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ADOTTIAMO LA CAPPELLA SISTINA DELLA MAIOLICA

di Walter Mazzitti
6 minuti
Il soffitto della chiesa di San Donato, più noto come “la Cappella Sistina della maiolica”, è stato realizzato tra il 1615 e il 1617. Esattamente 400 anni fa.
La coincidenza del recente sisma del 2016 con l’ anno di realizzazione, quattro secoli orsono, del soffitto di San Donato, pur nella tragedia dell’evento calamitoso che stiamo vivendo, ci offre l’opportunità di dare avvio ad un’azione volta ad attrarre nuovo turismo su Castelli, iniziando proprio dalla valorizzazione della Cappella Sistina della maiolica, nella consapevolezza che la notorietà di questo straordinario monumento, di cui l’intero Abruzzo dovrebbe andare fiero, non è riuscita, in passato, in mancanza di una efficace strategia di comunicazione, a raggiungere il grande pubblico. 
Sono convinto che questa sia una grande, straordinaria occasione per il rilancio della visibilità di Castelli. Prima della fine dell’anno in corso, ovvero in prossimità delle prossime festività natalizie, si potrà dare avvio alle celebrazioni dello storico anniversario, da estendere all’intero 2017, con il coordinamento di un comitato ad hoc, che auspico venga presieduto dal Sindaco di Castelli. Sarà questa un’eccellente opportunità che potrà imprimere, da subito, forte impulso ad un turismo di qualità di cui il centro castellano, dove la speranza si nutre dell’idea della resurrezione, ha urgente bisogno per il rilancio di un’economia seriamente ferita. Noi cittadini, associazioni, enti e imprese, come primo atto di solidarietà a supporto dell’azione istituzionale dell’amministrazione comunale, adotteremo la Cappella Sistina della maiolica e sosterremo la realizzazione di un progetto di valorizzazione del monumento, l’unico apparentemente non danneggiato dal sisma ( illuminazione interna ed esterna del sito, miglioramento degli accessi, segnaletiche stradali e autostradali, comunicazione, ecc. ). Assieme ad esso, altri luoghi della cultura, il Museo delle ceramiche, l’Istituto Statale d’Arte, il Museo dell’artigianato, i luoghi di culto e le botteghe storiche, saranno al centro della nostra attenzione per contribuire ad assicurare a Castelli la continuità di vita e alleviare le sofferenze della popolazione colpita, mentre in parallelo si avvierà la ricostruzione del patrimonio pubblico e privato danneggiato dal terremoto.  Il nostro è un impegno che mira, in uno spirito di amicizia e solidarietà, e iniziando per ora dal soffitto di San Donato, a riconsegnare a coloro che sono stati colpiti dal sisma, la memoria del passato, i segni della loro storia, i simboli della comunità, la bellezza avuta in eredità che così si trasforma in speranza per il futuro.
Castelli è un patrimonio della cultura nazionale e come tale ha bisogno dell’aiuto di tutti coloro che desiderano far sentite la propria voce per ridare vita a questo straordinario gioiello. Invito dunque tutti a prendere parte ad un’azione incisiva e solidale per la difesa di due grandi valori storici e culturali che Castelli, oggi più che mai, deve poter affermare a livello nazionale: “Castelli Capitale della Maiolica”, e Castelli “ sede e custode della Cappella Sistina della maiolica. Due obiettivi che faranno grande Castelli, il cui successo dipenderà da una piena e incondizionata intesa tra cittadini e amministratori. È un dovere degli abruzzesi e degli italiani reagire con impegno per restituire ai castellani e all’Italia la memoria di un grande passato e di un patrimonio di arte e storia tra i più prestigiosi in ambito nazionale e internazionale. Confido nella più ampia condivisione di questo primo appello a cui seguirà il testo della “ Adozione della Cappella Sistina della maiolica “ con le proposte e le iniziative che noi cittadini potremo assumere per contribuire alla sua piena valorizzazione.        LA CAPPELLA SISTINA DELLA MAIOLICA (breve sintesi)A meno di due chilometri dal borgo di Castelli, già nel cinquecento sorgeva una piccola cappella monumentale agreste dedicata alla Madonna del Rosario, il cui soffitto in legno era adornato con mattoni maiolicati con raffigurazioni, su fondo blu, di profili di uomini e di donne, scritte con preghiere, segni zodiacali ed ornati vari, nei colori giallo, arancio e verde ramina. Tra il 1615 e il 1617 la cappella fu ricostruita ed ampliata in un vano unico, con soffitto ligneo a capriate, assumendo così la dimensione di una vera e propria chiesetta agreste. I mattoni del primitivo soffitto furono collocati nel pavimento attorno all’altare e una nuova volta di mattoni maiolicati fu eseguita dai maestri castellani, per devozione riuniti in una confraternita dedicata alla Vergine Maria. In origine i mattoni erano mille, alcuni di essi nel tempo sono andati persi, altri sono conservati ed esposti nel Palazzo municipale dell’ artigianato e nel Museo delle ceramiche di Castelli ( reso attualmente inagibile dal sisma del 2009). Il soffitto è stato restaurato nel 1968 ed ha retto bene alla tremenda furia dei due terremoti del 2009 e del 2016. Attualmente il soffitto della chiesa seicentesca ( non è nota l’epoca in cui essa è stata dedicata a San Donato ) è composto da circa ottocento mattoni. E’ il risultato di un’impresa decorativa di vaste proporzioni e di una peculiarità assoluta, che evidenzia il prestigioso talento dei ceramisti castellani. Le decorazioni dei mattoni, volti maschili e femminili, paesaggi, animali, fiori, simboli astronomici e geometrici, rivelano una forza espressiva e suggestiva senza eguali. Il soffitto, nel suo insieme, bene culturale di impareggiabile valenza, costituisce in Italia un unicum assoluto. Nel 1963 lo scrittore Carlo Levi, ammirato dal suo splendore ebbe a definirla “ la Cappella Sistina della maiolica”.Per Timothy Wilson, curatore della maiolica cinquecentesca del British Museum di Londra, il soffitto di San Donato di Castelli rappresenta “una delle imprese più ambiziose della maiolica italiana sul finire del Rinascimento”.

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Commenti

Ripeto io una idea l'avrei anche semplice ed efficace... Ma chi ti ascolta...!!
Caro Giancarlo, Mi sembra che le tavelle ceramiche originali del soffitto della Chiesa di San Donato,siamo conservate nel museo di Castelli,per evitare di essere depredate,o sbaglio?Cosa che all'epoca fu fatta,mancando una adeguata sorveglianza della chiesa che per anni era quasi completamente abbandonata e parli di trenta quaranta anni fa,E furono sostituire con delle meravigliose copie. Carlo
Grazie pet il grande impegno profuso
ANONIMO che hai scritto sopra, se ignori ovvero sei ignorante, è meglio che taci perché provochi danni: Il soffitto di San Donato è costituito da mattonelle autentiche. Presso il museo si, ne sono custodite varie, ma sono sia quelle più antiche tardorinascimentali, che furono rimosse dal pavimento sotto l'altare, dove erano state collocate in epoca recente, sia quelle murate nella facciata. La chiesa non ha subito nessun danno, sia dal terremoto del 2009 sia da quelli di adesso ed è visitabile ... invito quindi Anonimo a documentarsi sull'autenticità dei mattoni e di scrivere che si è sbagliato, facendo così infatti provoca un danno non solo al turismo castellano ...
Carissimo Signor Troiano, Io potrò' anche aver sbagliato ,ma Lei dimostra di essere un ineducato dandomi del tu. Io Lei non la conosco, e non le permetto pertanto di darmi del tu ,considerata anche la mia età' vicina ora mai ai 70 anni.. Inoltre non può' darmi dell'ignorante,ovvero che ignoro............. Ignorante sara' Lei e lo ha dimostrato,non capendo che dire:"mi sembra.che le tavelle........." non significhi ed affermare quindi di avere la certezza di quanto scritto. Lei inoltre non crede di aver esagerato nell'affermare che il,sottoscritto provocherebbe un danno al turismo castellano, al quale fra l'altro ho sempre avuto un grande interesse,avendo avuto parenti a Castelli ed interessi economici da oltre 40 anni. Quindi cerchi di immaginare quanto bene io possa avere nei confronti di questo paese,dove fra l'altro mia moglie ha insegnato per anni ed anni.Io non ho nessun problema a riconoscere di AVER SBAGLIATO,anche se in effetti ho usato un :"Mi sembra" al quale Lei da persona educata e civile, avrebbe solo dovuto fare una precisazionein modo garbato e non offendendomi. Adesso sono io che chiedo a Lei cortesemente e se lo capisce........di chiedermi scusa. Carlo PS. Forse sarà' Lei a fare del terrorismo turistico.............con i conseguenti danni..........
In ogni caso a prescindere dalle polemiche sul fatto che le tabelle fossero conservate sul tetto e non nel museo,bisogna riconoscere veramente meritevole la proposta fatta dall'Avvocato Walter Mazzitti al quale noi teramani ed abruzzesi dobbiamo un immenso grazie per il suo profondo spirito di conservazione e valorizzazione dei nostri beni culturali Grazie Walter da un vecchio amico. Carlo