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L'Emergenza vissuta a Canzano...

7 minuti

Caro Sindaco, le scrivo questa mia, premetto subito, non per fare sterili polemiche ma perché tornando a Canzano, in questi giorni, noto un clima di sbigottimento e di sfiducia generale nelle istituzioni: in quel senso di comunità e di reciproco aiuto che dovrebbero essere il cuore del nostro paese. Utilizzo facebook perché spero possa servire a farmi ascoltare o criticare, da tutti i nostri concittadini.
Non ho paura delle critiche, anzi, auspico ne vengano molte e potranno essere l’occasione per riflettere su quello che sta accadendo in questi terribili giorni.
Mi pare di assistere, da un po’ di tempo a questa parte, ad una perdita dei valori di solidarietà e di altruismo che caratterizzavano il nostro territorio. Una perdita generale del senso della collettività che dovrebbero essere la vera forza di un paese, ma oserei scrivere: la sua anima. Essere un grande paese significa, e qui non voglio fare la falsa retorica sulla “grande famiglia” dove tutti si vogliono bene e vanno d’amore e d’accordo. Significa pensare alla “progettualità”.
Al futuro. Abbiamo bisogno di una progettualità e di una visione a più ampio raggio che ci permetta di guardare lontano, cercando di trovare nella nostra gente le risorse che ci proietteranno nel futuro. Scovare le energie giuste per gestire le emergenze. Nelle braccia e nelle teste dei nostri concittadini, tutti! Abbracciare le risorse umane presenti nel paese per andare avanti, per “spalare” parola che ho tanto sentito, e letto, qui su facebook. Ma andiamo con ordine.

1 Piano di Emergenza terremoto.
Ho chiesto a tanti mie concittadini se esistono vie di fuga. Luoghi sicuri, dopo il terremoto, dove la gente potrà “scappare”. Dove possiamo fare l’appello per contare le persone che ci sono e magari andare a prendere quelle che mancano. Siti sicuri dove montare, delle tende, dei bagni, gli spazi per gestire l’emergenza. Immagino che gli esperti della protezione civile abbiano lavorato con Lei e con i tecnici del comune, segnalando le vie che la gente potrà percorrere e quali evitare in caso di catastrofe. Immagino che Santa Lucia, Sodere, Gerenzano, per citare alcune frazioni, abbiano diversi luoghi di raccolta e diverse aree di accoglienza. Degli spazi riparati dai crolli, dove la gente può correre a raccogliersi, dove trovare la prima assistenza, delle persone che le rinfranchino e in casi estremi le curino. Nessuno partirebbe in crociera su una nave che non offre piani di evacuazione e scialuppe di salvataggio. Non importa se l’armatore o Costa Crociere giureranno sulla testa dei figli che la nave è inaffondabile!!! Nessuno, neanche un pazzo salirebbe su quella Nave! Se esiste una remota possibilità, ma è pur sempre una possibilità, che avvenga un forte terremoto nella zona di Campotosto, io devo e voglio essere sicuro che ci sarà qualcuno che avviserà in tempo la gente che vive a ridosso del Vomano. Se ci sarà una forte scossa di terremoto, ci dovranno essere delle persone incaricate dal comune in ogni strada che avranno l’accortezza non solo di pensare al proprio tornaconto ma anche a quello degli altri e di pianificare la nostra salvezza. Immagino si sia tenuta una grande un’assemblea dove le problematiche concernenti la nostra incolumità sono state discusse non solo dagli esperti, ma anche ascoltando le esigenze dei cittadini, e io non ne sono a conoscenza perché vivo al di fuori del tessuto sociale canzanese. Io vivo a Canzano da diversi anni, ma di tutte queste importanti iniziative non mi è giunta voce. Non mi è giunta voce perchè?

2 Comunicazione anche della Crisi
La comunicazione in un comune, già di per sé insignificante per numero di abitanti, e che spesso non è neanche presente sulle mappe geografiche è fondamentale. Da quando si sono verificate le prime scosse di Terremoto ad agosto, con le prime famiglie di sfollati, ho costatato che la presenza di Canzano sui giornali, non dico nazionali, ma almeno quelli locali, è irrilevante. La comunicazione è fondamentale. È ciò che permette ad un paese di avere la giusta attenzione e collocazione all’interno di un territorio. La buona comunicazione ci consente di gestire le fasi acute ma anche di post-crisi. Quando la neve se ne va e brillano sotto il sole, le tettoie sfondate, le grondaie scardinate, i tetti dei capannoni devastati, senza la giusta comunicazione il malcontento e lo sconforto prendono il sopravvento. Questa benedetta comunicazione troppo poco mette in risalto i reali problemi del paese. Non funziona verso l’esterno, con le istituzioni, e neanche con i cittadini. Perché dei problemi di Canzano se ne parla così poco? Che succede dopodomani, quali saranno le fasi di ricostruzione? Non sappiamo o non vogliamo comunicare?

3 Ritrovare la Luce

Tutto il paese è stato al buio per diversi giorni, la frazione di Gerenzano, ha infranto tutti i record della provincia. Io credo che non abbia senso muoversi singolarmente contro un colosso che gestisce l’energia a livello nazionale! Sento dire da tutti che Canzano è un paese povero. Siamo ricchi di Gas naturale, rubato sotto i nostri piedi. Ricchi di energia elettrica. Il vomano è anche nostro! Ricchi di acqua, le fonti. Per non parlare delle potenzialità che avremmo investendo nelle energie rinnovabili. Avremmo tutte le risorse per essere un paese importante. Ma trascorriamo intere giornate senza luce e senz’acqua!!!! I cittadini invece di coalizzarsi, scelgono di andare singolarmente, contro il colosso. La formiche contro i giganti. Altri si preparano a comperare nuovi gruppi elettrogeni. A pensare al proprio orticello. Ma non dovrebbe essere il comune a chiedere all’Enel, visto quello che è accaduto di fornirci gratuitamente dei gruppi elettrogeni di emergenza, che alimentino tutto il paese!? Non dovrebbe essere il Sindaco a farsi capofila di questo malcontento popolare, e fare insieme ai suoi cittadini causa al colosso!? A mettersi in testa, (fare comunicazione) con gli altri comuni che hanno vissuto lo stesso dramma, e costringere l’Enel a risarcirci veramente!!!! Non voglio discutere di come è stata gestita l’emergenza neve, credo che anche in questo caso, sia mancata la giusta comunicazione con la provincia, ma soprattutto con i cittadini di Canzano. I canzanesi avrebbero potuto autonomamente, se prontamente guidati, combattere e vincere anche questa battaglia. Per ritrovare la luce, abbiamo bisogno di ricominciare a comunicare. Dobbiamo trovare modi nuovi di stare assieme e parlare, non solo durante le sagre!? Provare a parlare e, come dicono tutti a spalare, ma questa volta veramente insieme e nella stessa direzione. Sono certo che la sua risposta sarà pronta e puntuale

Distinti Saluti.

Pietro Albino Di Pasquale

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Commenti

Di quello che le interessa non le è giunta notizia forse perchè Lei pensa che la voce da ascoltare, che mai ci sarà, sia quella del Sindaco e dell'amministrazione. Basta leggere gli atti dell'ultimo consiglio comunale del 25 novembre 2016 dove 2 consiglieri di minoranza hanno chiesto di inserire 3 o.d.g. 1. emergenza terremoto con proposte costruttive relative alla scuola ed a spazi da attrezzare per eventuali emergenze: ad esempio il campo sportivo 2. migranti: verifica della situazione senza pregiudizio 3. viabilità comunale L a risposta : il nulla Potremmo citare tanti altri episodi analoghi. Il piano neve, l'organizzazione, la prevenzione qualcosa di inutile, una perdita di tempo. La presenza alle sagre, i panini con la porchetta, attività prevalente e importante. Questo hanno voluto i cittadini adesso non si lamentino. Canzano per le sue tradizioni meriterebbe altro ed invece siamo famosi per :l'autovelox, gli sciacalli del terremoto, la disperazione dei cittadini nei giorni dell'emergenza. Apprezzo comunque il suo intervento che condivido e spero sia così per il futuro. Mario Di Domenicantonio Consiglere Comunale.