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La discriminazione al cimitero. I disabili a Teramo sono dei diversi.

di Giancarlo Falconi
1 minuto

ERa il 2016.
Scrivevamo.
"Non è cambiato nulla nella Teramo in cui il Primo Cittadino, inforca una carrozzina per educare al senso del diversamente uguale.
Non è mutata la sensibilità, l'intuizione, l'adattamento, l'elasticità mentale.
Il diverso è diverso e va diversamente umiliato.
Si parte, come dall'articolo del 2013, dal cimitero.
Ieri l'ennessima umiliazione.
Una persona con la Sclerosi Multipla.
Il desiderio di visitare la tomba del marito.
Il divieto di accesso ai disabili con l'auto dopo le 10 del mattino.
Si può anche tra le 13 e le 15, giusto per saltare il pranzo e in Estate, per fare una visita bollente.
Geni.
Alzare quella sbarra è ritornare al muro di Berlino prima del 1989.
La richiesta di un'eccezione.
Avete capito bene?
La raccomandazione per poter essere trattato come una persona normale.
Le stesse persone normo dotate che usufruiscono del servizio navetta elettrica su e giù per il cimitero.
Senza orario.
Questa è Teramo che non si ribella a un regolamento anti costituzionale, che si assopisce di fronte alle violazioni dei più elementari diritti delle persone.
Ditemi voi, se siamo uomini".


Giugno 2018.
Ci scrivono " 
Buongiorno Giancarlo solo tu puoi smuovere qualcosa. Ho un senso di frustrazione e fabbia indescrivibili. Oggi è il terzo anniversario della morte della mia mamma e volevo farle visita al cimitero. Essendo disabile ho provato a entrare con la mia auto come ho sempre fatto. Mi è stato impedito, i disabili possono entrare solo il sabato dalle 8 alle 12 escluso festivi. Non ci sono più neanche le macchinine che ti accompagnano perché dopo 15 anni pare non fossero omologate. Pensa se avessimo dovuto seppellirla oggi io non sarei potuta entrare!!!".

Noi, non viviamo in una Città Civile. 

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Commenti

Solidarietà a quelle persone che a causa della inciviltà di chi amministra una cosa pubblica non permettono di fare entrare in un cimitero persone con difficoltà motorie.
La ruota gira per tutti ma intanto queste persone chiedono di portare un fiore, baciare una fotografia, accendere un lumino. Chiedo agli amministratori che bisogno c’è di allontanarli dai loro cari?? Dove è la difficoltà di farli entrare? .....Bisogna sapere essere un amministratore, specie se si amministra una cosa pubblica
La livella ......arriva a tutti
E a voi amministratori ripensateci se portare un fiore possa essere un atto per cui è meglio non far alzare la sbarra.

Tutti parlano dei grandi temi per far rinascere questa città, ma poi di fronte a queste situazioni che dovrebbero rientrare nella "normalità", ci arrendiaamo. Purtroppo conosco la realtà avendo anch'io i miei genitori li, ancora prigionieri di una staccionata. Non un fiore, non una dolce carezza. Vi dovete vergognare, perché nessuna iniziativa è stata intrapresa affinché questa situazione cessi.
La civiltà di un popolo, si misura anche dal culto dei defunti. Ma questa è un'altra storia.........

questa città è indietro di duecento anni sul discorso disabilità manca la più totale organizzazione dei servizi e le più semplice regole per facilitare ogni movimento di persone con difficoltà
eppure anni fa era proprio brucchi e i consiglieri di maggioranza e opposizione che girava davanti alle telecamere per il corso per sensibilizzare il problema?
quella scena la trovai offensiva nei riguardi del problema.

che città di merda, e non ne verrà fuori.