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Teramo come laboratorio politico: La fine del Partito Democratico...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Cancellare il Partito Democratico per far rinascere un nuovo centro sinistra o una nuova sinistra.
Vi consiglio la lettura di alcuni articoli in edicola da oggi, Domenica otto Aprile e pubblicati dal settimana L'Espresso.
In sintesi Susanna Turco, Massimo Cacciari, il sindaco e giornalista Paola Natalicchio, raccontano di un partito democratico fotocopia di quello teramano.
"Chi ha votato altrove non era in preda a un'immaturità di massa. Chiedeva giustizia per aver subito Soprusi".
"Più segretarie che iscritti".

I numeri?
12 milioni di voti per il partito democratico nel 208.
6 milioni nel 2018.

L'intervista a Fabrizio Barca poi rappresenta un viaggio in quella sinistra che ha dimenticato i diritti dei lavoratori.

Il PD di Teramo?
Ha perso gli ultimi due capigruppo.
Ha perso il contatto con le periferie.
Ha perso il contatto con i quartieri.
Fa molte foto sui social ed è egoriferito.
Mangia bene, veste bene, dorme bene, si incontra, sorride.
Il contrario dello stato sociale e del giusto costume.
In totale confusione con i propri elettori pronti a disperdersi in rivoli civici, segnando la fine di un partito che toccherà nelle prossime elezioni il minimo storico della sua storia.
Basta andare in giro a parlare con la gente di Teramo. 

Dopo la sonora sconfitta alle parlamentari, attenuata solo dalla candidatura di Sandro Mariani, ci si aspettava l'etica dimissione del segretario provinciale Gabriele Minosse, un atto dovuto che al tempo della morale dei nostri Padri, sarebbe stato un gesto normale come il passo concesso a una donna.
La maleducazione politica tradotta in arroganza rende ciechi e tracotanti.
Lontani dalla sofferenza, dall'esigenze del quotidiano, dai sommersi, dagli invisibili, dagli urbani.
Ricordatemi quante volte il Pd di Teramo si è segnalato per una battaglia politica, sociale, civile.
Una propria iniziativa e non le solite comparsate accanto ad associazioni o comitati.
Ricordatemi qualcosa di qualcuno, vi prego. 
Il mio è un atto di dolore per quella sinistra, per quel centro, per quella politica che manca anche alla destra sociale.
Scrive Cacciari" Non possono stare insieme quelli che vogliono dar voce ai nuovi sfruttati e quelli che invece cercano voti nell'elettorato filo berlusconiano. E non ha senso continuare a convivere come separati in casa".
La strada è segnata per la nuova Democrazia Cristiana, una destra e una sinistra. 

Pochi mesi ancora...e Teramo tornerà e riveder le Stelle. 

 

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Commenti

Minosse non sa nemmeno cosa significhi la parola sociale. Anzi ignora la parola nel suo significato. Basta chiedere nel suo comune

A Teramo per essere del PD bisogna far parte dei Lions o del Rotary e indossare grembiulini.

E dopo parlavano dei" grembiulini" dei 5 stelle!
Caro Mariani, candidati, così alle primarie vedremo quanti voti prenderai a Teramo.