Salta al contenuto principale

Lo strano caso della Fondazione del Gran Sasso nata dai soldi dell'Ente PArco....

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Chi sono i Si rivedono?
Quando a casa si rimangiano i chi si rivedono, si degustano, in realtà, gli avanzi del pranzo.
La strana coppia  dei chi si rivede dell'Ente Parco GRan Sasso e Monti della Laga, è formata dall'ex direttore,  Marcello Maranella e dall'ex presidente ora cda Rai, Arturo Diaconale, entrambi transfughi nella Fondazione Gran Sasso.
Una storia da urlo.
Esiste l'assurdo dell'assurdo che diventa così assurdo, che in fondo poteva esssere ancora più assurdo, assurdamente e qualunquemente di avverbi.
L'assunto è una sintesi di qualche mese fa.
"Che cosa scrivevamo nel 2015?
Io vorrei l'autografo dell'ex direttore dell'Ente PArco, Maranella e dell'attuale presidente Diaconale.
Semplicemente perchè li ho studiati e mi hanno fatto compagnia in lunghe serate di letture.
Un pò come i personaggi senza filtri di Kafka e Bukowski.
Vi racconterò una storia lunga centinaia di documenti.
Quattro cariche di pipa con pochi cerini.
Il rum era agricolo.
Molto agricolo.
Mezzo bicchierino praticamente un sorso per accompaganre il tabacco. 
La pipa la solita. Regalata da un mio amico.
Noto avvocato di Ischia e collega nell'arma dei Carabinieri di tanti anni fa ( Operazione Partenope 1995).
La storia ha inizio a Montorio.
Lo studio è di un noto notaio senza nota a margine.

La stipula di un atto di Fondazione, valore 50 mila euro. 
Settembre 2013.
I sottoscritti erano i nostri miti di riti.
Arturo Diaconale e Marcello Maranella. 
"La Fondazione Gran Sasso che tra l'altro vuole perseguire finalità di solidarietà sociale, di tutela ambientale e di valorizzazione del territorio, anche mediante la promozione di tutte le attività correlate al territorio del Parco". 
In fondo ciò che fa anche il Parco ma questa è un'altra storia.
In fondo la Fondazione Gran Sasso è una brillante e legale idea, vicina al Bio Parco Laziale e capace nel futuro prossimo il recupero di aree, borghi, centri e attività relativi al territorio ricompreso nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Applausi.
Tutto ovviamente regolare.


Vi lascio con una domanda.
Chi ha compartecipato, anzi, quale ente pubblico, di cui noi siamo a conoscenza, ha compartecipato alla Fondazione sottoscritta dal duo Diaconale/Maranella?
L'Ente Parco, ovviamente, del Presidente Diaconale e dell'ex direttore Maranella.
Esattamente con 41.283 euro di cui 40mila come quota associativa e 1283 euro per acquisto mobili e attrezzature.
Mentre sogno di presentare Diaconale e Maranella della Fondazione Gran Sasso a Diaconale Maranella dell'Ente Parco, mentre la Uil del duo Di Giammartino-Matè continua a scrivere per ricevere atti e notizie sul fondo salario accessorio per gli anni 2012, 2013, 2014...mentre succede tutto...nel più assoluto silenzio...c'è un consiglio che aleggia.
Razzi ci suggerisce di farci....una Fondazione nostra.....

Gennaio 2016.
Il Direttore Maranella di proroga in proroga, arriva all'agognata e meritatissima pensione.
Che fine hanno fatto i 40 mila euro di soldi pubblici?
Quando si potrà assistere ad un'attività della Fondazione Gran Sasso finanziata e rendicontata con i soldi pubblici?
Diaconale Maranella per Maranella Diaconale, esiste ancora il conflitto d'interessi?
La Guardia di Finanza è interessata?
  Agosto 2016.
Ecco il metafisico.

La vetrina dell'ente parco.
Presidente l'avv. Tommaso Navarra ex consulente dell'ente.
L'occasione è di ascolto musicale.
Progetto sulla liuteria abruzzese.
Previsti interventi del presidente della Fondazione Gran Sasso, Arturo Diaconale e del direttore della Fondazione Gran Sasso, Marcello Maranella.
Le mani si spellano nel ricordo di altre coppie da spettacolo, Totò e Peppino, Gianni e Pinotto, Franco e Ciccio.
Che cosa ne penserà il neo direttore Domenico Nicoletti?
Riuscirà nell'impresa di prendere una posizione in merito?

...sarebbe veramente assurdo. Ora non esageriamo. 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Ciao, solo un esempio poi commentate voi. La casa cantoniera del Ceppo, ristrutturata dal Parco con saletta conferenze, posti letto, ecc, ecc....noi dell'AMENA (associazione micologica), l'abbiamo chiesta per fare un corso d'aggiornamento......telefonate su telefonate, alla fine abbiamo saputo che è dichiarata inagibile per incuria e restituita al Comune di R.S.Maria....noi pensiamo che una struttura del genere in una località a vocazione micologica come il Ceppo debba essere destinata a qualcosa che sia utile a questa finalità...Museo, Ufficio Ispettorato Micologico, Associazione Micologica, pensiamo che ci dovrebbero fare la "corte" affinché decidessimo di andare lì....invece niente di niente, soldi spesi (nostri) inutilmente, situazione ambientale che peggiora sotto tutti i punti di vista.....ed allora come diciamo a Teramo..."iateve a angullà na rota"....ciao bruno
E allora? Dov'è lo scandalo? Tutta invidia. È come se il presidente della provincia si facesse una provincia sua, il governatore la sua regione, il direttore della Asl una Asl propria, ecc. Naturalmente con soldi pubblici, perché le finalità sono comunque il bene collettivo. E i primi a riconoscere e a promuovere le novelle iniziative sarebbero, giustamente, i suddetti enti di provenienza perché in futuro le dirigenze a venire costituiranno ancora nuove repliche fino a creare consorzi di fondazioni omonime, raccolte di entità convergenti, clonazioni con donazioni pubbliche, ecc. Finalmente attività produttive a impatto zero e costo zero (anzi, meglio: con più zeri).

40mila e spiccioli in Italia non fanno testo, quello che oltre questo mi fa schifo è che tutto il territorio del parco è abbandonato a se stesso. Nei sentieri non ci sono più cartelli e segnavia, se non quelli del cai, le auto, le moto e i fuoristrada scorazzano indisturbati, le sorgenti sono ormai coperte di vegetazione e inaccessibili. Tutti i pannelli illustrativi sono distrutti causa maltempo e incuria... poi val sulle alpi e non riesci a perderti neanche se lo fai di proposito.

I Due Punti è la sola voce che tenta di far capire che questi personaggi hanno saputo fare una sola cosa; far fuggire dall'Ente Parco i migliori dipendenti con alta professionalità che erano scomodi perché non si piegavano ad una linea di gestione che poi ha infatti portato il Parco a quello che è oggi. Tutti attingono a questa greppia. Finché non intervengono procure o finanza che sia e capiscano che del liuto a questi signori non glie ne puó fregare di meno, ma è il semplice modo per far girare soldi in modo strano, allora avremo qualche speranza altrimenti qui è finita!
Caro Falco purtroppo l'Italia oramai è piena di enti inutili che servono solo a "macinare" soldi dei cittadini, ci vorrebbe una rivoluzione culturale-morale che è impossibile con questi politici da sottocultura. P.S. : forse era meglio che Garibaldi si facesse i cazzi suoi e lasciava perdere l'unità d'Italia....
Come nello spettacolo il coniglio viene sempre fuori dal cilindro, il trucco riesce sempre! Anche per questi maghi l' incasso è assicurato!
Inconferibile per legge, conferibile per la politica. Questo "presidente" e' capace persino di far risorgere persone inutili come quelli della fondazione del gran sasso. Grazie Giancarlo per informarci di queste aberrazioni.