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La Mala Gestio dell'Arap. La Uil denuncia tutto alla Procura della Repubblica...

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LA UILFPL PREANNUNCIA DENUNUCE ALLE VARIE  AUTORITA’ GIUDIZARIE PER CONTRASTARE LA MALA GESTIO E PER TUTELARE I TERRITORI, I  SERVIZI ED I DIPENDENTI.

  “Siamo costretti a rivolgerci, purtroppo, alla Procura della Repubblica, alla Procura Corte dei Conti e all’ANAC per far cessare una gestione economica e finanziaria impropria da parte degli attuali vertici dell’ARAP Regione Abruzzo”   E’ quanto sostiene il segretario della UILFPL Teramo. Con la L.R. n.23 del 2011, recante norme per il “Riordino delle funzioni in materia di aree produttive”, veniva istituita l’Azienda Regionale Attività Produttive (ARAP), ente pubblico economico, tramite la fusione dei Consorzi per lo Sviluppo Industriale i cui organi venivano definiti all’articolo 1 comma 7.   Senonché, a seguito di una serie di inadempienze, omissioni, ritardi e mancanze da parte del CdA, con Decreto del Presidente del Consiglio Regionale n.68 del 3 dicembre 2015, il geom. Giampiero Leombroni (già capocantiere della ditta Toto Alfonso di Chieti, protagonista di una fulgida carriera, uno dei pochi geometri ad aver assunto diversi incarichi da Dirigente -per i quali dovrebbe essere previsto il possesso del titolo di studio di Laurea- dell'area tecnica presso il Comune di Pescara, fino al 2006), veniva nominato Commissario Straordinario -unitamente a due sub-commissari-, fino al 31 ottobre 2016.   “Durante il periodo di gestione Commissariale”, riferisce la Segreteria UILFPL, abbiamo assistito a delle situazioni inverosimili. Da un lato, sulla scorta di un nuovo piano industriale tendente a ridurre la spesa del personale, si propone il licenziamento collettivo di 31 unità e il demansionamento di altri, dall’altro sono stati spesi oltre 1.300.000,00 di euro per incarichi, consulenze esterne e spese inutili e/o futili! un vero Bancomat -sotto forma di “incarichificio”- Alcuni esempi: nonostante lo statuto dell’azienda non lo prevedesse è stato nominato un Direttore Generale per un costo annuo di 120.000,00 euro; nonostante le numerosi sedi esistenti sul territorio regionale è stata affittata una nuova sede a Cepagatti di Pescara per un costo di oltre 60.000,00 euro l’anno (probabilmente per facilitare la logistica del Direttore Generale che risiede a Cepagatti ?). A Teramo nonostante il conferimento alla nuova ARAP da parte dell’ex Consorzio Industriale di circa 6.800.000,00 euro (di cui 800.000,00 in contanti e 6.000.000,00 attraverso la vendita di un appezzamento di terreno  in località Gammarana -ex autocentro militare, demanio militare-), è in atto lo smantellamento dell’intera struttura impiegatizia -formata da oltre 25 addetti-, attraverso licenziamenti, dequalificazioni e  trasferimenti. A proposito, a fronte di questo ennesimo saccheggio dell'ex Consorzio Industriale consumato a danni di un territorio già sottoposto a diversi scippi, non può non biasimarsi il comportamento assunto dagli esponenti politici locali, tutti ed indistintamente, che, per l'ennesima volta, in quanto silenti ed inerti,  hanno dato prova delle proprie inadeguatezze e delle proprie incapacità. E’ una vera vergogna! Questo sindacato, ancora una volta in perfetta solitudine, sui tavoli sindacali, ha cercato in tutti i modi di contrastare le perfide azioni datoriali, ma non è riuscito a far prevalere le ragioni del territorio ed i diritti dei lavoratori interessati. Quindi, lo scrivente Sindacato, a fronte dello strapotere, dell'intransigenza, dell'illogicità, della irragionevolezza e alla mancanza di rispetto alle regole del vivere civile, per tutelare i servizi alla collettività resi dall'ex Consorzio industriale, per difendere gli interessi del territorio, nonché per sostenere il personale dipendente, quale ultima opzione, non può non adire alle vie legali, e quindi, denunciare il tutto agli organi Giudiziari -ordinari e contabili- per gli accertamenti che si vorranno fare in ordine a varie ipotesi di illegittimità e per eventuali  profili di danno erariale che potrebbero emergere. Ed ancora, in via amministrativa, oltre ad investire gli Organi Istituzionali della Regione Abruzzo, mediante l'invio di una relazione contenente, fra l'altro, una richiesta di apposita ispezione sulle attività svolte dal Commissario, si provvederà ad interessare l'Autorità Nazionale Anticorruzione al fine di prevenire situazioni ritenute anche potenzialmente portatrici di conflitto di interessi o, comunque,  ogni  possibile  situazione  contrastante  con  il  principio  costituzionale  di  imparzialità, nonché per dare attuazione all’articolo 1, commi 49 e 50 della legge n. 190 del 2012, in combinazione con il decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39, recante disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, con particolare riferimento alla figura dell'ex Commissario, oggi divenuto Presidente”.                                                   Il SegretarioProvinciale                                            Alfiero  DiGiammartino  

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