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D'Alfonso, Pepe e Monticelli contro i 47 sindaci della Provincia? In attesa delle scuse, Colledara protesta...

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Quel giorno e quel comunicato.
Quello scellerato comunicato ad elogiare il decreto sul sisma, "
Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017".   www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/02/9/17G00021/sg 
Quello del cratere per intenderci che non includeva moltissimi comuni devastati dai terremoti del 24 Agosto, 30 Ottobre e 18 Gennaio.

Distrutti dalla nevicata e messi in ginocchio dalla mancanza di energia elettrica, dalle esondazioni e dalle frane.
Tanti esclusi e poi quel documento.
Oramai i politici si dividono in quelli che vivono il territorio e quelli che seguono Luciano D'Alfonso.
La coda e la testa.
Sandro Mariani, capo gruppo del Pd in regione Abruzzo si rifiutò di firmare il comunicato stampa.
Troppo esperienze vissute tra la gente per confermare che un simile decreto legge, fosse la reale sintesi della verità e di un dramma vissuto e convissuto.
Paolo Gatti, vice presidente del consiglio regionale, ha semplicemente ricordato a Luciano D'alfonso che il mutuo di 30 milioni di euro per le verifiche di vulnerabilità sismica non può essere acceso, fino a quando non ci sarà una norma nazionale, che stabilirà che le spese per le verifiche di vulnerabilità sismica sono spese di investimento.
Infatti tra le varie proposte espresse nel tavolo dei sindaci si legge " ARTICOLO 3 comma 18 legge 24 dicembre 2003, n. 350

18. Ai fini di cui all'articolo 119, sesto comma, della Costituzione, costituiscono investimenti: a) l'acquisto, la costruzione, la ristrutturazione e la manutenzione straordinaria di beni immobili, costituiti da fabbricati sia residenziali che non residenziali; b) la costruzione, la demolizione, la ristrutturazione, il recupero e la manutenzione straordinaria di opere e impianti; c) l'acquisto di impianti, macchinari, attrezzature tecnico-scientifiche, mezzi di trasporto e altri beni mobili ad utilizzo pluriennale; d) gli oneri per beni immateriali ad utilizzo pluriennale; e) l'acquisizione di aree, espropri e servitù onerose; f) le partecipazioni azionarie e i conferimenti di capitale, nei limiti della facoltà di partecipazione concessa ai singoli enti mutuatari dai rispettivi ordinamenti; g) i contributi agli investimenti e i trasferimenti in conto capitale a seguito di escussione delle garanzie destinati specificamente alla realizzazione degli investimenti a cura di un altro ente od organismo appartenente al settore delle pubbliche amministrazioni (61); h) i contributi agli investimenti e i trasferimenti in conto capitale a seguito di escussione delle garanzie in favore di soggetti concessionari di lavori pubblici o di proprietari o gestori di impianti, di reti o di dotazioni funzionali all'erogazione di servizi pubblici o di soggetti che erogano servizi pubblici, le cui concessioni o contratti di servizio prevedono la retrocessione degli investimenti agli enti committenti alla loro scadenza, anche anticipata. In tale fattispecie rientra l'intervento finanziario a favore del concessionario di cui al comma 2 dell'articolo 19 della legge 11 febbraio 1994, n. 109 (62); i) gli interventi contenuti in programmi generali relativi a piani urbanistici attuativi, esecutivi, dichiarati di preminente interesse regionale aventi finalità pubblica volti al recupero e alla valorizzazione del territorio (63).   Renzo Di Sabatino, Presidente della Provincia di Teramo, nonostante le critiche scellerate del pd teramano, Teramo Città, rappresenta una assoluta garanzia di crasi politica, espressa nella delibera a firma dei 47 sindaci.
Le richieste e il grido di allarme di un'intera provincia martoriata da più calamità naturali e dalla mancanza di manutenzione e prevenzione in decenni di immobilismo amministrativo, verso la tutela del patrimonio, viario, idrogeologico e degli edifici scolastici..www.provincia.teramo.it/sala-stampa/emergenzateramo-pubblicata-la-versione-integrale-del-documento-sottoscritto-dai-sindaci-teramani
  Che faranno D'Alfonso, Monticelli e Pepe?
O meglio.
Che farà Luciano D'Alfonso?

Si unirà alla battaglia del territorio teramano o continuerà a peronare la sua personale mostra per diventare il futuro ministro delle Infrastrutture e fare digerire all'Abruzzo ogni scelleratezza dello Stato Centrale?   Ci saranno D'Alfonso, Pepe e Monticelli alla riunione pubblica organizzata da Crescita Comune di Colledara?
L'antica Valle Siciliana, i comuni della montagna che sono stati esclusi dal  cratere, che si ribellano al decreto e si riuniranno Sabato 18 Febbraio al Casello di Colledara.
Tutti insieme, forse, mentre Monticelli e Pepe, rappresenteranno i titoli di coda. 


   

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Commenti

In un paese civile sarebbe stato cacciato a calci nel culo. Ma siamo in Italia quindi rimane in carica....
Una delusione assoluta... ho votato D'Alfonso, convinto che potesse essere, davvero, un buon governatore... Continua a deludermi sempre più. Forse non sa che Teramo è un provincia Abruzzese, che gli ha portato voti, e che merita dignità... Sono sicuro che se tutte le disgrazie occorse alla nostra, cara, Provincia, fossero accadute in quel di Pescara, la sua reazione sarebbe stata ben diversa...Dopo il caso Terca, un'altra figura di m.... con Teramo. Che delusione.....
Buongiorno! Lo avete votato, ed ora, paghiamo tutti le conseguenze! Subire signori, subire in silenzio..... Si, in silenzio, perché siamo in Italia!
Potrebbero intervenire i politici teramani ma oltre a qualche annuncio per lavarsi la coscienza non vanno. Che organizzassero un comitato, in manifestazione qualcosa insomma tutti insieme per difendere la nostra provincia. Temo che non lo faranno mai come purtroppo non faremo nulla noi cittadini. Siamo italiani, sono sempre gli altri che devono fare e si devono impegnare
Quando il partito deciderà di scarica il Sig. D'Alfonso vi accorgerete che razza di soggetto è stato mandato a governare una regione.... si aprirà il vaso di Pandora e poi ci sarà da ridere. Nel frattempo continuerà a coscientemente e delinquentemente a "pagare" dazio al sud dell'Abruzzo ed alla Puglia, fregandosene di tutto quello che è a nord di Pescara.
D'ora in poi chiamatelo D'Alfonsamente.
La7 ore 14:55: D'Alfonso indagato per corruzione e abuso d'ufficio.