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Terremoto: Sospensione delle tasse. Prima la borsa e poi la vita delle persone.

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 I commi 1 bis e 1 ter dell’articolo 48 della legge 229 del 15 dicembre 2016 in materia di “Misure per la ricostruzione e rilancio del sistema economico e produttivo in relazione alla sospensione di termini e misure in materia fiscale” recitano: 1-bis. I sostituti d'imposta, ovunque fiscalmente domiciliati nei Comuni di cui agli allegati 1 e 2, a richiesta degli interessati, non devono operare le ritenute alla fonte a decorrere dal 1° gennaio 2017 e fino al 30 settembre 2017. La sospensione dei pagamenti delle imposte sui redditi mediante ritenuta alla fonte si applica per le ritenute operate ai sensi degli articoli 23, 24 e 29 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973 n. 600. 1-ter. Nei Comuni di Teramo, Rieti, Ascoli Piceno, Macerata, Fabriano e Spoleto le disposizioni di cui al comma 1-bis si applicano limitatamente ai singoli soggetti danneggiati ai sensi dell'articolo 1, comma 1, del presente decreto.”

Questo significherebbe che possono avere la sospensione del pagamento delle tasse soltanto i lavoratori dipendenti di aziende domiciliate fiscalmente nei comuni del cratere, escludendo dal beneficio tutti coloro che, nonostante risiedano nel cratere stesso, lavorino in aziende ubicate al di fuori, a prescindere dai danni riportati dall’abitazione di ciascuno. Alla prova dei fatti, aldilà delle belle parole di vicinanza che tutti hanno speso nei momenti immediatamente successivi il terremoto, questa è la dimostrazione che, ancora una volta, si antepongono le ragioni di bilancio alla vita delle persone: l’economia continua a venire prima di tutto e tutti. In questo modo, infatti, sarebbero tagliati fuori dal beneficio oltre ai lavoratori impiegati fuori dal cratere (che rappresentano una grossa fetta dei residenti) anche tutti i pensionati e coloro i quali, rimasti disoccupati, stanno percependo l’indennità di mobilità o disoccupazione: le fasce di popolazione socialmente più deboli. È scandaloso che, oltre ai tanti danni e disagi causati dal terremoto, si aggiunga la beffa di una politica distante anni luce dai bisogni reali dei cittadini, che continua a limitarsi a rispondere in maniera pronta e prona ai diktat di chi, calcolatrice alla mano, ha come unico fine quello di far quadrare i conti infischiandosene altamente della vita quotidiana delle persone. Il terremoto, in tutta la sua drammatica portata fatta di sgomberi, case inagibili, attività produttive ridotte sul lastrico, credevamo riuscisse a riunire tutta la comunità mettendo al fianco della popolazione le istituzioni ed i politici locali di ogni ordine e grado, a partire dai parlamentari. Fino ad oggi così non è stato. Auspichiamo che da domani ci si batta tutti insieme per far cambiare questo terribile provvedimento legislativo, dando un contenuto concreto alle sole chiacchiere che si sono fatte fino ad ora. Per il momento di “pesante” lavoratori e pensionati hanno molto… ma non certo la busta paga. Le Segreterie provinciali di Teramo  FIOM CGIL e FIM CISL

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Commenti

Se ho ben capito.. abito a Teramo .. lavoro a Teramo.. Non sei terremotato non paghi le tasse universitarie! ... lavori fuori.. paghi. Giusto i Due punti? Grazie.. nessuno è stato così chiaro.
Consiglio a chi può di pagare perché tra due anni vi richiedono tutto in un'unica soluzione. Come è successo nel 2009 con i sevizi di luce e gas che hanno mandato quasi sul lastrico le famiglie che hanno dovuto pagare gli arretrati.