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Votate per cuore, testa o pancia ma andate a votare...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

“Pina, stammi a sentire: se io sbaglio il voto questa volta va a finire che non mangiamo e non mangiate per una decina d'anni!”
PAOLO VILLAGGIO


C'è ancora Domani, il film della Cortellesi  racconta una storia di forza, di comunità, di donna, di quei diritti negati, di sacrifici, di bellezza che appartiene al nostro patrimonio intellettivo genetico.
Vi assicuro è dentro di noi. Il diritto al voto è una condanna, è studio, è istinto, è favore, è libertà, è prigionia, è tifo, partigianeria, è indivisibile, è divisibile, è unità, scontenta e accontenta, è rivincita, è visione, è attenzione, è empatia. 

Il voto disegna lo Stato di un Paese. Chi non vota protesta? Chi non vota appartiene a un partito? Crea un partito? Apre le porte a un pericolo sociale? Vi consiglio una lettura. 
Addio alle urne” del politologo canadese Francis Dupuis-Déri. La domanda finale si può riassumere " non è più perché la gente non vota, ma perché mai continua a votare". Non sono d'accordo ma la lettura mi ha posto al centro di un forte interrogativo.

Odio i moralismi e odio il feticismo del voto. Continuerò a votare perchè rappresenta il mio modo personale di essere consapevole nella vita della mia società; di non avere facili alibi; di non avere modi e moti per fuggire dalle mie responsabilità. Votate chi vi rappresenta. Chi vi saluta e chi vi ascolta. Chi fuori dal momento elettorale vi ha sempre sorriso, vi ha stretto la mano; chi non vi ha mai sorriso ma ha avuto l'educazione di richiamarvi e chi accetta i consigli. Chi si è sempre fermato. Chi non vi ha dato l'impressione di avere tanta fretta. Votate una persona educata. Ecco votate una persona preparata. Ecco votate una persona che possa migliorare il nostro quotidiano. Votate chi parla al plurale. 

Votate con l'abito più bello, è un giorno di festa. 




 

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