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Il postino suona sempre due volte

di Simona Settepanella
4 minuti

Cosi' titolava un vecchio film del 1981. Vecchio il film, vecchia la moda perche' ormai, quasi tutti l'avranno notato, e' gia' tanto se il postino suona una volta…soprattutto se ha una raccomandata da consegnare. La domanda sorge spontanea: perche' se prima la stessa persona suonava, attendeva che si scendesse a ritirare il proprio e poi andava via, dovrebbe cambiare abitudini proprio ora? Tutti i postini italiani sono diventati impazienti oppure qualcosa si muove in Poste Italiane? Come sempre accade, se si osserva il fenomeno e ci si pongono le giuste domande, allora arrivano anche delle buone risposte.
Personalmente, quello che ho osservato e' questo:

1.i postini fanno tutto molto piu' in fretta da cui, con un semplice passaggio logico, se ne deduce che hanno meno tempo a disposizione. Pero' lavorano le stesse ore, forse piu', quindi, evidentemente, servono molte piu' persone che in passato. Alias, poiche' la popolazione teramana e' rimasta pressocche' invariata negli ultimi 10 anni, ci sono meno postini. In effetti, chiedendo, sembrerebbe essere proprio cosi'.

2. Quando vado alle poste per spedire una raccomandata o un pacco, mediamente 3 sportelli su 4 sono per servizi finanziari (cioe' quelli legati al Bancomat, pagamenti etc…), mentre uno solo per le spedizioni. Non solo, nelle sedi piu' piccole, quello per le spedizioni serve anche prodotti finanziari mentre il viceversa no.

Questi sono alcuni dei macro fenomeni. Ci sono anche piccoli annunci che arrivano ogni tanto passando quasi sotto silenzio. Per esempio in alcune citta' le poste hanno comunicato che le persone dovranno dotarsi di cassetta esterna altrimenti la posta potrebbe non essergli piu' recapitata. Perche' cassetta esterna? Alla luce dei fatti sopra, mi verrebbe da osservare che sia per risparmiare tempo.

Insomma qual e' l'impressione che se ne trae? A parte il fatto che trovo scocciante dover andare a prendere raccomandate che sono arrivate mentre ero in casa, mi sono fatta l'idea che le Poste Italiane stiano sempre piu' togliendo spazio e tempo a quello per cui sono nate, cioe' i servizi postali. Questo mentre si spostano su quelli finanziari e sulla vendita di gadget. Certo nell' era delle e-mail, della comunicazione virtuale, dell'accredito automatico di stipendi e dell'addebito di bollette su conto corrente, il ruolo del cartaceo e, quindi, della posta di altri tempi, sta diventando sempre piu' marginale. In quest'ottica la politica di Poste Italiane si potrebbe definire lungimirante, tesa a "riciclarsi" per salvare se stessa e i suoi dipendenti.
Mi domando, pero', una cosa. E' pronta l'Italia? Ossia, la dismissione di questi servizi sta andando al passo con la loro digitalizzazione? La risposta mi sembrerebbe essere negativa, dal momento che sempre piu' spesso, ormai, assistiamo a disfunzioni postali.

Non dobbiamo dimenticare infatti che in Italia tutta una serie di informazioni viaggia ancora quasi esclusivamente su carta: si pensi a tutte le comunicazioni di tipo "legale" (domande per concorsi, raccomandate ingiuntive e cosi' via…), a quelle dalle aziende ai clienti, quelle bancarie etc… Insomma la legge italiana e' ancora un po' arretrata (carta canta), la firma digitale poco diffusa e non sempre accettata, l'utilizzo di internet limitato. A questo punto una domanda: non sarebbe opportuno che, mentre le Poste lentamente dismettono certi servizi, la legge italiana si muovesse per rendere la via digitale piu' semplice ed efficente rendendoli inutili e desueti PRIMA che spariscano? Altrimenti il rischio e' che, a pagare, come sempre, sia il cittadino. Concludo ricordando un film del 1997, "il Portalettere" (tradotto in italiano con "l'uomo del giorno dopo", mai traduzione piu' errata). Seppure il film non abbia riscosso molto successo, vi ho comunque trovato dentro un'interessante riflessione sul ruolo che la posta, come mezzo fondamentale di comunicazione, riveste nello sviluppo della civilita'.

Mentre sempre di piu' ci stacchiamo dalla carta invio a tutti i miei digitali saluti.

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Commenti

i prodotti finanziari sono decisamente più remunerativi di quelli cartacei....
Siamo alle solite. Quando le poste avevano il monopolio del servizio i soldi sono stati scialacquati con l'avallo complice di sindacalisti compiacenti e per far vendere ferrivecchi superati a De Benedetti, OLTRE CHE AD ALIMENTARE ENORMI SERBATOI DI CONSENSI ELETTORALI Adesso che ci sono di mezzo i privati, questi, giusto o no se ne fregano del servizio pubblico che pure gli rende una barca di soldini e si buttano sempre di più verso la finanza, notoriamente più remunerativa. Domandina: MA GLI ORGANI DI CONTROLLO, DI ISPEZIONE, DELLO STATO, I SINDACATI OLTRE CHE A SCALDARE SEDIE.....MA CHE...ACC......FANNO????????????GUARDANO????????? E IL POPOLO..............SI..............................FREGA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
@Graziano Lay secondo te oggi le poste non sono ancora un bacino di voti?S secondo te si viene assunti regolarmente..? Senza nessun aiuto? Io ho qualche dubbio
L'impressione che ho avuto e' che dentro le poste si muova molto piu' (e in modo molto meno indolore) di quanto non appaia all'esterno e che quando il cambiamento sara' definitivo e finalmente visibile a noi tutti, il risultato potrebbe non piacerci ... A quel punto sara' tardi per dire qualcosa...temo le conseguenze di certe scelte azzardate che si stanno compiendo e le temo sia per noi come utenti, sia per noi come cittadini e quindi azionisti unici di Poste Italiane. Ad ogni buon conto i servizi di poste sono FONDAMENTALI e uno Stato civile deve assicurare il loro buon funzionamento, cosa che oggi, in Italia, non mi sembra accada...
@FDL Ma io non ho detto che adesso si viene assunti correttamente (anche perché in certe zone d'Italia NON si viene assunti sempre in modo trasparente da nessuna parte); ho semplicemente affermato che non si tiene conto del servizio pubblico, come del resto in tanti altri settori, ma sembra non importare a nessuno ed allora smettiamola di dire che c'è crisi, che le cose vanno male ecc....evidentemente stiamo mediamente meglio di quello che vogliamo far credere e poi ognuno cerca le sue scorciatoie personali invece di fare la sua normale fila. Saluti.
@FDL Ma io non ho detto che adesso si viene assunti correttamente (anche perché in certe zone d'Italia NON si viene assunti sempre in modo trasparente da nessuna parte); ho semplicemente affermato che non si tiene conto del servizio pubblico, come del resto in tanti altri settori, ma sembra non importare a nessuno ed allora smettiamola di dire che c'è crisi, che le cose vanno male ecc....evidentemente stiamo mediamente meglio di quello che vogliamo far credere e poi ognuno cerca le sue scorciatoie personali invece di fare la sua normale fila. Saluti.