è un nemico da sconfiggere, e vale per una parte e l'altra. Con tutto il rispetto per il dolore di una vita strappata via in una maniera assurda, per come la vedo io il povero Carlo Giuliani è morto per colpa di tutti. Nel frattempo le corporazioni, vere padrone di repubbliche e stati vari, continuano a mangiare, ad inquinare e a fomentare la divisione. Hanno il potere perchè sono figlie dei fondatori e dei promotori sia delle ideologie dei violenti sbirri e sia di quelle dei petulanti antagonisti. Siete tutti vittime dello stesso sistema massonico che a Genova ha mostrato la sua maestria. Siete figli dell'odio e del caos. Buona giornata e grazie. PS Se volete fare qualcosa di veramente utile andate con le armi sotto casa dei Bilderbergers: i problemi si risolvono alla radice. Altrimenti scaramucce con la pula a vita senza ottenere nient'altro che l'aumento del potere e del controllo dello stato, per non parlare degli straordinari e i fuori sede che gli pagate voi... :-)
Ma per favore....Stiglitz assieme a Summers ha spalleggiato il trionfo della globalizzazione e della deregulation con la new-economy clintoniana e l'esaltazione del WTO......antigiottini autentico sindacato giallo strumentale ai poteri finanziari. L'espansione illimitata della finanza apolide e della globalizzazione mercatista si è verificata nei primi anni '90, quando cioè tutti i Peasi più industrializzati del mondo erano governati da forze post-comuniste o neo-laburiste. Infatti caro Anonimo....il movimento fallì immediatamente.....fu la congiuntura politica di avere Bush negli USA, Berlusconi in Italia e Aznar in Spagna a fomentare il bordello di Genova..... attaccare il G8 è una banalità perchè i governi dei Paesi più importanti del mondo hanno il diritto-dovere di incontrarsi per decidere come governare i fenomeni causati da altro e da altri: la globalizzazione. Il crollo delle due torri cambiò agenda politica radicalmente....e l'ONU è un fantasma giuridico che andava già riformato nel 1989. L'unica proposta fu quella della Tobin Tax, cioè di tassare la speculazione finanziaria (cosa certamente non rivoluzionaria anche se condivisibile ma inutile se non vengono aboliti i paradisi fiscali), senza capire che la stessa aveva bisogno di un movimento che legittimasse dal basso la mondializzazione....i movimenti furono finanziati infatti per smantellare ogni residuo di autorità politica dei governi per far dilagare la finanza onnivora. Le colorite anime-belle non hanno pensato di manifestare contro il Bilderberg caro Anonimo, manco contro la Trilateral Commission, il Lucis Trust, il C.F.R. perchè hanno una visione da sindacalismo politicizzato per cui bisogna attaccare il politico di turno scomodo (non il vero Potere), rincorrendo l'utopìa di Pippa Bacca in un mondo dove lupi e agnelli si leccano a vicenda.....pacifismo schizofrenico: estintori contro la polizia, devastazioni e quant'altro....tanto poi la colpa (antico vizietto) è sempre dei "neri infiltrati" che rovinano la scampagnata benefica. Se il comunismo è crollato miseramente su se stesso, non sono certo spariti coloro che furono comunisti e che hanno continuo bisogno di abbeverarsi alla sorgente utopica dei Mondi Nuovi, hollywoodiana parodìa dell'eden perduto....emancipati dall'orrore del GuLag, possono facilmente puntare l'indice sul Mondo dei Cattivi....se poi nella Casa Bianca c'è uno come Bush e non un "nobel-preventivo" allora diventa un invito a nozze. p.s. Il capo della polizia era stato nominato dal Governo Prodi e fu confermato dal governo Berlusconi mentre TUTTA l'organizzazione del G8 di Genova era stata preparata da Prodi.....che quando rivinse nel 2006 fece in modo di premiare De Gennaro. Ricordo con tristezza la morte di Carlo Giuliani.....però porca miseria......dal padre e dalla madre mi sarei aspettato anche una parola chiara sul "gesto libertario e idealista" di scagliare col volto coperto un estintore sulla testa di un giovane in divisa....altra vittima pure lui di una guerra tra poveri, incastrati in una spirale di violenza che è servita solo a questo: non riflettere sulle risposte politiche alla globalizzazione
Intanto ringrazio sia il signor Anonimo che Pietro per gli interessanti e stimolanti interventi. Rispondo: Caro Anonimo, i nostalgici del '68 o i feriti del '68 siete voi. Mi rendo conto che in un'Italia di vecchi si tende a guardare cio' che e' nuovo e dire: "a li' temp' mi' ", ma si cambia...in questo mondo molto piu' velocemente di prima. Non e' che ogni volta che qualcuno alza una bandiera dobbiamo pensare ai cannoni della Bastiglia...C'e' differenza tra il guardare al passato per imparare e voler appiattire cio' che e' nuovo su cio' che e' stato per un bisogno, tutto generazionale, di ritrovare i giovani se stessi... Quello del rapporto con la Polizia e' un problema sentito e conosciuto, ma purtroppo, nonostante l'impegno, e' sempre difficile controllare gli "infiltrati" violenti che non sono molti, ma sono molto dannosi. Per questo e' stato deciso di evitare il piu' possibile cortei grandi e concentrazioni scegliendo altri modi. Infine direi che il VOI e' fuori luogo: il movimento e' vasto e variegato e non c'e' un voi. "Se volete fare qualcosa", mi spiace le rispondo: se VUOLE fare qualcosa. Personalmente ho scelto i miei modi e le mie battaglie NON violente e costruttive. Infine le farei notare che LEI e' Stato quanto tutti quelli che chiama "voi". Quindi direi: siamo NOI a pagare, dove noi si intende noi tutti gente semplice...e paghiamo caro, altroche' se paghiamo caro e soprattutto paghiamo perche' si ha sempre la convinzione che si tratti di "voi", che a pagare siano sempre gli altri...che i problemi non ci riguardano... Caro Pietro, sono sicura che il pensiero, le idee economiche e la politica di J. Stiglitz tu le conosca molto meglio di Giovanni ( l'ordinario con cui lavoro e con cui ho l'onore di confrontarmi su questi temi) che con Joseph ha solo scritto articoli scientifici e partecipato a conferenze e discusso di economia negli ultimi 20 anni. Quando affrontiamo con superficialita' certi temi il risultato e' che facciamo molta confusione su quello che una persona porta avanti e su quello che poi viene realizzato. Anyway ti suggerisco di andare direttamente alla fonte: http://www2.gsb.columbia.edu/faculty/jstiglitz/topics.cfm L'attacco al G8...Mai sentito parlare di simboli? ...:) La Tobin Tax (proposta vecchia come il cucco) e' stata una delle tante proposte. E' quella che ha piu' preso piede perche' e' la piu' semplice sotto molti punti di vista, tra cui, appunto, il fatto che non smuove piu' di tanto e quindi e' piu' facile farla passare...come dire: se la gente muore di fame perche' manca di tutto la scelta migliore e' dare una fetta di pane di segale a tutti, non risolvi, ma la tieni buona. MA stai certo che molti che portano avanti la Tobin Tax (qui il sito dei promotori in Italia: http://www.italia.attac.org/tobin/index.html ) sono consapevoli di questo e quindi continuano a lavorare anche su altro... Poi, ma sempre a nominare il nome di Berlusconi in vano state? Non era peccato una volta?! ...;) Volete un consiglio: invece di parlare e straparlare agite. Volete cambiare le cose: iniziate a spostare i vostri soldi in BANCA ETICA ... Con stima Simona
Il problema è proprio confondere il G8 con la globalizzazione.....una miopìa esiziale. Joseph Stiglitz non è un no-global o uno che critica LA globalizzazione ma uno dei tanti che da sinistra vorrebbero addirittura elevarla a schema ideologico (il globalismo) anche se in salsa umanitaria...niente di nuovo, anzi....il vecchio soft-power clintoniano con la faccia abbronzata....inutile far notare che dal 1917 per la prima volta gli USA di Obama rischiano il default... stessa fuffa sostanziale come quella di Pisapia e De Magistris da te vantati.... il primo ha già dovuto rimangiarsi le critiche al lavoro della Moratti per l'EXPO dicendo che il lavoro fatto è ben fatto....e non ha il coraggio di chiedere a La Russa di mandare via i militari dalle strade. Il secondo dopo aver insultato il suo avversario Lettieri sull'idea di spostare la mmonnezza napoletana all'estero, si appresta a fare lo stesso Non hanno vinto le "loro idee" ma quelle dei loro avversari....ad aver vinto sono le loro facce da jolly con la linguaccia.
Caro Pietro: "Il problema è proprio confondere il G8 con la globalizzazione..." Pietro, ma cosa dici mai?! Ho parlato di simboli: l'Aquila e' simbolo di regalita', non per questo la si confonde con un re! O tu fai questa confusione e poi l'attribuisci agli altri? Continui a parlare di Stiglitz come se conoscessi benissimo lui e il suo pensiero. Torno a chiederti: quali sono le tue fonti? Dove hai letto e studiato quelloc he Stiglitz dice? Dove hai imparato? Su quali basi fondi la tua opinione? Perche' possiamo dire quello che vogliamo, tutto e il contrario di tutto, stravolgere quanto ci pare, ma onesta' intellettuale vuole che, quando esprimiamo il nostro pensiero, quantomeno ne citiamo le fonti. La mia idea sul pensiero di Stiglitz viene dalla lettura di alcuni suoi articoli scientifici (ti ho messo il link nel precedente commento), la lettura di articoli di suoi collaboratori e conversazioni con economisti che con lui hanno lavorato e lavorano. Le tue fonti quali sono? Sono dirette (cioe' lettura di articoli di Stiglitz, i libri sono gia' una esemplificazione) o indirette (cioe' lettura di persone che riportano quella che secondo loro e' l'opinione di Stiglitz)? Perche' le due cose sono diverse. Onestamente, per quello che so io, quanto tu dici su di lui e sulle sue idee economiche e' errato. Cosi' come il ruolo che gli attribuisci. Per quel che riguarda Pisapia e De Magistris anche qui tue opinioni o tue interpretazioni dei fatti. Le fonti? Su cosa basi queste tue opinioni e queste tue interpretazioni? Perche' se hai delle fonti possiamo avviare un confronto dialettico, altrimenti il tuo e' solo un tentativo intellettualmente scorretto di imporre il tuo modo di vedere le cose, senza confrontarti sulle basi da cui originano le opinioni. Simona